Ritmo e sincronia sono meccanismi fondamentali alla base dello scambio di informazione in innumerevoli fenomeni naturali. Ricerche precedenti hanno evidenziato la presenza di meccanismi di sincronizzazione in pazienti e terapeuti durante la pratica clinica, ad esempio nei loro movimenti corporei (Ramseyer & Tschacher, 2011) e nelle attivazioni fisiologiche (es. Marci et al, 2007; Kleinbub et al., 2012; Messina et al., 2013). Nonostante tale fenomeno sia stato associato a diversi importanti aspetti della relazione terapeutica, quali l’empatia, il rapport, l’esito del percorso clinico, e nonostante molti di tali autori siano concordi nel suggerire che tale meccanismo possa descrivere dimensioni cruciali della relazione terapeutica e dei suoi processi di cambiamento, una chiara spiegazione e comprensione del suo significato è ancora assente. Pertanto gli obiettivi del presente lavoro sono: 1) Fornire un solido background teorico ed epistemologico nel quale inscrivere tale fenomeno. Tale obiettivo è stato perseguito tracciando un ideale filo rosso fra la sofisticata integrazione fra corpo e mente ad opera del pensiero neurofenomenologico (Varela, 1966), e le dettagliate osservazioni sull’evoluzione del Se nei bambini attraverso le loro relazioni primarie ad opera del movimento dell’Infant Research. Il terreno comune per operare tale connessione è stato fornito dalla teoria dei modelli complessi (von Bertalanffy, 1968; Haken, 2006). 2) Contribuire alla letteratura attraverso due replicazioni di studi precedenti (Kleinbub et al., 2012; Messina et al., 2013) sulla sincronizzazione della conduttanza cutanea (CC). In aggiunta ai disegni originali, è stata introdotta una tecnica di priming della sicurezza di attaccamento (Mikulincer & Shaver, 2007), per osservare se e come la coordinazione nella CC nella diade terapeutica fosse soggetta a manipolazione, e coerente col modello di sviluppo scelto per interpretare il fenomeno. Lo studio 1 si focalizza sulla sincronia fra studenti e psicoterapeuti durante simulazioni di colloqui clinici; lo studio 2 riprende tale metodo con due differenze significative: il ruolo di clinico è stato ricoperto da psicologi senza ulteriore formazione, ed ogni psicologo ha condotto due colloqui, al fine di investigare l’impatto delle caratteristiche individuali sulla sincronia. 3) Fornire una esplorazione ideografica dei processi terapeutici connessi all’attivazione CC simultanea. Nello studio 3 le sequenze di maggiore e minore sincronia di 6 sessioni di psicoterapia psicodinamica sono state analizzate attraverso una dettagliata analisi del contenuto fenomenologica. Le micro-categorie da essa ottenute sono poi state sintetizzate in categorie più astratte al fine di cercare di riconoscere la presenza di regolarità che potessero gettare luce sul fenomeno. 4) Esplorare la pertinenza dell’utilizzo di proprietà matematiche derivate dall’applicazione della teoria sistemica nei contesti psicologici. Nello studio 4, le formule di entropia e ordine di Shannon (1948), sono state applicate sui trascritti del contenuto verbale di 12 psicoterapie di pazienti depressi, per investigare la presenza di ordine nelle categorie verbali sia intra-personali, che inter-personali (diade). Gli esiti di tali studi hanno rivelato ulteriore evidenza rispetto all’esistenza di meccanismi di sincronizzazione nella diade clinica. Inoltre i vari risultati erano generalmente in supporto al modello sistemico diadico e la sua descrizione delle dinamiche di regolazione si è rivelata una buona spiegazione dei processi di sincronizzazione. Discrepanze minori rispetto alla letteratura sottolineano il bisogno di proseguire la ricerca in questo settore attraverso una maggiore accortezza metodologica (ad esempio tramite lag-analysis), e cautela nell’interpretazione dei risultati.
The rhythm of therapy: psychophysiological synchronization in clinical dyads
KLEINBUB, JOHANN ROLAND
2016
Abstract
Ritmo e sincronia sono meccanismi fondamentali alla base dello scambio di informazione in innumerevoli fenomeni naturali. Ricerche precedenti hanno evidenziato la presenza di meccanismi di sincronizzazione in pazienti e terapeuti durante la pratica clinica, ad esempio nei loro movimenti corporei (Ramseyer & Tschacher, 2011) e nelle attivazioni fisiologiche (es. Marci et al, 2007; Kleinbub et al., 2012; Messina et al., 2013). Nonostante tale fenomeno sia stato associato a diversi importanti aspetti della relazione terapeutica, quali l’empatia, il rapport, l’esito del percorso clinico, e nonostante molti di tali autori siano concordi nel suggerire che tale meccanismo possa descrivere dimensioni cruciali della relazione terapeutica e dei suoi processi di cambiamento, una chiara spiegazione e comprensione del suo significato è ancora assente. Pertanto gli obiettivi del presente lavoro sono: 1) Fornire un solido background teorico ed epistemologico nel quale inscrivere tale fenomeno. Tale obiettivo è stato perseguito tracciando un ideale filo rosso fra la sofisticata integrazione fra corpo e mente ad opera del pensiero neurofenomenologico (Varela, 1966), e le dettagliate osservazioni sull’evoluzione del Se nei bambini attraverso le loro relazioni primarie ad opera del movimento dell’Infant Research. Il terreno comune per operare tale connessione è stato fornito dalla teoria dei modelli complessi (von Bertalanffy, 1968; Haken, 2006). 2) Contribuire alla letteratura attraverso due replicazioni di studi precedenti (Kleinbub et al., 2012; Messina et al., 2013) sulla sincronizzazione della conduttanza cutanea (CC). In aggiunta ai disegni originali, è stata introdotta una tecnica di priming della sicurezza di attaccamento (Mikulincer & Shaver, 2007), per osservare se e come la coordinazione nella CC nella diade terapeutica fosse soggetta a manipolazione, e coerente col modello di sviluppo scelto per interpretare il fenomeno. Lo studio 1 si focalizza sulla sincronia fra studenti e psicoterapeuti durante simulazioni di colloqui clinici; lo studio 2 riprende tale metodo con due differenze significative: il ruolo di clinico è stato ricoperto da psicologi senza ulteriore formazione, ed ogni psicologo ha condotto due colloqui, al fine di investigare l’impatto delle caratteristiche individuali sulla sincronia. 3) Fornire una esplorazione ideografica dei processi terapeutici connessi all’attivazione CC simultanea. Nello studio 3 le sequenze di maggiore e minore sincronia di 6 sessioni di psicoterapia psicodinamica sono state analizzate attraverso una dettagliata analisi del contenuto fenomenologica. Le micro-categorie da essa ottenute sono poi state sintetizzate in categorie più astratte al fine di cercare di riconoscere la presenza di regolarità che potessero gettare luce sul fenomeno. 4) Esplorare la pertinenza dell’utilizzo di proprietà matematiche derivate dall’applicazione della teoria sistemica nei contesti psicologici. Nello studio 4, le formule di entropia e ordine di Shannon (1948), sono state applicate sui trascritti del contenuto verbale di 12 psicoterapie di pazienti depressi, per investigare la presenza di ordine nelle categorie verbali sia intra-personali, che inter-personali (diade). Gli esiti di tali studi hanno rivelato ulteriore evidenza rispetto all’esistenza di meccanismi di sincronizzazione nella diade clinica. Inoltre i vari risultati erano generalmente in supporto al modello sistemico diadico e la sua descrizione delle dinamiche di regolazione si è rivelata una buona spiegazione dei processi di sincronizzazione. Discrepanze minori rispetto alla letteratura sottolineano il bisogno di proseguire la ricerca in questo settore attraverso una maggiore accortezza metodologica (ad esempio tramite lag-analysis), e cautela nell’interpretazione dei risultati.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/81669
URN:NBN:IT:UNIPD-81669