I lieviti appartenenti al genere Malassezia sono organismi commensali della cute umana ed animale che in talune condizioni predisponenti possono diventare patogeni. Obiettivo del presente lavoro è stato di approfondire le conoscenze di alcuni aspetti clinici ed eziopatogenetici di dermatite ed otite da Malassezia sp. nel cane. Per raggiungere tali obiettivi sono stati messi a confronto i risultati ottenuti da un gruppo di controllo e quelli di tutti gli animali che sulla base della visita clinica e degli esami citologici sono stati riconosciuti affetti da sovraccrescita di Malassezia sp. In tutti i soggetti, dopo visita dermatologica, sono state campionate tre regioni standard (ascella, interdigitale, padiglione) ed una coinvolta da lesioni. Di tali regioni è stato eseguito l’esame citologico per l’identificazione e la conta dei lieviti. Nei casi di positività citologica sono stati eseguiti l’esame colturale, l’identificazione fenotipica e genotipica. Sono stati inclusi 97 animali di cui 84 affetti da sovraccrescita di Malassezia sp. Fra questi le razze maggiormente rappresentate sono state il pastore tedesco, il Labrador ed il boxer (10/11,9%; 6/7,1%; 5/5,9%, rispettivamente); le femmine sono risultate in numero superiore ai maschi (50 vs 34). Un elevato numero di pazienti (32/44,5%) non aveva ricevuto, in precedenza alla visita, alcuna terapia farmacologica. I risultati non escludono che la somministrazione di antibiotici e/o cortisonici possa avere un’influenza parziale sulla sovraccrescita di Malassezia sp. Negli animali malati la maggior frequenza d’isolamento si è avuta nel condotto uditivo esterno (33/46,5%), seguito dalle regioni coinvolte da lesioni (31/43,7%) e dagli spazi interdigitali (29/40,8%). La maggior numerosità dei lieviti riscontrata con esame citologico nei cani malati rispetto ai sani sembra essere uno dei fattori sostanziali per lo sviluppo dei segni clinici della dermatite da Malassezia. I risultati ottenuti dal confronto fra la citologia e l’esame colturale appaiono in disaccordo con quanto affermato in letteratura. L’esame citologico, realizzato con la tecnica del nastro adesivo e colorato con la tecnica Diff-Quick® modificata, sembra maggiormente sensibile nel rilevare una sovraccrescita di Malassezia rispetto all’esame colturale ottenuto secondo la tecnica adottata in questo studio. L’unica specie del genere Malassezia isolata nel presente lavoro è stata Malassezia pachydermatis. È auspicabile che in futuro, ulteriori informazioni possano giungere dall’approfondimento di aspetti clinici correlati al genotipo dei lieviti e dell’ospite per chiarire definitivamente gli aspetti irrisolti dell’eziopatogenesi della dermatite da Malassezia.
Aspetti clinici ed eziopatogenetici della dermatite ed otite da Malassezia sp. nel cane
BERLANDA, MICHELE
2012
Abstract
I lieviti appartenenti al genere Malassezia sono organismi commensali della cute umana ed animale che in talune condizioni predisponenti possono diventare patogeni. Obiettivo del presente lavoro è stato di approfondire le conoscenze di alcuni aspetti clinici ed eziopatogenetici di dermatite ed otite da Malassezia sp. nel cane. Per raggiungere tali obiettivi sono stati messi a confronto i risultati ottenuti da un gruppo di controllo e quelli di tutti gli animali che sulla base della visita clinica e degli esami citologici sono stati riconosciuti affetti da sovraccrescita di Malassezia sp. In tutti i soggetti, dopo visita dermatologica, sono state campionate tre regioni standard (ascella, interdigitale, padiglione) ed una coinvolta da lesioni. Di tali regioni è stato eseguito l’esame citologico per l’identificazione e la conta dei lieviti. Nei casi di positività citologica sono stati eseguiti l’esame colturale, l’identificazione fenotipica e genotipica. Sono stati inclusi 97 animali di cui 84 affetti da sovraccrescita di Malassezia sp. Fra questi le razze maggiormente rappresentate sono state il pastore tedesco, il Labrador ed il boxer (10/11,9%; 6/7,1%; 5/5,9%, rispettivamente); le femmine sono risultate in numero superiore ai maschi (50 vs 34). Un elevato numero di pazienti (32/44,5%) non aveva ricevuto, in precedenza alla visita, alcuna terapia farmacologica. I risultati non escludono che la somministrazione di antibiotici e/o cortisonici possa avere un’influenza parziale sulla sovraccrescita di Malassezia sp. Negli animali malati la maggior frequenza d’isolamento si è avuta nel condotto uditivo esterno (33/46,5%), seguito dalle regioni coinvolte da lesioni (31/43,7%) e dagli spazi interdigitali (29/40,8%). La maggior numerosità dei lieviti riscontrata con esame citologico nei cani malati rispetto ai sani sembra essere uno dei fattori sostanziali per lo sviluppo dei segni clinici della dermatite da Malassezia. I risultati ottenuti dal confronto fra la citologia e l’esame colturale appaiono in disaccordo con quanto affermato in letteratura. L’esame citologico, realizzato con la tecnica del nastro adesivo e colorato con la tecnica Diff-Quick® modificata, sembra maggiormente sensibile nel rilevare una sovraccrescita di Malassezia rispetto all’esame colturale ottenuto secondo la tecnica adottata in questo studio. L’unica specie del genere Malassezia isolata nel presente lavoro è stata Malassezia pachydermatis. È auspicabile che in futuro, ulteriori informazioni possano giungere dall’approfondimento di aspetti clinici correlati al genotipo dei lieviti e dell’ospite per chiarire definitivamente gli aspetti irrisolti dell’eziopatogenesi della dermatite da Malassezia.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/80911
URN:NBN:IT:UNIPD-80911