I botanici hanno la necessità di poter accedere a collezioni storiche di piante essiccate (erbari) allo scopo di chiarire precisamente l'identità dei taxa descritti da autori del passato. Questo genere di studi comprende il processo formale di tipificazione, prescritto dal Codice di nomenclatura per alghe, funghi e piante, che richiede che i campioni originali utilizzati per le descrizioni siano identificati e designati come typi, così che possano essere permanentemente collegati al nome scientifico e servire da riferimenti assoluti. Con oltre 600 taxa nuovi descritti e quasi 1000 nuovi nomi istituiti, Roberto de Visiani (Sebenico 1800 - Padova 1878) fu uno dei più importanti studiosi a dirigere l'Orto Botanico di Padova, ruolo che svolse dal 1837 fino alla morte. Durante il suo incarico, Visiani trasformò l'orto da un semplice strumento per l'insegnamento della medicina in un'istituzione moderna e aperta alla comunità . Fu autore di numerosi importanti lavori di tassonomia, concentrati soprattutto sulla flora vascolare della sua terra di origine: la Dalmazia. Dopo la sua morte, lasciò a Padova non solo una vasta collezione di circa 12.000 campioni, ma anche migliaia di lettere ricevute da altri studiosi, manoscritti e altro materiale inedito, che sono rimasti quasi del tutto inesplorati, malgrado sia vissuto, lavorato e lasciato la sua impronta in uno dei periodi più fondamentali per il Giardino stesso, l'Università e la comunità scientifica più in generale. Una grande varietà di materiali sono stati utilizzati. Una fonte di informazioni particolarmente importante è stato l'Herbarium Dalmaticum di Visiani, conservato a Padova e catalogato nel 2011-2013. Tutti i lavori di floristica di Visiani sono stati raccolti e studiati e sono analizzati in grande dettaglio, con particolare attenzione alla sua opera magistrale Flora Dalmatica e ai quattro più piccoli lavrori preparati in collaborazione con professore serbo Josif Pančić. Un trattamento più generale è riservato alle sue altre opere. Tutto il materiale inedito disponibile presso la Biblioteca Antica dell'Orto Botanico è stato digitalizzato ed organizzato. Oltre un terzo delle oltre 2000 lettere conservate nella sua corrispondenza sono state trascritte. Abbiamo inoltre recuperato e trascritto le lettere spedite da Visiani al suo amico più intimo, il celebre lichenologo e paleobotanico Abramo Massalongo, conservate presso la Biblioteca Civica di Verona, nonché quelle spedite al botanico Josif Pančić, conservate all'Istituto di Botanica di Belgrado. Oltre alle lettere, sono stati analizzati altri documenti inediti, soprattutto liste di piante, manoscritti di opere edite ed inedite e rari diari di viaggio. Lo studio di questi materiali ha portato alla pubblicazione di sette articoli scientifici, con quarantuno designazioni di typi in totale, più note dettagliate per altri diciassette nomi. Si presenta inoltre una bozza di trattamento nomenclaturale sui 275 nomi pubblicati in Flora Dalmatica, la cui pubblicazione richiederà il contributo di botanici croati. Si presentano infine altri due articoli in preparazione. I dati ricavati dall'erbario e dai lavori inediti di Visiani sono stati integrati in un geodatabase gestito tramite QGIS, che consente di studiarli tramite query avanzate. Questo strumento è stato utilizzato per preparare le mappe che accompagnano la dettagliata cronologia dell'esplorazione botanica della Dalmazia e delle regioni vicine durante l'epoca di Visiani che è stato possibile ricostruire unendo dati da tutte le fonti studiate, nonché quelle utilizzate per verificare la corrispondenza tra l'erbario e le segnalazioni bibliografiche. La rete di relazioni e scambi di Visiani è chiarita, sono trattati i suoi assistenti, giardinieri, colleghi, amici e coautrori, nonché i molti semplici raccoglitori di pianti che gli fornivano i campioni, molti dei quali sono figure minori sulle quali poco o niente è reperibile in letteratura. Particolarmente interessanti si sono rivelati il ruolo giocato da Antonio Bertoloni all'inizio della carriera di Visiani, il contributo di Muzio Tommasini alla pubblicazione di Flora Dalmatica, il difficile rapporto di Visiani con il suo editore Friedrich Hofmeister e la sua stretta amicizia con Massalongo. Le opinioni scientifiche di Visiani sono discusse nel dettaglio. Visiani ebbe una visione positivistica della scienza e considerò l'esperimento la strada maestra verso la conoscenza; non fu influenzato dagli ideali romantici del tempo. Il suo approccio alla sistematica fu quello tipico della prima metà del XIX secolo: si concentrava principalmente sull'accurata descrizione delle specie e sull'esplorazione di una flora regionale e rimase sempre uno strenuo difensore delle pratiche linneane, il che gli costò alcune critiche in tarda età. Il suo metodo e le sue idee influenzarono fortemente la scuola di botanica di Padova fino alla metà del XX secolo. Nonostante sia confermata l'opposizione di Visiani alle acerbe ipotesi evolutive pre-Darwiniane, riteniamo che fosse un fissista dogmatico, e ipotizziamo che si possa essere convertito all'evoluzionismo nei suoi ultimi anni. I suoi concetti, metodi e scelte in tassonomia e nomenclatura, la cui comprensione è fondamentale per la tipificazione dei suoi nomi, sono chiariti e descritti in dettaglio. E' presentata una dettagliata biografia personale di Visiani, che tocca i temi delle sue origini, studi, vita professionale, viaggi, carattere, religione, idee politiche, eredità materiale. Per quanto riguarda la sua posizione sul processo di unificazione nazionale italiano, la sua posizione si potrebbe ritenere cautamente anti-austriaca. Riteniamo che ciò si possa spiegare parte con l'ambiguità della sua stessa identità nazionale, parte con il suo chiaro desiderio di salvaguardare la propria posizione accademica. I risultati botanici del lavoro vengono restituiti tramite pubblicazioni specializzate. Il materiale inedito di Visiani è in fase di caricamento in formato digitale e gratuito sulla piattaforma del Centro di Anteneo per le Biblioteche, PHAIDRA. Si sta vagliando la possibilità di pubblicare la corrispondenza tra Visiani e Pančić e tra Visiani e Massalongo. Il sistema GIS sarà reso disponibile all'Erbario di Padova; i dati raccolti potranno essere resi disponibili tramite lo sviluppo di un'apposita piattaforma in rete. Concludiamo che un approccio multidisciplinare, centrato sull'autore e la collezione, è particolarmente efficace nel risolvere problemi di botanica storica.
A Cross-disciplinary Study of the Work and Collections by Roberto de Visiani (1800-1878)
CLEMENTI, MORENO
2017
Abstract
I botanici hanno la necessità di poter accedere a collezioni storiche di piante essiccate (erbari) allo scopo di chiarire precisamente l'identità dei taxa descritti da autori del passato. Questo genere di studi comprende il processo formale di tipificazione, prescritto dal Codice di nomenclatura per alghe, funghi e piante, che richiede che i campioni originali utilizzati per le descrizioni siano identificati e designati come typi, così che possano essere permanentemente collegati al nome scientifico e servire da riferimenti assoluti. Con oltre 600 taxa nuovi descritti e quasi 1000 nuovi nomi istituiti, Roberto de Visiani (Sebenico 1800 - Padova 1878) fu uno dei più importanti studiosi a dirigere l'Orto Botanico di Padova, ruolo che svolse dal 1837 fino alla morte. Durante il suo incarico, Visiani trasformò l'orto da un semplice strumento per l'insegnamento della medicina in un'istituzione moderna e aperta alla comunità . Fu autore di numerosi importanti lavori di tassonomia, concentrati soprattutto sulla flora vascolare della sua terra di origine: la Dalmazia. Dopo la sua morte, lasciò a Padova non solo una vasta collezione di circa 12.000 campioni, ma anche migliaia di lettere ricevute da altri studiosi, manoscritti e altro materiale inedito, che sono rimasti quasi del tutto inesplorati, malgrado sia vissuto, lavorato e lasciato la sua impronta in uno dei periodi più fondamentali per il Giardino stesso, l'Università e la comunità scientifica più in generale. Una grande varietà di materiali sono stati utilizzati. Una fonte di informazioni particolarmente importante è stato l'Herbarium Dalmaticum di Visiani, conservato a Padova e catalogato nel 2011-2013. Tutti i lavori di floristica di Visiani sono stati raccolti e studiati e sono analizzati in grande dettaglio, con particolare attenzione alla sua opera magistrale Flora Dalmatica e ai quattro più piccoli lavrori preparati in collaborazione con professore serbo Josif Pančić. Un trattamento più generale è riservato alle sue altre opere. Tutto il materiale inedito disponibile presso la Biblioteca Antica dell'Orto Botanico è stato digitalizzato ed organizzato. Oltre un terzo delle oltre 2000 lettere conservate nella sua corrispondenza sono state trascritte. Abbiamo inoltre recuperato e trascritto le lettere spedite da Visiani al suo amico più intimo, il celebre lichenologo e paleobotanico Abramo Massalongo, conservate presso la Biblioteca Civica di Verona, nonché quelle spedite al botanico Josif Pančić, conservate all'Istituto di Botanica di Belgrado. Oltre alle lettere, sono stati analizzati altri documenti inediti, soprattutto liste di piante, manoscritti di opere edite ed inedite e rari diari di viaggio. Lo studio di questi materiali ha portato alla pubblicazione di sette articoli scientifici, con quarantuno designazioni di typi in totale, più note dettagliate per altri diciassette nomi. Si presenta inoltre una bozza di trattamento nomenclaturale sui 275 nomi pubblicati in Flora Dalmatica, la cui pubblicazione richiederà il contributo di botanici croati. Si presentano infine altri due articoli in preparazione. I dati ricavati dall'erbario e dai lavori inediti di Visiani sono stati integrati in un geodatabase gestito tramite QGIS, che consente di studiarli tramite query avanzate. Questo strumento è stato utilizzato per preparare le mappe che accompagnano la dettagliata cronologia dell'esplorazione botanica della Dalmazia e delle regioni vicine durante l'epoca di Visiani che è stato possibile ricostruire unendo dati da tutte le fonti studiate, nonché quelle utilizzate per verificare la corrispondenza tra l'erbario e le segnalazioni bibliografiche. La rete di relazioni e scambi di Visiani è chiarita, sono trattati i suoi assistenti, giardinieri, colleghi, amici e coautrori, nonché i molti semplici raccoglitori di pianti che gli fornivano i campioni, molti dei quali sono figure minori sulle quali poco o niente è reperibile in letteratura. Particolarmente interessanti si sono rivelati il ruolo giocato da Antonio Bertoloni all'inizio della carriera di Visiani, il contributo di Muzio Tommasini alla pubblicazione di Flora Dalmatica, il difficile rapporto di Visiani con il suo editore Friedrich Hofmeister e la sua stretta amicizia con Massalongo. Le opinioni scientifiche di Visiani sono discusse nel dettaglio. Visiani ebbe una visione positivistica della scienza e considerò l'esperimento la strada maestra verso la conoscenza; non fu influenzato dagli ideali romantici del tempo. Il suo approccio alla sistematica fu quello tipico della prima metà del XIX secolo: si concentrava principalmente sull'accurata descrizione delle specie e sull'esplorazione di una flora regionale e rimase sempre uno strenuo difensore delle pratiche linneane, il che gli costò alcune critiche in tarda età. Il suo metodo e le sue idee influenzarono fortemente la scuola di botanica di Padova fino alla metà del XX secolo. Nonostante sia confermata l'opposizione di Visiani alle acerbe ipotesi evolutive pre-Darwiniane, riteniamo che fosse un fissista dogmatico, e ipotizziamo che si possa essere convertito all'evoluzionismo nei suoi ultimi anni. I suoi concetti, metodi e scelte in tassonomia e nomenclatura, la cui comprensione è fondamentale per la tipificazione dei suoi nomi, sono chiariti e descritti in dettaglio. E' presentata una dettagliata biografia personale di Visiani, che tocca i temi delle sue origini, studi, vita professionale, viaggi, carattere, religione, idee politiche, eredità materiale. Per quanto riguarda la sua posizione sul processo di unificazione nazionale italiano, la sua posizione si potrebbe ritenere cautamente anti-austriaca. Riteniamo che ciò si possa spiegare parte con l'ambiguità della sua stessa identità nazionale, parte con il suo chiaro desiderio di salvaguardare la propria posizione accademica. I risultati botanici del lavoro vengono restituiti tramite pubblicazioni specializzate. Il materiale inedito di Visiani è in fase di caricamento in formato digitale e gratuito sulla piattaforma del Centro di Anteneo per le Biblioteche, PHAIDRA. Si sta vagliando la possibilità di pubblicare la corrispondenza tra Visiani e Pančić e tra Visiani e Massalongo. Il sistema GIS sarà reso disponibile all'Erbario di Padova; i dati raccolti potranno essere resi disponibili tramite lo sviluppo di un'apposita piattaforma in rete. Concludiamo che un approccio multidisciplinare, centrato sull'autore e la collezione, è particolarmente efficace nel risolvere problemi di botanica storica.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/81087
URN:NBN:IT:UNIPD-81087