L'utilizzo in agricoltura convenzionale di fertilizzanti chimici e pesticidi ha migliorato la produttività delle colture, ma ha causato un declino nella fertilità del suolo, un aumento del carico ambientale e la presenza di residui di pesticidi negli alimenti. La crescente sensibilità dell’opinione pubblica nei confronti della tutela dell’ambiente, lo sviluppo di popolazioni di organismi patogeni resistenti ai fitofarmaci, la revoca dell’autorizzazione all’impiego di alcuni composti chimici e non ultima, la sempre più crescente attenzione da parte di produttori e consumatori alla salubrità dei prodotti alimentari, ha stimolato la ricerca di strategie alternative da utilizzare per un’agricoltura sostenibile. Negli agrosistemi i funghi sono fondamentali per il mantenimento della funzione del terreno, per il loro coinvolgimento nei processi chiave quali la formazione della struttura del suolo, il ciclo dei nutrienti, la decomposizione della materia organica, etc. Contrariamente, altri funghi sono conosciuti come patogeni delle colture da reddito. Tra questi, il genere Fusarium comprende specie responsabili di alcune patologie dei cereali come l' FHB (Fusarium head blight) nel frumento, che nel territorio nazionale è causata per lo più da Fusarium graminearum e i marciumi rosa e rossi (Pink and Red ear rot) nel mais. Tali malattie sono importanti non solo per la perdita in resa e qualità dei raccolti ma anche per la loro contaminazione da micotossine che determina una riduzione nella sicurezza degli alimenti destinati al consumo umano ed animale. Poiché la” driving force” di Fusarium è spesso rappresentata dall'inoculo del patogeno nel terreno, la gestione della comunità fungina del suolo potrebbe offrire una strategia utile alla riduzione di tali patologie. Anche se alcuni generi di funghi sono intensamente studiati, la struttura delle comunità fungine dei suoli agrari è spesso poco nota. Lo scopo di questo lavoro è stato quello di confrontare la struttura delle comunità fungine di suoli sottoposti a differenti sistemi di conduzione (biologico e convenzionale) in due aziende del Veneto. Le comunità fungine sono state indagate in relazione al tipo di conduzione, rotazione colturale, sito di campionamento, stagione e anno di raccolta. Una particolare attenzione è stata inoltre rivolta ai patogeni micotossigeni e ai loro potenziali agenti di biocontrollo appartenenti ai generi Trichoderma e Gliocladium. La protezione delle colture contro gli agenti patogeni, parassiti ed erbe infestanti, è una fase della produzione agricola in cui gli input chimici sono ancora abbastanza elevati. Un contributo alla riduzione di tali input potrebbe provenire dall’impiego di microrganismi con spiccate caratteristiche di antagonismo verso i patogeni, adatti a svilupparsi nel suolo, nel rispetto del naturale equilibrio biologico. La coltura micologica ha permesso l'isolamento di 99 taxa. Sebbene la struttura della comunità fungina, statisticamente non sia risultata influenzata dai diversi fattori considerati, 21 taxa sono stati rilevati esclusivamente nel sistema organico e 7 nel sistema convenzionale. Anche per le abbondanze dei generi Trichoderma, Fusarium e Aspergillus non state riscontrate differenze statisticamente significative mentre per il genere Gliocladium le abbondanze sono risultate significativamente più elevate nella conduzione biologica rispetto a quella convenzionale. Otto ceppi di G. roseum isolati dal suolo nel corso della sperimentazione, sono stati saggiati in colture duali per la loro capacità di inibizione della crescita di Fusarium graminearum e di altri Fusaria micotossigeni. I risultati mostrano come nelle interazioni patogeno-antagonista alcuni ceppi di F. graminearum siano risultati inibiti da G. roseum mentre per altri la crescita è stata promossa (rispetto al controllo). Nessuno dei ceppi di G. roseum da noi selezionati ha presentato un'azione antagonista nei confronti di tutti i ceppi di F. graminearum Tra tutti i ceppi di G. roseum saggiati contro F. graminearum, i tre ceppi che hanno manifestato una seppur minima attività inibitoria e che sono risultati anche i meno sensibili all'inibizione da parte del patogeno, sono stati testati contro: F. verticillioides, F. proliferatum, F. oxysporum, F. solani, F. culmorum e F. sporotrichioides. In questo caso, tutti i G. roseum sono riusciti a contenere lo sviluppo del patogeno con diminuzioni dal 15 al 45% ceppo dipendente, candidandosi come buoni agenti di biocontrollo. In conclusione il nostro studio condotto nell'arco di 3 anni sostanzialmente conferma quanto riportato in letteratura a riguardo dell’omeostasi delle comunità fungine del suolo. Anche se dal confronto tra la struttura delle comunità fungine dei due sistemi considerati non si sono riscontrate differenze statisticamente significative, la conduzione di tipo biologico è stata caratterizzata da una maggior ricchezza in specie e per il genere Gliocladium, da abbondanze più elevate. Tuttavia, è da prendere in considerazione che la conversione alla conduzione organica è stata effettuata solo pochi anni prima che questo studio fosse avviato. Pertanto, le variazione rilevate nella struttura della comunità fungina potrebbero costituire un primo indicatore di cambiamento

Comunità fungina dei suoli agrari. Confronto tra due sistemi di conduzione: biologico e convenzionale

CESCHI, CRISTINA
2012

Abstract

L'utilizzo in agricoltura convenzionale di fertilizzanti chimici e pesticidi ha migliorato la produttività delle colture, ma ha causato un declino nella fertilità del suolo, un aumento del carico ambientale e la presenza di residui di pesticidi negli alimenti. La crescente sensibilità dell’opinione pubblica nei confronti della tutela dell’ambiente, lo sviluppo di popolazioni di organismi patogeni resistenti ai fitofarmaci, la revoca dell’autorizzazione all’impiego di alcuni composti chimici e non ultima, la sempre più crescente attenzione da parte di produttori e consumatori alla salubrità dei prodotti alimentari, ha stimolato la ricerca di strategie alternative da utilizzare per un’agricoltura sostenibile. Negli agrosistemi i funghi sono fondamentali per il mantenimento della funzione del terreno, per il loro coinvolgimento nei processi chiave quali la formazione della struttura del suolo, il ciclo dei nutrienti, la decomposizione della materia organica, etc. Contrariamente, altri funghi sono conosciuti come patogeni delle colture da reddito. Tra questi, il genere Fusarium comprende specie responsabili di alcune patologie dei cereali come l' FHB (Fusarium head blight) nel frumento, che nel territorio nazionale è causata per lo più da Fusarium graminearum e i marciumi rosa e rossi (Pink and Red ear rot) nel mais. Tali malattie sono importanti non solo per la perdita in resa e qualità dei raccolti ma anche per la loro contaminazione da micotossine che determina una riduzione nella sicurezza degli alimenti destinati al consumo umano ed animale. Poiché la” driving force” di Fusarium è spesso rappresentata dall'inoculo del patogeno nel terreno, la gestione della comunità fungina del suolo potrebbe offrire una strategia utile alla riduzione di tali patologie. Anche se alcuni generi di funghi sono intensamente studiati, la struttura delle comunità fungine dei suoli agrari è spesso poco nota. Lo scopo di questo lavoro è stato quello di confrontare la struttura delle comunità fungine di suoli sottoposti a differenti sistemi di conduzione (biologico e convenzionale) in due aziende del Veneto. Le comunità fungine sono state indagate in relazione al tipo di conduzione, rotazione colturale, sito di campionamento, stagione e anno di raccolta. Una particolare attenzione è stata inoltre rivolta ai patogeni micotossigeni e ai loro potenziali agenti di biocontrollo appartenenti ai generi Trichoderma e Gliocladium. La protezione delle colture contro gli agenti patogeni, parassiti ed erbe infestanti, è una fase della produzione agricola in cui gli input chimici sono ancora abbastanza elevati. Un contributo alla riduzione di tali input potrebbe provenire dall’impiego di microrganismi con spiccate caratteristiche di antagonismo verso i patogeni, adatti a svilupparsi nel suolo, nel rispetto del naturale equilibrio biologico. La coltura micologica ha permesso l'isolamento di 99 taxa. Sebbene la struttura della comunità fungina, statisticamente non sia risultata influenzata dai diversi fattori considerati, 21 taxa sono stati rilevati esclusivamente nel sistema organico e 7 nel sistema convenzionale. Anche per le abbondanze dei generi Trichoderma, Fusarium e Aspergillus non state riscontrate differenze statisticamente significative mentre per il genere Gliocladium le abbondanze sono risultate significativamente più elevate nella conduzione biologica rispetto a quella convenzionale. Otto ceppi di G. roseum isolati dal suolo nel corso della sperimentazione, sono stati saggiati in colture duali per la loro capacità di inibizione della crescita di Fusarium graminearum e di altri Fusaria micotossigeni. I risultati mostrano come nelle interazioni patogeno-antagonista alcuni ceppi di F. graminearum siano risultati inibiti da G. roseum mentre per altri la crescita è stata promossa (rispetto al controllo). Nessuno dei ceppi di G. roseum da noi selezionati ha presentato un'azione antagonista nei confronti di tutti i ceppi di F. graminearum Tra tutti i ceppi di G. roseum saggiati contro F. graminearum, i tre ceppi che hanno manifestato una seppur minima attività inibitoria e che sono risultati anche i meno sensibili all'inibizione da parte del patogeno, sono stati testati contro: F. verticillioides, F. proliferatum, F. oxysporum, F. solani, F. culmorum e F. sporotrichioides. In questo caso, tutti i G. roseum sono riusciti a contenere lo sviluppo del patogeno con diminuzioni dal 15 al 45% ceppo dipendente, candidandosi come buoni agenti di biocontrollo. In conclusione il nostro studio condotto nell'arco di 3 anni sostanzialmente conferma quanto riportato in letteratura a riguardo dell’omeostasi delle comunità fungine del suolo. Anche se dal confronto tra la struttura delle comunità fungine dei due sistemi considerati non si sono riscontrate differenze statisticamente significative, la conduzione di tipo biologico è stata caratterizzata da una maggior ricchezza in specie e per il genere Gliocladium, da abbondanze più elevate. Tuttavia, è da prendere in considerazione che la conversione alla conduzione organica è stata effettuata solo pochi anni prima che questo studio fosse avviato. Pertanto, le variazione rilevate nella struttura della comunità fungina potrebbero costituire un primo indicatore di cambiamento
12-gen-2012
Italiano
comunità fungine, gestioni agricole, Gliocladium roseum
CAUSIN, ROBERTO
FAVARON, FRANCESCO
Università degli studi di Padova
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Tesi_Cristina_Ceschi_Berrini.pdf

accesso aperto

Dimensione 1.21 MB
Formato Adobe PDF
1.21 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/80895
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-80895