I Colli Euganei (Veneto) rappresentano il più importante distretto di cava in Italia per l’estrazione di rocce trachitiche, attività storicamente condotta in decine di cave e iniziata già in epoca pre-protostorica, poi intensificatasi a partire dall’età romana. L’importanza della trachite dei Colli Euganei nel patrimonio culturale, soprattutto del nord e centro Italia, si collega ad una tradizione millenaria di impiego nella manifattura di utensili e manufatti votivi e funerari, nella costruzione di infrastrutture e monumenti e nell’edilizia pubblica e privata. In questa tesi, si presentano i risultati di uno studio archeometrico della trachite euganea incanalato in due linee di ricerca principali. La prima riguarda l’identificazione di criteri per riconoscere la cava di provenienza della trachite usata in materiali di interesse archeologico e storico, supportata da un database petrografico e geochimico costruito su campioni prelevati nell’intero territorio dei Colli Euganei. I traccianti petrografici di provenienza comprendono la composizione mineralogica e le caratteristiche tessiturali dei fenocristalli e della matrice, mentre i traccianti geochimici considerano la composizione degli elementi maggiori e in traccia della roccia totale e dei fenocristalli, in particolare dei minerali femici. La maggior precisione nella determinazione della provenienza si ottiene applicando relazioni multivariate basate sulla composizione chimica dei fenocristalli, che può essere analizzata anche su campioni archeologici, spesso di dimensioni limitate e alterati. L’efficacia di questi indicatori è stata poi verificata in uno studio di provenienza della trachite euganea impiegata in Veneto in infrastrutture pubbliche di età romana, quali strade basolate, ponti e piazze forensi. I risultati di tale studio restituiscono un’idea della dimensione commerciale, politica ed economica in cui si inseriva la gestione delle cave romane e l’evoluzione delle attività estrattive, oltre a fornire informazioni sui traffici commerciali antichi sviluppatisi nel nord Italia. La seconda tematica di ricerca è impostata sullo studio del degrado e della durevolezza della trachite euganea usata come pietra da costruzione. Inizialmente, si sono individuate croste e patine di alterazione della trachite in ambiente urbano e se ne sono analizzate le caratteristiche mineralogiche e strutturali e la composizione chimica degli elementi maggiori e in traccia. I prodotti di alterazione, che si rilevano spesso come arricchimenti superficiali in carbonati, metalli pesanti e carbonio, rappresentano degli interessanti indicatori del contesto ambientale, in particolare della qualità dell’aria, e della stabilità chimica delle fasi mineralogiche della trachite e delle malte di allettamento usate sulla pietra. Infine, la durevolezza della trachite è stata esaminata attraverso una caratterizzazione petrofisica e meccanica di campioni di cava, fornendo elementi utili alla valutazione della qualità da parte di restauratori, conservatori e compagnie edili. Particolare attenzione è stata riservata alla valutazione delle proprietà legate all’assorbimento, movimento e permanenza nella pietra dell’acqua e di soluzioni acquose, allo stato liquido e gassoso. I risultati sperimentali suggeriscono che la variabilità nella resa fisico-meccanica di diversi tipi di trachite dipende primariamente dalle peculiari caratteristiche porosimetriche (volume, dimensione, distribuzione dimensionale, morfologia e grado di interconnessione dei pori), che contribuiscono quindi a determinare diversi gradi di resistenza al degrado.
Archaeometry of trachyte of the Euganean Hills (NE Italy): provenance quarry recognition and weathering analysis
GERMINARIO, LUIGI
2017
Abstract
I Colli Euganei (Veneto) rappresentano il più importante distretto di cava in Italia per l’estrazione di rocce trachitiche, attività storicamente condotta in decine di cave e iniziata già in epoca pre-protostorica, poi intensificatasi a partire dall’età romana. L’importanza della trachite dei Colli Euganei nel patrimonio culturale, soprattutto del nord e centro Italia, si collega ad una tradizione millenaria di impiego nella manifattura di utensili e manufatti votivi e funerari, nella costruzione di infrastrutture e monumenti e nell’edilizia pubblica e privata. In questa tesi, si presentano i risultati di uno studio archeometrico della trachite euganea incanalato in due linee di ricerca principali. La prima riguarda l’identificazione di criteri per riconoscere la cava di provenienza della trachite usata in materiali di interesse archeologico e storico, supportata da un database petrografico e geochimico costruito su campioni prelevati nell’intero territorio dei Colli Euganei. I traccianti petrografici di provenienza comprendono la composizione mineralogica e le caratteristiche tessiturali dei fenocristalli e della matrice, mentre i traccianti geochimici considerano la composizione degli elementi maggiori e in traccia della roccia totale e dei fenocristalli, in particolare dei minerali femici. La maggior precisione nella determinazione della provenienza si ottiene applicando relazioni multivariate basate sulla composizione chimica dei fenocristalli, che può essere analizzata anche su campioni archeologici, spesso di dimensioni limitate e alterati. L’efficacia di questi indicatori è stata poi verificata in uno studio di provenienza della trachite euganea impiegata in Veneto in infrastrutture pubbliche di età romana, quali strade basolate, ponti e piazze forensi. I risultati di tale studio restituiscono un’idea della dimensione commerciale, politica ed economica in cui si inseriva la gestione delle cave romane e l’evoluzione delle attività estrattive, oltre a fornire informazioni sui traffici commerciali antichi sviluppatisi nel nord Italia. La seconda tematica di ricerca è impostata sullo studio del degrado e della durevolezza della trachite euganea usata come pietra da costruzione. Inizialmente, si sono individuate croste e patine di alterazione della trachite in ambiente urbano e se ne sono analizzate le caratteristiche mineralogiche e strutturali e la composizione chimica degli elementi maggiori e in traccia. I prodotti di alterazione, che si rilevano spesso come arricchimenti superficiali in carbonati, metalli pesanti e carbonio, rappresentano degli interessanti indicatori del contesto ambientale, in particolare della qualità dell’aria, e della stabilità chimica delle fasi mineralogiche della trachite e delle malte di allettamento usate sulla pietra. Infine, la durevolezza della trachite è stata esaminata attraverso una caratterizzazione petrofisica e meccanica di campioni di cava, fornendo elementi utili alla valutazione della qualità da parte di restauratori, conservatori e compagnie edili. Particolare attenzione è stata riservata alla valutazione delle proprietà legate all’assorbimento, movimento e permanenza nella pietra dell’acqua e di soluzioni acquose, allo stato liquido e gassoso. I risultati sperimentali suggeriscono che la variabilità nella resa fisico-meccanica di diversi tipi di trachite dipende primariamente dalle peculiari caratteristiche porosimetriche (volume, dimensione, distribuzione dimensionale, morfologia e grado di interconnessione dei pori), che contribuiscono quindi a determinare diversi gradi di resistenza al degrado.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/80989
URN:NBN:IT:UNIPD-80989