Religiosità, pregiudizio sessuale e tolleranza. Il ruolo dei diversi modi di vivere l’esperienza religiosa Allport e Ross (1967) hanno evidenziato un paradosso riguardante la tendenza da parte delle persone più religiose ad esprimere atteggiamenti negativi nei confronti di alcuni gruppi. Se da una parte, infatti, gli insegnamenti religiosi spingono i credenti a manifestare tolleranza e compassione nei confronti degli altri, dall’altra la religione si associa a sentimenti pregiudizievoli espressi verso le persone che si discostano dai comportamenti tradizionalmente riconosciuti. L'associazione tra la religione e il pregiudizio è dovuta, in parte, ai diversi modi in cui le persone si approcciano alla religione. Allport e Ross (1967) hanno usato il termine orientamenti religiosi per descrivere tale diversità. Questi autori hanno ipotizzato che le persone religiose si distinguano in persone che vivono la religiosità e persone che usano la propria esperienza religiosa individuale. Nella prima modalità è incluso l'orientamento intrinseco, mentre nella seconda l'orientamento estrinseco. Alcuni anni più tardi, Batson, Schoenrade e Ventis (1993) hanno proposto un terzo orientamento, denominato quest, per descrivere la componente matura della religiosità, non inclusa nella formulazione dell'orientamento intrinseco. Accanto al quest, gli autori hanno ipotizzato la presenza di altre due dimensioni religiose, la religiosità come fine e come mezzo, ipotizzando che queste siano complementari all'orientamento intrinseco e all'orientamento estrinseco. Per rilevare i diversi orientamenti religiosi, Allport e Ross (1967) hanno predisposto una scala di 20 item denominata Religious Orientation Scale (ROS), mentre Batson e collaboratori (1993) hanno ideato il Religious Life Inventory (RLI), composto da 27 item. Riguardo alla relazione tra la religiosità e il pregiudizio, Allport e Ross (1967) hanno ipotizzato che l'orientamento intrinseco si associ alla riduzione del pregiudizio, mentre l'orientamento estrinseco si accompagni ad un suo aumento. In realtà, la relazione tra gli orientamenti religiosi e il pregiudizio è più complessa rispetto a quanto supposto dai due autori e il caso del pregiudizio sessuale ne rappresenta un esempio. Il principio di Sant'Agostino “ama il peccatore, ma odia il suo peccato”, che risulta di particolare rilevanza per le persone intrinseche, rappresenta in modo chiaro la complessità sottesa a tale forma di pregiudizio (Duck e Hunsberger, 1999; Mak e Tsang, 2008; Veenvliet, 2008). A partire da queste considerazioni si sono condotti sei studi, per indagare la relazione tra le tre dimensioni di religiosità e il pregiudizio sessuale, distinguendo quest’ultimo in pregiudizio verso l'omosessualità e pregiudizio verso gli omosessuali. Memori del fatto che le religioni promuovono nei loro insegnamenti l'amore e la tolleranza, si sono incluse come variabili criterio anche l'assunzione di prospettiva e il rispetto incondizionato. Il primo studio della tesi (N = 1469; n = 1154 Cattolici; n = 240 Non Religiosi) ha un carattere metodologico, poiché nonostante l'ampio utilizzo in letteratura delle scale ROS e RLI, molti autori hanno messo in luce alcune problematicità legate alla struttura fattoriale non chiara, alla formulazione degli item non del tutto aderente alle definizioni degli orientamenti e alla presenza di alcune sovrapposizioni tra item appartenenti a orientamenti diversi. A partire dal complesso di 47 item delle due scale, attraverso analisi fattoriali esplorative e confermative, nonché un’analisi semantica, si è ottenuta una versione ridotta denominata Short Religiosity Scale (SRS), con la quale si sono misurati gli orientamenti religiosi nei cinque studi successivi. Nel secondo studio (N = 391; n = 284 Cattolici; n = 107 Non Religiosi), invece, si è considerato il diverso legame che gli orientamenti religiosi hanno con il pregiudizio verso l'omosessualità e verso gli omosessuali. Inoltre, si è valutato l'impatto degli orientamenti sull'assunzione di prospettiva. Si sono controllati gli effetti del fondamentalismo religioso, una dimensione conservatrice di religiosità, ipotizzando una sua possibile sovrapposizione con l'orientamento intrinseco. Si è anche testata l'ipotesi di Allport e Ross (1967) sulla compresenza dell'orientamento intrinseco ed estrinseco, tipica degli individui indiscriminatamente pro-religiosi, che gli autori suppongono essere legata ad un aumento del pregiudizio. Inoltre, a scopo esplorativo, si è formulata una nuova ipotesi, non ancora considerata in letteratura, riguardante le interazioni che coinvolgono l’orientamento quest. I risultati ottenuti mostrano che l'orientamento intrinseco è associato al pregiudizio verso l'omosessualità, ma non al pregiudizio verso gli omosessuali. Tuttavia, quando viene controllato il fondamentalismo, l'effetto sul pregiudizio verso l'omosessualità non è più significativo, ed emerge, anche se marginale, una relazione con la riduzione del pregiudizio verso gli omosessuali; l'intrinseco è inoltre associato all'assunzione di prospettiva. L'orientamento estrinseco, al contrario, è meno sensibile alla distinzione tra il pregiudizio verso l'omosessualità e verso gli omosessuali, mentre l'orientamento quest si associa sempre alla riduzione del pregiudizio. Per quanto riguarda le interazioni si è potuta confermare l'ipotesi sugli individui indiscriminatamente pro-religiosi e osservare che l'orientamento quest, se non intriso di elementi di utilitarismo e strumentalità, si accompagna alla riduzione del pregiudizio. Infine, per l'assunzione di prospettiva, si è osservato che l'intrinseco è legato alla capacità di “mettersi nei panni dell'altro” quando il quest è presente in alti livelli. Nello Studio 3 (N = 127; n = 30 Credenti; n = 81 Non Religiosi), che è stato condotto in Inghilterra, è stato possibile confermare i risultati dello Studio 2 sulla relazione tra intrinseco e pregiudizio e sugli effetti del fondamentalismo religioso. Tuttavia, tale studio presenta il limite di considerare solo un piccolo numero di partecipanti credenti, affiliati alla religione cristiana, ebraica ed islamica. Lo Studio 4 (N = 295; n = 173 Cattolici; n = 102 Non Religiosi) e lo Studio 5 (N = 198; n = 130 Cattolici; n = 53 Non Religiosi) si caratterizzano per la presenza di due variabili di controllo, rispettivamente la desiderabilità sociale e la proscrizione percepita nel ritenere inammissibile, in base agli insegnamenti della religione, il pregiudizio verso l'omosessualità e verso gli omosessuali. Nello Studio 4, di particolare interesse sono le ipotesi e i risultati ottenuti per l'orientamento intrinseco. Si è supposto che le persone intrinseche vogliano veicolare un'immagine di individui non pregiudiziosi e che quando vengono controllati gli effetti della desiderabilità sociale, la relazione tra religiosità intrinseca e pregiudizio potrebbe cambiare. I risultati ottenuti hanno confermato tale ipotesi, anche se in modo marginale, poiché quando vengono controllati sia gli effetti del fondamentalismo sia gli effetti della desiderabilità, emerge una relazione positiva tra intrinseco e pregiudizio verso l'omosessualità. Per lo Studio 5, si è ipotizzato che l'orientamento intrinseco sia sensibile agli effetti della proscrizione percepita. L'orientamento intrinseco, come ipotizzato, si associa ad una riduzione del pregiudizio sia verso l'omosessualità, sia verso gli omosessuali, quando si ritiene sbagliato esprimere pregiudizio nei loro confronti, cioè quando la proscrizione è presente in alti livelli. Infine, nello Studio 6 (N = 261; n = 157 Cattolici; n = 52 Non Religiosi) si sono valutati i contenuti della preghiera, per osservare che relazione ci fosse tra questi e gli orientamenti religiosi. Inoltre, si è voluto osservare che ruolo svolgessero i contenuti della preghiera nella relazione tra gli orientamenti religiosi, il pregiudizio e il rispetto incondizionato. I risultati ottenuti hanno messo in evidenza la presenza di cinque dimensioni legate alla preghiera, denominate impegno nei sacramenti, sofferenza, richieste materiali, intercessione e vita interiore, che presentano delle associazioni con l'orientamento intrinseco e con quello estrinseco. Di particolare rilevanza è la mediazione dei contenuti di preghiera che si riferiscono alla vita interiore e all'intercessione nella relazione tra l'orientamento intrinseco e le tre variabili criterio considerate. In generale, il presente lavoro si presenta come un ricerca sulle relazione tra pregiudizio sessuale e tolleranza, integrando alcuni aspetti della letteratura al fine di fornire un quadro completo su alcune relazioni che possono sembrare paradossali. A partire da un'analisi metodologica, grazie alla quale si è realizzata la SRS, si è osservato il rapporto tra gli orientamenti e il pregiudizio verso l'omosessualità e verso gli omosessuali, considerando sia variabili strettamente legate all'esperienza religiosa, come il fondamentalismo e i contenuti della preghiera, sia variabili che possono influire sulla relazione, in particolare dell'orientamento intrinseco, con i giudizi espressi verso il “peccato” e i “peccatori”.
Religiosità, pregiudizio sessuale e tolleranza. Il ruolo dei diversi modi di vivere l'esperienza religiosa
BOSETTI, GIULIA LUISA
2014
Abstract
Religiosità, pregiudizio sessuale e tolleranza. Il ruolo dei diversi modi di vivere l’esperienza religiosa Allport e Ross (1967) hanno evidenziato un paradosso riguardante la tendenza da parte delle persone più religiose ad esprimere atteggiamenti negativi nei confronti di alcuni gruppi. Se da una parte, infatti, gli insegnamenti religiosi spingono i credenti a manifestare tolleranza e compassione nei confronti degli altri, dall’altra la religione si associa a sentimenti pregiudizievoli espressi verso le persone che si discostano dai comportamenti tradizionalmente riconosciuti. L'associazione tra la religione e il pregiudizio è dovuta, in parte, ai diversi modi in cui le persone si approcciano alla religione. Allport e Ross (1967) hanno usato il termine orientamenti religiosi per descrivere tale diversità. Questi autori hanno ipotizzato che le persone religiose si distinguano in persone che vivono la religiosità e persone che usano la propria esperienza religiosa individuale. Nella prima modalità è incluso l'orientamento intrinseco, mentre nella seconda l'orientamento estrinseco. Alcuni anni più tardi, Batson, Schoenrade e Ventis (1993) hanno proposto un terzo orientamento, denominato quest, per descrivere la componente matura della religiosità, non inclusa nella formulazione dell'orientamento intrinseco. Accanto al quest, gli autori hanno ipotizzato la presenza di altre due dimensioni religiose, la religiosità come fine e come mezzo, ipotizzando che queste siano complementari all'orientamento intrinseco e all'orientamento estrinseco. Per rilevare i diversi orientamenti religiosi, Allport e Ross (1967) hanno predisposto una scala di 20 item denominata Religious Orientation Scale (ROS), mentre Batson e collaboratori (1993) hanno ideato il Religious Life Inventory (RLI), composto da 27 item. Riguardo alla relazione tra la religiosità e il pregiudizio, Allport e Ross (1967) hanno ipotizzato che l'orientamento intrinseco si associ alla riduzione del pregiudizio, mentre l'orientamento estrinseco si accompagni ad un suo aumento. In realtà, la relazione tra gli orientamenti religiosi e il pregiudizio è più complessa rispetto a quanto supposto dai due autori e il caso del pregiudizio sessuale ne rappresenta un esempio. Il principio di Sant'Agostino “ama il peccatore, ma odia il suo peccato”, che risulta di particolare rilevanza per le persone intrinseche, rappresenta in modo chiaro la complessità sottesa a tale forma di pregiudizio (Duck e Hunsberger, 1999; Mak e Tsang, 2008; Veenvliet, 2008). A partire da queste considerazioni si sono condotti sei studi, per indagare la relazione tra le tre dimensioni di religiosità e il pregiudizio sessuale, distinguendo quest’ultimo in pregiudizio verso l'omosessualità e pregiudizio verso gli omosessuali. Memori del fatto che le religioni promuovono nei loro insegnamenti l'amore e la tolleranza, si sono incluse come variabili criterio anche l'assunzione di prospettiva e il rispetto incondizionato. Il primo studio della tesi (N = 1469; n = 1154 Cattolici; n = 240 Non Religiosi) ha un carattere metodologico, poiché nonostante l'ampio utilizzo in letteratura delle scale ROS e RLI, molti autori hanno messo in luce alcune problematicità legate alla struttura fattoriale non chiara, alla formulazione degli item non del tutto aderente alle definizioni degli orientamenti e alla presenza di alcune sovrapposizioni tra item appartenenti a orientamenti diversi. A partire dal complesso di 47 item delle due scale, attraverso analisi fattoriali esplorative e confermative, nonché un’analisi semantica, si è ottenuta una versione ridotta denominata Short Religiosity Scale (SRS), con la quale si sono misurati gli orientamenti religiosi nei cinque studi successivi. Nel secondo studio (N = 391; n = 284 Cattolici; n = 107 Non Religiosi), invece, si è considerato il diverso legame che gli orientamenti religiosi hanno con il pregiudizio verso l'omosessualità e verso gli omosessuali. Inoltre, si è valutato l'impatto degli orientamenti sull'assunzione di prospettiva. Si sono controllati gli effetti del fondamentalismo religioso, una dimensione conservatrice di religiosità, ipotizzando una sua possibile sovrapposizione con l'orientamento intrinseco. Si è anche testata l'ipotesi di Allport e Ross (1967) sulla compresenza dell'orientamento intrinseco ed estrinseco, tipica degli individui indiscriminatamente pro-religiosi, che gli autori suppongono essere legata ad un aumento del pregiudizio. Inoltre, a scopo esplorativo, si è formulata una nuova ipotesi, non ancora considerata in letteratura, riguardante le interazioni che coinvolgono l’orientamento quest. I risultati ottenuti mostrano che l'orientamento intrinseco è associato al pregiudizio verso l'omosessualità, ma non al pregiudizio verso gli omosessuali. Tuttavia, quando viene controllato il fondamentalismo, l'effetto sul pregiudizio verso l'omosessualità non è più significativo, ed emerge, anche se marginale, una relazione con la riduzione del pregiudizio verso gli omosessuali; l'intrinseco è inoltre associato all'assunzione di prospettiva. L'orientamento estrinseco, al contrario, è meno sensibile alla distinzione tra il pregiudizio verso l'omosessualità e verso gli omosessuali, mentre l'orientamento quest si associa sempre alla riduzione del pregiudizio. Per quanto riguarda le interazioni si è potuta confermare l'ipotesi sugli individui indiscriminatamente pro-religiosi e osservare che l'orientamento quest, se non intriso di elementi di utilitarismo e strumentalità, si accompagna alla riduzione del pregiudizio. Infine, per l'assunzione di prospettiva, si è osservato che l'intrinseco è legato alla capacità di “mettersi nei panni dell'altro” quando il quest è presente in alti livelli. Nello Studio 3 (N = 127; n = 30 Credenti; n = 81 Non Religiosi), che è stato condotto in Inghilterra, è stato possibile confermare i risultati dello Studio 2 sulla relazione tra intrinseco e pregiudizio e sugli effetti del fondamentalismo religioso. Tuttavia, tale studio presenta il limite di considerare solo un piccolo numero di partecipanti credenti, affiliati alla religione cristiana, ebraica ed islamica. Lo Studio 4 (N = 295; n = 173 Cattolici; n = 102 Non Religiosi) e lo Studio 5 (N = 198; n = 130 Cattolici; n = 53 Non Religiosi) si caratterizzano per la presenza di due variabili di controllo, rispettivamente la desiderabilità sociale e la proscrizione percepita nel ritenere inammissibile, in base agli insegnamenti della religione, il pregiudizio verso l'omosessualità e verso gli omosessuali. Nello Studio 4, di particolare interesse sono le ipotesi e i risultati ottenuti per l'orientamento intrinseco. Si è supposto che le persone intrinseche vogliano veicolare un'immagine di individui non pregiudiziosi e che quando vengono controllati gli effetti della desiderabilità sociale, la relazione tra religiosità intrinseca e pregiudizio potrebbe cambiare. I risultati ottenuti hanno confermato tale ipotesi, anche se in modo marginale, poiché quando vengono controllati sia gli effetti del fondamentalismo sia gli effetti della desiderabilità, emerge una relazione positiva tra intrinseco e pregiudizio verso l'omosessualità. Per lo Studio 5, si è ipotizzato che l'orientamento intrinseco sia sensibile agli effetti della proscrizione percepita. L'orientamento intrinseco, come ipotizzato, si associa ad una riduzione del pregiudizio sia verso l'omosessualità, sia verso gli omosessuali, quando si ritiene sbagliato esprimere pregiudizio nei loro confronti, cioè quando la proscrizione è presente in alti livelli. Infine, nello Studio 6 (N = 261; n = 157 Cattolici; n = 52 Non Religiosi) si sono valutati i contenuti della preghiera, per osservare che relazione ci fosse tra questi e gli orientamenti religiosi. Inoltre, si è voluto osservare che ruolo svolgessero i contenuti della preghiera nella relazione tra gli orientamenti religiosi, il pregiudizio e il rispetto incondizionato. I risultati ottenuti hanno messo in evidenza la presenza di cinque dimensioni legate alla preghiera, denominate impegno nei sacramenti, sofferenza, richieste materiali, intercessione e vita interiore, che presentano delle associazioni con l'orientamento intrinseco e con quello estrinseco. Di particolare rilevanza è la mediazione dei contenuti di preghiera che si riferiscono alla vita interiore e all'intercessione nella relazione tra l'orientamento intrinseco e le tre variabili criterio considerate. In generale, il presente lavoro si presenta come un ricerca sulle relazione tra pregiudizio sessuale e tolleranza, integrando alcuni aspetti della letteratura al fine di fornire un quadro completo su alcune relazioni che possono sembrare paradossali. A partire da un'analisi metodologica, grazie alla quale si è realizzata la SRS, si è osservato il rapporto tra gli orientamenti e il pregiudizio verso l'omosessualità e verso gli omosessuali, considerando sia variabili strettamente legate all'esperienza religiosa, come il fondamentalismo e i contenuti della preghiera, sia variabili che possono influire sulla relazione, in particolare dell'orientamento intrinseco, con i giudizi espressi verso il “peccato” e i “peccatori”.File | Dimensione | Formato | |
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URN:NBN:IT:UNIPD-81636