Una deprivazione uditiva precoce, durante la prima infanzia, influisce negativamente sulla capacità dei bambini di elaborare ed acquisire il linguaggio parlato. I bambini con problemi di udito o sordi rischiano quindi di sviluppare in ritardo o in modo deficitario le abilità linguistiche. Se confrontati con i loro coetanei udenti, i bambini sordi con impianto cocleare ottengono risultati peggiori nelle prove di linguaggio orale e scritto, e questo è stato associato ad una minore efficienza della memoria di lavoro verbale (Burkholder & Pisoni, 2003; Geers, 2003; Harris, et al., 2013; Pisoni & Cleary, 2003). Nonostante l'indagine dei fattori che influenzano lo sviluppo delle abilità di linguaggio orale e dell’alfabetizzazione sia in costante evoluzione, gli studi che si occupano di bambini sordi con l'impianto cocleare tipicamente osservano grandi differenze individuali nei risultati ottenuti nelle prove linguistiche (Pisoni et al., 1999), e non sono ancora stati in grado di spiegare una porzione notevole di questa variabilità (Geers, 2002, 2006). Una recente ipotesi suggerisce che questa potrebbe essere parzialmente spiegata da un deficit nei processi di apprendimento implicito (Conway et al., 2009). Per apprendimento implicito si intende la capacità di elaborare ed apprendere modelli di informazione statisticamente ricorrenti, senza volontà di imparare o consapevolezza del processo di apprendimento. L’apprendimento implicito è stato descritto per la prima volta da Reber (1989) come un precursore evolutivo dell'apprendimento esplicito che avviene incidentalmente, senza intenzione, e al di fuori della consapevolezza. Esso permette l'individuazione e l'elaborazione implicita della distribuzione delle regolarità statistiche che ricorrono nelle informazioni in entrata. Svolge un ruolo cruciale nelle prime fasi dello sviluppo del linguaggio (Saffran & Kirkham, 2018; Romberg & Saffran, 2010), ed è considerato un meccanismo fondamentale per lo sviluppo umano e per l’adattamento alla vita quotidiana (Abrahamse, 2012). Secondo la "auditory scaffolding hypothesis", la mancanza di stimolazione uditiva in età precoce potrebbe influenzare lo sviluppo linguistico sia in modo diretto, a causa della scarsa esposizione alla lingua parlata, sia indirettamente, influenzando negativamente l'apprendimento implicito delle regolarità linguistiche e quindi lo sviluppo del linguaggio (Conway et al., 2009). Questa ipotesi controversa è stata recentemente ampiamente dibattuta. In questo lavoro di tesi, abbiamo indagato questa ipotesi utilizzando due diversi paradigmi sperimentali di valutazione delle abilità di apprendimento implicito: un compito di apprendimento di grammatiche artificiali e un compito basato sui tempi di reazione semplici. I nostri studi, descritti nella prima parte della tesi, hanno coinvolto bambini sordi profondi con impianto/i cocleare/i tra i 5 e gli 11 anni di età, con l’obiettivo di contribuire alla vivace discussione sui processi cognitivi alla base dell'acquisizione del linguaggio nei bambini sordi con impianto cocleare. Le conoscenze ottenute grazie a questi studi servono un secondo obiettivo, di tipo applicativo. Ossia, la creazione di un serious game che possa servire come training per esercitare i processi cognitivi di apprendimento carenti in questa popolazione, massimizzando, si spera, il potenziale di apprendimento linguistico dei bambini con problemi di udito e sordi con impianto cocleare. I processi di design, implementazione, ed i cicli di valutazione della user experience di "SELEDE" (a SErious game for training sequence LEarning in DEaf children) sono descritti nella seconda parte della tesi. Proporre un training sotto forma di videogioco può contribuire a catturare l'interesse dei bambini e ad accrescere le possibilità di successo. SELEDE è stato sviluppato in collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler (Trento). Si compone di tre mini-giochi in cui sequenze uditive e visive sono utilizzate per allenare i processi di apprendimento di sequenze impliciti ed espliciti. I giochi sono stati realizzati seguendo un approccio di co-design nel quale sono stati coinvolti psicologi, tecnici informatici, medici audiologi, e logopedisti. Il processo di progettazione ha portato allo sviluppo di un prototipo di gioco che è stato sottoposto a due cicli di valutazione della user experience. Questo potrebbe essere il primo tentativo presente in letteratura di sviluppare uno strumento di training che integri entrambi i processi di apprendimento: impliciti ed espliciti. SELEDE potrebbe rappresentare un punto di partenza innovativo per interventi innovativi rivolti a tutti quei bambini che mostrano difficoltà nell'elaborazione di informazioni distribuite in sequenze temporali (es. linguaggio).
Implicit Learning and Deafness: from the Assessment to the Design and Implementation of a Serious Game-based Training for Deaf Children with Cochlear Implants
FASTELLI, AMBRA
2019
Abstract
Una deprivazione uditiva precoce, durante la prima infanzia, influisce negativamente sulla capacità dei bambini di elaborare ed acquisire il linguaggio parlato. I bambini con problemi di udito o sordi rischiano quindi di sviluppare in ritardo o in modo deficitario le abilità linguistiche. Se confrontati con i loro coetanei udenti, i bambini sordi con impianto cocleare ottengono risultati peggiori nelle prove di linguaggio orale e scritto, e questo è stato associato ad una minore efficienza della memoria di lavoro verbale (Burkholder & Pisoni, 2003; Geers, 2003; Harris, et al., 2013; Pisoni & Cleary, 2003). Nonostante l'indagine dei fattori che influenzano lo sviluppo delle abilità di linguaggio orale e dell’alfabetizzazione sia in costante evoluzione, gli studi che si occupano di bambini sordi con l'impianto cocleare tipicamente osservano grandi differenze individuali nei risultati ottenuti nelle prove linguistiche (Pisoni et al., 1999), e non sono ancora stati in grado di spiegare una porzione notevole di questa variabilità (Geers, 2002, 2006). Una recente ipotesi suggerisce che questa potrebbe essere parzialmente spiegata da un deficit nei processi di apprendimento implicito (Conway et al., 2009). Per apprendimento implicito si intende la capacità di elaborare ed apprendere modelli di informazione statisticamente ricorrenti, senza volontà di imparare o consapevolezza del processo di apprendimento. L’apprendimento implicito è stato descritto per la prima volta da Reber (1989) come un precursore evolutivo dell'apprendimento esplicito che avviene incidentalmente, senza intenzione, e al di fuori della consapevolezza. Esso permette l'individuazione e l'elaborazione implicita della distribuzione delle regolarità statistiche che ricorrono nelle informazioni in entrata. Svolge un ruolo cruciale nelle prime fasi dello sviluppo del linguaggio (Saffran & Kirkham, 2018; Romberg & Saffran, 2010), ed è considerato un meccanismo fondamentale per lo sviluppo umano e per l’adattamento alla vita quotidiana (Abrahamse, 2012). Secondo la "auditory scaffolding hypothesis", la mancanza di stimolazione uditiva in età precoce potrebbe influenzare lo sviluppo linguistico sia in modo diretto, a causa della scarsa esposizione alla lingua parlata, sia indirettamente, influenzando negativamente l'apprendimento implicito delle regolarità linguistiche e quindi lo sviluppo del linguaggio (Conway et al., 2009). Questa ipotesi controversa è stata recentemente ampiamente dibattuta. In questo lavoro di tesi, abbiamo indagato questa ipotesi utilizzando due diversi paradigmi sperimentali di valutazione delle abilità di apprendimento implicito: un compito di apprendimento di grammatiche artificiali e un compito basato sui tempi di reazione semplici. I nostri studi, descritti nella prima parte della tesi, hanno coinvolto bambini sordi profondi con impianto/i cocleare/i tra i 5 e gli 11 anni di età, con l’obiettivo di contribuire alla vivace discussione sui processi cognitivi alla base dell'acquisizione del linguaggio nei bambini sordi con impianto cocleare. Le conoscenze ottenute grazie a questi studi servono un secondo obiettivo, di tipo applicativo. Ossia, la creazione di un serious game che possa servire come training per esercitare i processi cognitivi di apprendimento carenti in questa popolazione, massimizzando, si spera, il potenziale di apprendimento linguistico dei bambini con problemi di udito e sordi con impianto cocleare. I processi di design, implementazione, ed i cicli di valutazione della user experience di "SELEDE" (a SErious game for training sequence LEarning in DEaf children) sono descritti nella seconda parte della tesi. Proporre un training sotto forma di videogioco può contribuire a catturare l'interesse dei bambini e ad accrescere le possibilità di successo. SELEDE è stato sviluppato in collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler (Trento). Si compone di tre mini-giochi in cui sequenze uditive e visive sono utilizzate per allenare i processi di apprendimento di sequenze impliciti ed espliciti. I giochi sono stati realizzati seguendo un approccio di co-design nel quale sono stati coinvolti psicologi, tecnici informatici, medici audiologi, e logopedisti. Il processo di progettazione ha portato allo sviluppo di un prototipo di gioco che è stato sottoposto a due cicli di valutazione della user experience. Questo potrebbe essere il primo tentativo presente in letteratura di sviluppare uno strumento di training che integri entrambi i processi di apprendimento: impliciti ed espliciti. SELEDE potrebbe rappresentare un punto di partenza innovativo per interventi innovativi rivolti a tutti quei bambini che mostrano difficoltà nell'elaborazione di informazioni distribuite in sequenze temporali (es. linguaggio).File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/80977
URN:NBN:IT:UNIPD-80977