La mia ricerca verte sul rapporto fra la filosofia del primo Diderot e il progetto enciclopedico e indaga il nesso fra dimensione antropologica e dimensione politica: quale sia, detto altrimenti, il legame che intercorre fra un’epistemologia materialista, e dunque, una nuova concezione dell’essere fisiologicamente e materialmente determinata, e la trasformazione socio-politica che l’Encyclopédie propone, una trasformazione che si concretizza per mezzo di relazioni intersecanti, sia di carattere teoretico e cognitivo (renvois), sia di carattere materiale (dall’organo all’organizzazione, lotta alle corporazioni, divisione del lavoro, solidarietà). Ritengo, e forse questo rappresenta l’aspetto più “originale” dell’interpretazione proposta in questo lavoro di tesi, che quel che tiene insieme piano antropologico e piano politico e che permette di dare loro un “senso compiuto” senza cadere nello sconforto che la a-sistematicità diderottiana talvolta suscita, sia la presenza di un ampissimo progetto educativo o, parafrasando le Tesi su Feuerbach, di un progetto tutto volto ad “educare gli educatori”, a fare di loro uomini éclairés in una prospettiva di perfectibilité materialisée. Così intesa l’Encyclopédie si svincola dall’interpretazione che la vuole una gigantesca impresa intellettuale, per divenire vera e propria “prassi rivoluzionaria”, “pensée en action”, il simbolo del punto culminante di un ciclo organico che precede ogni rivoluzione (Venturi 1939), mezzo, forma, base materiale in cui gli uomini si sarebbero riconosciuti, dopo “le rivoluzioni”, per riprendere a lavorare al “progresso” (in senso meccanico). Una prassi nemica dei sistemi, il cui cuore pulsante è rappresentato dalla dimensione relazionale e dialettica a partire dalla quale è possibile scorgere nuovi fondamenti per il vivere sociale ed una nuova prospettiva per pensare la politica.
Diderot e l'Encyclopédie: antropologia, educazione, politica
GOISIS, ORSOLA
2017
Abstract
La mia ricerca verte sul rapporto fra la filosofia del primo Diderot e il progetto enciclopedico e indaga il nesso fra dimensione antropologica e dimensione politica: quale sia, detto altrimenti, il legame che intercorre fra un’epistemologia materialista, e dunque, una nuova concezione dell’essere fisiologicamente e materialmente determinata, e la trasformazione socio-politica che l’Encyclopédie propone, una trasformazione che si concretizza per mezzo di relazioni intersecanti, sia di carattere teoretico e cognitivo (renvois), sia di carattere materiale (dall’organo all’organizzazione, lotta alle corporazioni, divisione del lavoro, solidarietà). Ritengo, e forse questo rappresenta l’aspetto più “originale” dell’interpretazione proposta in questo lavoro di tesi, che quel che tiene insieme piano antropologico e piano politico e che permette di dare loro un “senso compiuto” senza cadere nello sconforto che la a-sistematicità diderottiana talvolta suscita, sia la presenza di un ampissimo progetto educativo o, parafrasando le Tesi su Feuerbach, di un progetto tutto volto ad “educare gli educatori”, a fare di loro uomini éclairés in una prospettiva di perfectibilité materialisée. Così intesa l’Encyclopédie si svincola dall’interpretazione che la vuole una gigantesca impresa intellettuale, per divenire vera e propria “prassi rivoluzionaria”, “pensée en action”, il simbolo del punto culminante di un ciclo organico che precede ogni rivoluzione (Venturi 1939), mezzo, forma, base materiale in cui gli uomini si sarebbero riconosciuti, dopo “le rivoluzioni”, per riprendere a lavorare al “progresso” (in senso meccanico). Una prassi nemica dei sistemi, il cui cuore pulsante è rappresentato dalla dimensione relazionale e dialettica a partire dalla quale è possibile scorgere nuovi fondamenti per il vivere sociale ed una nuova prospettiva per pensare la politica.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/81204
URN:NBN:IT:UNIPD-81204