La tesi propone un’analisi comparativa tra la dottrina jenese di Fichte (1794-1799) e la fase intermedia del pensiero di Maine de Biran (1804-1817) relativamente a due temi principali: la definizione della filosofia come scienza dei fondamenti del sapere e una teoria delle basilari funzioni cognitive e pratiche del soggetto sensibile-razionale, fondate su un’attività originaria appercepita dall’Io come propria essenza nell’autodeterminazione tramite volontà. La tradizionale distinzione tra teoresi e prassi è riconfigurata come fondazione della prima per opera della seconda, e il primato kantiano della ragion pratica è radicalizzato nell’adozione della libertà come principio costitutivo per l’accesso teoretico al mondo esterno. Ricostruendo i diversi contesti entro cui i due sistemi hanno origine, si mostrano l’irriducibile differenza tra i rispettivi piani argomentativi (filosofia trascendentale e analisi riflessiva dell’io reale finito) e l’analogo percorso speculativo in base al quale, in entrambi i casi, l’idea di edificare un «sistema della libertà» nasce dall’inadeguatezza di modelli filosofici dogmatico-deterministi. Si rilevano poi analogie tra le due teorie dell’Io: la coscienza è definita tramite l’opposizione tra l’originaria attività libera e una resistenza che la converte in sforzo o tensione (Streben, effort). La consonanza tra Wissenschaftslehre e Science de l’homme in relazione ai due punti evidenziati permette di interpretare i due sistemi come declinazioni, entro diverse aree filosofico-culturali, di problematiche comuni. Se quindi da un lato si intende arricchire il repertorio di studi sulla contestualizzazione della dottrina fichtiana, dall’altro si segnala, in Maine de Biran, una propensione verso tematiche trascendentali che mostra in modo inedito la complessità del suo pensiero, non pienamente riducibile al contesto dell’Idéologie.

Teoria della coscienza e fondazione del sapere. Un confronto tra la Wissenschaftslehre di J.G. Fichte e la science de l'homme di P. Maine de Biran.

PETRINI, GIACOMO
2015

Abstract

La tesi propone un’analisi comparativa tra la dottrina jenese di Fichte (1794-1799) e la fase intermedia del pensiero di Maine de Biran (1804-1817) relativamente a due temi principali: la definizione della filosofia come scienza dei fondamenti del sapere e una teoria delle basilari funzioni cognitive e pratiche del soggetto sensibile-razionale, fondate su un’attività originaria appercepita dall’Io come propria essenza nell’autodeterminazione tramite volontà. La tradizionale distinzione tra teoresi e prassi è riconfigurata come fondazione della prima per opera della seconda, e il primato kantiano della ragion pratica è radicalizzato nell’adozione della libertà come principio costitutivo per l’accesso teoretico al mondo esterno. Ricostruendo i diversi contesti entro cui i due sistemi hanno origine, si mostrano l’irriducibile differenza tra i rispettivi piani argomentativi (filosofia trascendentale e analisi riflessiva dell’io reale finito) e l’analogo percorso speculativo in base al quale, in entrambi i casi, l’idea di edificare un «sistema della libertà» nasce dall’inadeguatezza di modelli filosofici dogmatico-deterministi. Si rilevano poi analogie tra le due teorie dell’Io: la coscienza è definita tramite l’opposizione tra l’originaria attività libera e una resistenza che la converte in sforzo o tensione (Streben, effort). La consonanza tra Wissenschaftslehre e Science de l’homme in relazione ai due punti evidenziati permette di interpretare i due sistemi come declinazioni, entro diverse aree filosofico-culturali, di problematiche comuni. Se quindi da un lato si intende arricchire il repertorio di studi sulla contestualizzazione della dottrina fichtiana, dall’altro si segnala, in Maine de Biran, una propensione verso tematiche trascendentali che mostra in modo inedito la complessità del suo pensiero, non pienamente riducibile al contesto dell’Idéologie.
2015
Italiano
Fichte; Maine de Biran; autocoscienza / self-consciousness; volontà / will; libertà / liberty
RAMETTA, GAETANO
MENEGONI, FRANCESCA
Università degli studi di Padova
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Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-81401