Nell’ultimo decennio, l’impiego di cellule staminali adulte multipotenti (CSM) ha consentito l’individuazione di nuovi approcci terapeutici per la cura di difetti tessutali strutturali acquisiti o di malattie degenerative. Per la realizzazione dei cosiddetti prodotti di terapia avanzata, l’identificazione di cellule staminali multipotenti circolanti animali ha suscitato un particolare interesse nei confronti del sangue periferico umano quale fonte ideale, caratterizzata da facile reperibilità e da tecnica estrattiva non invasiva. Nel presente lavoro è stata definita una metodica di isolamento di cellule multipotenti da sangue periferico umano (human Peripheral Blood Cells / hPBC). La caratterizzazione delle proprietà immunofenotipiche, proliferative e differenziative delle popolazioni fibroblastoidi estratte ne ha evidenziato la potenzialità di impiego in applicazioni di ingegneria tessutale. Il confronto con le popolazioni cellulari isolate da sangue periferico animale (porcine Peripheral Blood Cells / pPBC) ne ha dimostrato proprietà immunofenotipiche e proliferative distintive. In particolare, per entrambe le popolazioni cellulari, l’analisi di qPCR ha evidenziato l’espressione di geni di pluripotenza quali Nanog, SOX2, Klf4 e c-Myc, mentre lo studio del Doubling Time ne ha messo in luce una capacità proliferativa costante associata ad una stabilità immunofenotipica nella coltura espansiva. L’analisi mediante citofluorimetria ha definito per le popolazioni umane e animali la derivazione da nicchie staminali differenti: infatti le cellule hPBC, esprimendo marcatori quali NG2 e CD13, potrebbero derivare dalla regione perivascolare, mentre le cellule pPBC, esprimendo il CD44, potrebbero mobilitare nel sangue periferico da midollo osseo. Risultando entrambe responsive in vitro a stimoli di tre differenti linee differenziative, le cellule pPBC e hPBC possono considerarsi cellule staminali multipotenti. Studi di crescita su matrici valvolari acellulari porcine hanno dimostrato che le cellule pPBC rispondono agli stimoli del supporto esprimendo il profilo genico specifico delle popolazioni cellulari tipicamente presenti nelle valvole cardiache aortiche e polmonari. Lo studio delle proprietà immunomodulatorie delle cellule hPBC mediante co-coltura con linfociti umani e analisi di qPCR dopo trattamento con la citochina proinfiammatoria INFγ, ne ha evidenziato la capacità di regolare la proliferazione di linfociti, monociti e granulociti mediante l’espressione di geni coinvolti nella risposta infiammatoria, quali CXCL9, IDO1 e COX2.
Cellule fibroblastoidi multipotenti da sangue eriferico: una nuova risorsa per la rigenerazione tessutale
BARBON, SILVIA
2013
Abstract
Nell’ultimo decennio, l’impiego di cellule staminali adulte multipotenti (CSM) ha consentito l’individuazione di nuovi approcci terapeutici per la cura di difetti tessutali strutturali acquisiti o di malattie degenerative. Per la realizzazione dei cosiddetti prodotti di terapia avanzata, l’identificazione di cellule staminali multipotenti circolanti animali ha suscitato un particolare interesse nei confronti del sangue periferico umano quale fonte ideale, caratterizzata da facile reperibilità e da tecnica estrattiva non invasiva. Nel presente lavoro è stata definita una metodica di isolamento di cellule multipotenti da sangue periferico umano (human Peripheral Blood Cells / hPBC). La caratterizzazione delle proprietà immunofenotipiche, proliferative e differenziative delle popolazioni fibroblastoidi estratte ne ha evidenziato la potenzialità di impiego in applicazioni di ingegneria tessutale. Il confronto con le popolazioni cellulari isolate da sangue periferico animale (porcine Peripheral Blood Cells / pPBC) ne ha dimostrato proprietà immunofenotipiche e proliferative distintive. In particolare, per entrambe le popolazioni cellulari, l’analisi di qPCR ha evidenziato l’espressione di geni di pluripotenza quali Nanog, SOX2, Klf4 e c-Myc, mentre lo studio del Doubling Time ne ha messo in luce una capacità proliferativa costante associata ad una stabilità immunofenotipica nella coltura espansiva. L’analisi mediante citofluorimetria ha definito per le popolazioni umane e animali la derivazione da nicchie staminali differenti: infatti le cellule hPBC, esprimendo marcatori quali NG2 e CD13, potrebbero derivare dalla regione perivascolare, mentre le cellule pPBC, esprimendo il CD44, potrebbero mobilitare nel sangue periferico da midollo osseo. Risultando entrambe responsive in vitro a stimoli di tre differenti linee differenziative, le cellule pPBC e hPBC possono considerarsi cellule staminali multipotenti. Studi di crescita su matrici valvolari acellulari porcine hanno dimostrato che le cellule pPBC rispondono agli stimoli del supporto esprimendo il profilo genico specifico delle popolazioni cellulari tipicamente presenti nelle valvole cardiache aortiche e polmonari. Lo studio delle proprietà immunomodulatorie delle cellule hPBC mediante co-coltura con linfociti umani e analisi di qPCR dopo trattamento con la citochina proinfiammatoria INFγ, ne ha evidenziato la capacità di regolare la proliferazione di linfociti, monociti e granulociti mediante l’espressione di geni coinvolti nella risposta infiammatoria, quali CXCL9, IDO1 e COX2.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/80801
URN:NBN:IT:UNIPD-80801