La ricerca prende in esame due casi, uno in Italia e uno in Argentina, di organizzazioni produttive autogestite da lavoratori e lavoratrici denominate “imprese recuperate”. La ricerca indaga se e come l'evento critico del fallimento economico e il recupero da parte dei lavoratori produca nelle imprese studiate una modificazione dell'assetto organizzativo generale, una ridefinizione delle culture organizzative e delle pratiche lavorative facendo emergere elementi di discontinuità e differenza rispetto a forme di organizzazione del lavoro tipiche delle imprese capitaliste. Mediante gli strumenti propri del metodo etnografico, l'osservazione partecipante e l'intervista discorsiva, la ricerca analizza alcuni ambiti specifici dell'organizzazione: il rapporto tra organizzazione e ambiente; la struttura organizzativa e il processo di produzione; i rapporti lavorativi e infine i rapporti sociali. In questi ambiti specifici l'attenzione si è focalizzata sui processi di mutamento e sulle forme di istituzionalizzazione, sui rapporti di genere, sul potere e infine sulle routine organizzative utilizzate dagli attori sociali. In entrambi i casi studiati vi è la presenza di una tensione continua che vede da un lato l'emergere di nuovi spazi di libertà nella gestione delle pratiche di lavoro, di partecipazione, e di decisione dall'altro lato si nota come la pressione del mercato contribuisca a mantenere alcune caratteristiche fondamentali del precedente modello di organizzazione, di habitus e di routine organizzative. Tale tensione è alla base sia di una serie di rotture e ricomposizioni dell'ordine sociale organizzativo sia talvolta di una sua ridefinizione in specifici ambiti. In particolare le innovazioni sociali sono visibili soprattutto nelle pratiche lavorative quotidiane che permettono il diffondersi di elementi di autogestione. Le forme di autogestione sviluppate nelle imprese recuperate contrastano con la razionalità economica di un'organizzazione produttiva di tipo capitalista. Sul versante dei rapporti sociali si nota la compresenza di informalità, mutualismo e comportamenti egoistici e non cooperativi oltre a un aumento, seppur disomogeneo, della soggettività politica. In particolare, nelle imprese recuperate è significativo il ruolo delle lavoratrici nello sviluppo sia di relazioni informali sia di pratiche conflittuali.
Pratiche cooperative. Uno studio sulle imprese recuperate in Italia e Argentina
SEMENZIN, MARCO
2015
Abstract
La ricerca prende in esame due casi, uno in Italia e uno in Argentina, di organizzazioni produttive autogestite da lavoratori e lavoratrici denominate “imprese recuperate”. La ricerca indaga se e come l'evento critico del fallimento economico e il recupero da parte dei lavoratori produca nelle imprese studiate una modificazione dell'assetto organizzativo generale, una ridefinizione delle culture organizzative e delle pratiche lavorative facendo emergere elementi di discontinuità e differenza rispetto a forme di organizzazione del lavoro tipiche delle imprese capitaliste. Mediante gli strumenti propri del metodo etnografico, l'osservazione partecipante e l'intervista discorsiva, la ricerca analizza alcuni ambiti specifici dell'organizzazione: il rapporto tra organizzazione e ambiente; la struttura organizzativa e il processo di produzione; i rapporti lavorativi e infine i rapporti sociali. In questi ambiti specifici l'attenzione si è focalizzata sui processi di mutamento e sulle forme di istituzionalizzazione, sui rapporti di genere, sul potere e infine sulle routine organizzative utilizzate dagli attori sociali. In entrambi i casi studiati vi è la presenza di una tensione continua che vede da un lato l'emergere di nuovi spazi di libertà nella gestione delle pratiche di lavoro, di partecipazione, e di decisione dall'altro lato si nota come la pressione del mercato contribuisca a mantenere alcune caratteristiche fondamentali del precedente modello di organizzazione, di habitus e di routine organizzative. Tale tensione è alla base sia di una serie di rotture e ricomposizioni dell'ordine sociale organizzativo sia talvolta di una sua ridefinizione in specifici ambiti. In particolare le innovazioni sociali sono visibili soprattutto nelle pratiche lavorative quotidiane che permettono il diffondersi di elementi di autogestione. Le forme di autogestione sviluppate nelle imprese recuperate contrastano con la razionalità economica di un'organizzazione produttiva di tipo capitalista. Sul versante dei rapporti sociali si nota la compresenza di informalità, mutualismo e comportamenti egoistici e non cooperativi oltre a un aumento, seppur disomogeneo, della soggettività politica. In particolare, nelle imprese recuperate è significativo il ruolo delle lavoratrici nello sviluppo sia di relazioni informali sia di pratiche conflittuali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/81410
URN:NBN:IT:UNIPD-81410