In questo lavoro presenterò una serie di ricerche che possono sembrare piuttosto eterogenee per quesiti sperimentali e approcci metodologici, ma sono tuttavia legate da un filo conduttore comune: i costrutti di ragionamento e attenzione spaziale. Affronterò in particolare aspetti legati alla valutazione delle asimmetrie attenzionali, nell'individuo sano come nel paziente con disturbi neurologici, il loro ruolo in vari aspetti della cognizione umana, e i loro substrati neurali, guidato dalla convinzione che l’attenzione spaziale giochi un ruolo importante in svariati processi mentali non necessariamente limitati alla percezione. Quanto segue è stato dunque organizzato in due sezioni distinte. Nella prima mi soffermerò sulla valutazione delle asimmetrie visuospaziali, iniziando dalla descrizione di un nuovo paradigma particolarmente adatto a questo scopo. Nel primo capitolo descriverò gli effetti del doppio compito e del carico attenzionale su un test di monitoraggio spaziale; il risultato principale mostra un netto peggioramento nella prestazione al compito di detezione spaziale in funzione del carico di memoria introdotto. Nel secondo capitolo applicherò lo stesso paradigma ad una popolazione clinica contraddistinta da lesione cerebrale dell’emisfero sinistro. Nonostante una valutazione neuropsicologica standard non evidenziasse alcun deficit lateralizzato dell’attenzione, mostrerò che sfruttare un compito accessorio può portare ad una spiccata maggiore sensibilità dei test diagnostici, con evidenti ricadute benefiche sull'iter clinico e terapeutico dei pazienti. Infine, nel terzo capitolo suggerirò, tramite dati preliminari, che asimmetrie attenzionali possono essere individuate, nell'individuo sano, anche lungo l’asse sagittale; argomenterò, in particolare, che attorno allo spazio peripersonale sembrano essere generalmente concentrate più risorse attentive, e che i benefici conseguenti si estendono a compiti di varia natura (ad esempio compiti di discriminazione). Passerò dunque alla seconda sezione, in cui, seguendo una logica inversa, indurrò degli spostamenti nel focus attentivo in modo da valutarne il ruolo in compiti di varia natura. Nei capitoli quarto e quinto sfrutterò delle stimolazioni sensoriali: la stimolazione visiva optocinetica e la stimolazione galvanico vestibolare, rispettivamente. Nel quarto capitolo mostrerò che l’attenzione spaziale è coinvolta nella cognizione numerica, con cui intrattiene rapporti bidirezionali. Nello specifico mostrerò da un lato che la stimolazione optocinetica può modulare l’occorrenza di errori procedurali nel calcolo mentale, dall'altro che il calcolo stesso ha degli effetti sull'attenzione spaziale e in particolare sul comportamento oculomotorio. Nel quinto capitolo esaminerò gli effetti della stimolazione galvanica vestibolare, una tecnica particolarmente promettente per la riabilitazione dei disturbi attentivi lateralizzati, sulle rappresentazioni mentali dello spazio. Discuterò in modo critico un recente modello della negligenza spaziale unilaterale, suggerendo che stimolazioni e disturbi vestibolari possano sì avere ripercussioni sulle rappresentazioni metriche dello spazio, ma senza comportare necessariamente inattenzione per lo spazio stesso. Infine, nel sesto capitolo descriverò gli effetti di cattura dell’attenzione visuospaziale che stimoli distrattori intrinsecamente motivanti possono esercitare nell'adulto sano. Cercherò, in particolare, di predire l’entità di questa cattura attenzionale partendo da immagini di risonanza magnetica funzionale a riposo: riporterò dati preliminari focalizzati sull'importanza del circuito cingolo-opercolare, effettuando un parallelismo con popolazioni cliniche caratterizzate da comportamenti di dipendenza.

Biases in Visuo-Spatial Attention: from Assessment to Experimental Induction

BLINI, ELVIO ADALBERTO
2016

Abstract

In questo lavoro presenterò una serie di ricerche che possono sembrare piuttosto eterogenee per quesiti sperimentali e approcci metodologici, ma sono tuttavia legate da un filo conduttore comune: i costrutti di ragionamento e attenzione spaziale. Affronterò in particolare aspetti legati alla valutazione delle asimmetrie attenzionali, nell'individuo sano come nel paziente con disturbi neurologici, il loro ruolo in vari aspetti della cognizione umana, e i loro substrati neurali, guidato dalla convinzione che l’attenzione spaziale giochi un ruolo importante in svariati processi mentali non necessariamente limitati alla percezione. Quanto segue è stato dunque organizzato in due sezioni distinte. Nella prima mi soffermerò sulla valutazione delle asimmetrie visuospaziali, iniziando dalla descrizione di un nuovo paradigma particolarmente adatto a questo scopo. Nel primo capitolo descriverò gli effetti del doppio compito e del carico attenzionale su un test di monitoraggio spaziale; il risultato principale mostra un netto peggioramento nella prestazione al compito di detezione spaziale in funzione del carico di memoria introdotto. Nel secondo capitolo applicherò lo stesso paradigma ad una popolazione clinica contraddistinta da lesione cerebrale dell’emisfero sinistro. Nonostante una valutazione neuropsicologica standard non evidenziasse alcun deficit lateralizzato dell’attenzione, mostrerò che sfruttare un compito accessorio può portare ad una spiccata maggiore sensibilità dei test diagnostici, con evidenti ricadute benefiche sull'iter clinico e terapeutico dei pazienti. Infine, nel terzo capitolo suggerirò, tramite dati preliminari, che asimmetrie attenzionali possono essere individuate, nell'individuo sano, anche lungo l’asse sagittale; argomenterò, in particolare, che attorno allo spazio peripersonale sembrano essere generalmente concentrate più risorse attentive, e che i benefici conseguenti si estendono a compiti di varia natura (ad esempio compiti di discriminazione). Passerò dunque alla seconda sezione, in cui, seguendo una logica inversa, indurrò degli spostamenti nel focus attentivo in modo da valutarne il ruolo in compiti di varia natura. Nei capitoli quarto e quinto sfrutterò delle stimolazioni sensoriali: la stimolazione visiva optocinetica e la stimolazione galvanico vestibolare, rispettivamente. Nel quarto capitolo mostrerò che l’attenzione spaziale è coinvolta nella cognizione numerica, con cui intrattiene rapporti bidirezionali. Nello specifico mostrerò da un lato che la stimolazione optocinetica può modulare l’occorrenza di errori procedurali nel calcolo mentale, dall'altro che il calcolo stesso ha degli effetti sull'attenzione spaziale e in particolare sul comportamento oculomotorio. Nel quinto capitolo esaminerò gli effetti della stimolazione galvanica vestibolare, una tecnica particolarmente promettente per la riabilitazione dei disturbi attentivi lateralizzati, sulle rappresentazioni mentali dello spazio. Discuterò in modo critico un recente modello della negligenza spaziale unilaterale, suggerendo che stimolazioni e disturbi vestibolari possano sì avere ripercussioni sulle rappresentazioni metriche dello spazio, ma senza comportare necessariamente inattenzione per lo spazio stesso. Infine, nel sesto capitolo descriverò gli effetti di cattura dell’attenzione visuospaziale che stimoli distrattori intrinsecamente motivanti possono esercitare nell'adulto sano. Cercherò, in particolare, di predire l’entità di questa cattura attenzionale partendo da immagini di risonanza magnetica funzionale a riposo: riporterò dati preliminari focalizzati sull'importanza del circuito cingolo-opercolare, effettuando un parallelismo con popolazioni cliniche caratterizzate da comportamenti di dipendenza.
26-gen-2016
Inglese
Unilateral Spatial Neglect; Visual Extinction; Spatial Attention; Multitasking; Attentional Load; Working Memory Load; Attentional Asymmetries; Psychological Refractory Period; Left Hemisphere Lesion; Neuropsychological Deficits; Stroke; Peripersonal Space; Virtual Reality; Optokinetic Stimulation; Mental Arithmetic; Eye Movements; Galvanic Vestibular Stimulation; Line Bisection; Subjective Straight Ahead; Subjective Visual Vertical; Vestibular Cortex; Spatial Representations; Reward; Attentional Capture; Value-driven Attentional Capture; Cingulate-Opercular Network; Clustering Coefficient; Resting-state fMRI; Brain Connectivity; Graph Analysis;
ZORZI, MARCO
PERESSOTTI, FRANCESCA
Università degli studi di Padova
184
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/81288
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-81288