Negli ultimi 40 anni le esperienze di pre-morte (Near Death Experiences - NDE) sono state oggetto di studio in psicologia, filosofia e medicina, e un dibattito sulla loro natura è ancora in corso. Questo tema, infatti, ha notevoli implicazioni rispetto la relazione tra mente e corpo, vita e morte, nonché sulla questione ontologica. Finora, diversi autori hanno proposto un'interpretazione delle esperienze di pre-morte. Nella letteratura accademica esistente, si può osservare una predominanza di opinion article, review article e articoli che descrivono le caratteristiche di questa esperienza. Una recente rassegna segnala una mancanza di studi empirici che mirino a testare delle ipotesi usando dati originali. Esperimenti in laboratorio che mirino a osservare direttamente il fenomeno non sono possibili a causa delle caratteristiche delle esperienze di pre-morte (vedi paragrafo 1.1.1), quindi lo studio dei prodotti di queste esperienza (come i ricordi dell'esperienza o i gli effetti della stessa) può rappresentare un via più indicata per comprendere la natura delle NDE, dato che se fosse possibile stabilire oggettivamente delle differenze tra chi vive una NDE e chi no, potremmo dunque inferire indirettamente delle informazioni sulla natura di questo fenomeno. In questo studio ci siamo focalizzati sul processo di perdita della paura di morire da parte di chi vive una NDE. Con l’obiettivo di comprendere questo processo abbiamo utilizzato una metodologia mista in cui sono comprese misure esplicite e implicite. L’obiettivo generale di questo studio è quello di investigare l’ansia di morte conscia e inconscia e le rappresentazioni di morte di chi ha vissuto una esperienza di pre-morte, e fornire nuovi insight sulla natura di questo fenomeno. Nel primo capitolo vengono introdotti i riferimenti teorici su cui si fonda questo studio. Le NDE sono state descritte come un’intensa esperienza che porta ad una varietà di conseguenze psicologiche ed interpersonali. In questo capitolo sono descritti i diversi modelli utilizzati per interpretare questo fenomeno. Inoltre viene riportata anche una rassegna sul costrutto “ansia di morte” e sui modi di misurarlo, evidenziando le differenze tra la paura di morte conscia, valutata con i self-report, e le reazioni inconsce verso la morte, valutate attraverso l’utilizzo di misurazioni implicite. Il modello teorico denominato “terror management theory” è stato introdotto come modello di spicco nella letteratura nella valutazione dei processi inconsci legati alla gestione di contenuti di morte. In questa ricerca, per la prima volta le esperienze di pre-morte vengono studiate sotto la lente della terror management theory, generando interessanti implicazioni che sono discusse nell’ultimo capitolo. Nel secondo capitolo viene presentato il metodo della ricerca. Con l’obiettivo di testare diverse ipotesi e integrare diverse prospettive teoriche e metodologie, sono stati studiati gli atteggiamenti verso la morte utilizzando strumenti self-report, domande aperte e una misura implicita chiamata “accessibilità ai pensieri di morte”, che è una misura indiretta delle reazioni difensive verso i contenuti di morte. Nel terzo capitolo vengono riportati i risultati e si evidenziano differenze tra chi ha vissuto una NDE e chi no. Nel dettaglio, le persone che hanno avuto un’esperienza di pre-morte mostrano meno paura di morire, più accettazione della morte e una differente rappresentazione della morte rispetto a chi non ha vissuto tale esperienza. Nel quarto capitolo è inserita la discussione dei risultati e le indicazioni per la ricerca futura.
Living the death: death attitudes and representations after a near-death experience
BIANCO, SIMONE
2017
Abstract
Negli ultimi 40 anni le esperienze di pre-morte (Near Death Experiences - NDE) sono state oggetto di studio in psicologia, filosofia e medicina, e un dibattito sulla loro natura è ancora in corso. Questo tema, infatti, ha notevoli implicazioni rispetto la relazione tra mente e corpo, vita e morte, nonché sulla questione ontologica. Finora, diversi autori hanno proposto un'interpretazione delle esperienze di pre-morte. Nella letteratura accademica esistente, si può osservare una predominanza di opinion article, review article e articoli che descrivono le caratteristiche di questa esperienza. Una recente rassegna segnala una mancanza di studi empirici che mirino a testare delle ipotesi usando dati originali. Esperimenti in laboratorio che mirino a osservare direttamente il fenomeno non sono possibili a causa delle caratteristiche delle esperienze di pre-morte (vedi paragrafo 1.1.1), quindi lo studio dei prodotti di queste esperienza (come i ricordi dell'esperienza o i gli effetti della stessa) può rappresentare un via più indicata per comprendere la natura delle NDE, dato che se fosse possibile stabilire oggettivamente delle differenze tra chi vive una NDE e chi no, potremmo dunque inferire indirettamente delle informazioni sulla natura di questo fenomeno. In questo studio ci siamo focalizzati sul processo di perdita della paura di morire da parte di chi vive una NDE. Con l’obiettivo di comprendere questo processo abbiamo utilizzato una metodologia mista in cui sono comprese misure esplicite e implicite. L’obiettivo generale di questo studio è quello di investigare l’ansia di morte conscia e inconscia e le rappresentazioni di morte di chi ha vissuto una esperienza di pre-morte, e fornire nuovi insight sulla natura di questo fenomeno. Nel primo capitolo vengono introdotti i riferimenti teorici su cui si fonda questo studio. Le NDE sono state descritte come un’intensa esperienza che porta ad una varietà di conseguenze psicologiche ed interpersonali. In questo capitolo sono descritti i diversi modelli utilizzati per interpretare questo fenomeno. Inoltre viene riportata anche una rassegna sul costrutto “ansia di morte” e sui modi di misurarlo, evidenziando le differenze tra la paura di morte conscia, valutata con i self-report, e le reazioni inconsce verso la morte, valutate attraverso l’utilizzo di misurazioni implicite. Il modello teorico denominato “terror management theory” è stato introdotto come modello di spicco nella letteratura nella valutazione dei processi inconsci legati alla gestione di contenuti di morte. In questa ricerca, per la prima volta le esperienze di pre-morte vengono studiate sotto la lente della terror management theory, generando interessanti implicazioni che sono discusse nell’ultimo capitolo. Nel secondo capitolo viene presentato il metodo della ricerca. Con l’obiettivo di testare diverse ipotesi e integrare diverse prospettive teoriche e metodologie, sono stati studiati gli atteggiamenti verso la morte utilizzando strumenti self-report, domande aperte e una misura implicita chiamata “accessibilità ai pensieri di morte”, che è una misura indiretta delle reazioni difensive verso i contenuti di morte. Nel terzo capitolo vengono riportati i risultati e si evidenziano differenze tra chi ha vissuto una NDE e chi no. Nel dettaglio, le persone che hanno avuto un’esperienza di pre-morte mostrano meno paura di morire, più accettazione della morte e una differente rappresentazione della morte rispetto a chi non ha vissuto tale esperienza. Nel quarto capitolo è inserita la discussione dei risultati e le indicazioni per la ricerca futura.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/81553
URN:NBN:IT:UNIPD-81553