La prospettiva teorica entro cui si inserisce il lavoro di ricerca è quello dei New Childhood Studies che considera i bambini come portatori di agency, costruttori delle proprie culture, abili negoziatori sia negli intrecci di relazioni con i propri pari, sia con gli adulti. Nello specifico, la ricerca intende studiare la formazione delle culture dei bambini e delle bambine nel processo di riproduzione, interiorizzazione e interpretazione delle pratiche religiose, con un’attenzione allo svelare le forme e i contenuti dell’agency. La domanda di ricerca è stata organizzata attorno a tre nuclei tematici. Un primo nucleo tematico vuole comprendere in che modo si strutturino le culture dei pari all'interno di un contesto di pratica religiosa. Il secondo riguarda le forme e i contenuti delle negoziazioni che i bambini ingaggiano con gli adulti rispetto alla partecipazione al catechismo e ai contenuti delle attività e la presenza alle messe domenicali. Inoltre si indaga su quali sono le richieste che provengono dai bambini e come organizzano queste loro istanze, quali sono i rapporti con gli adulti e chi sono gli adulti a cui i bambini si rivolgono per presentarle. Infine il terzo nucleo riguarda la riproduzione interpretativa e in particolare quali siano i significati e il senso che i bambini attribuiscono al percorso di catechismo che hanno intrapreso. L'attenzione di questa ricerca, si è focalizzata in particolare sulle esperienze che i bambini fanno durante il loro ultimo anno di percorso di preparazione alla prima comunione, osservando sia l’intero anno di catechismo frequentato dai bambini che lo svolgimento della cerimonia in cui ricevono la loro prima eucaristia. I tre nuclei sono legati tra di loro dal tentativo di individuare quale ruolo giocano il genere e la classe sociale di appartenenza dei bambini nelle diverse rappresentazioni che emergono. Nel percorso di ricerca si è voluto combinare tra di loro diversi metodi, delineando diverse fasi che procedono per passi successivi, consentendo di alternare ai momenti di ricerca altrettanti spazi di analisi e riflessività utili a modificare e ri-calibrare in itinere l’approccio sul campo. L'approccio multi-metodo ha consentito di integrare approcci qualitativi come osservazione etnografica e focus group, con approcci quantitativi come l'indagine campionaria. Per quanto riguarda l'osservazione partecipante, si è scelto di concentrarsi sulle esperienze dei bambini delle classi che stanno frequentando i corsi di preparazione alla prima comunione in due parrocchie cattoliche del comune di Venezia. Queste sono state individuate in base a un criterio di religiosità rispetto a un continuum che va da un massimo di omogeneità religiosa a un massimo di disomogeneità religiosa: nel primo caso si tratta una parrocchia inserita in quartieri a alta maggioranza di cattolici, prevalentemente di nazionalità italiana, il secondo caso invece riguarda una parrocchia di un quartiere in cui sono presenti anche altre confessioni religiose e diverse nazionalità. In entrambe le parrocchie le ore di osservazione sono state venti, per un totale di quaranta. Sono stati inoltre organizzati 4 incontri in cui ai bambini e alle bambine è stato chiesto di partecipare a dei focus group. Questi sono stati strutturati e proposti ai bambini come laboratori in cui si sarebbe discusso assieme di che cosa fanno a catechismo e in cui avrebbero avuto la possibilità di contribuire a revisionare assieme al ricercatore la parte di indagine campionaria. Infine, si è realizzata un'indagine campionaria che ha previsto l'utilizzo di un questionario standardizzato che permettesse di raccontare in un ampio campione di bambini le percezioni, i pensieri e le opinioni dei bambini in merito al catechismo, alla loro Prima Comunione, alla Confessione e in generale al mondo della pratica religiosa di cui, più o meno volontariamente, fanno parte. L’indagine si è realizzata in dieci parrocchie di Mestre e Marghera e sei parrocchie di Bassano del Grappa e dintorni, per un totale di sedici parrocchie e 430 questionari raccolti. La ricerca ha evidenziato pertanto due risultati di ricerca. Il primo riguarda i modi in cui i bambini manifestano la loro agency a catechismo nelle relazioni con le loro catechiste e che consentono ai bambini una certa libertà di azione. In questo modo la struttura del catechismo dipende in modo diretto ed evidente dall'agency dei bambini, e in particolare dalla loro capacità di attuare meccanismi di sabotaggio e negoziazione che determinano modifiche nella struttura delle attività. Il secondo infine riguarda il processo di individualizzazione del credere che si evidenzia già nei bambini che si stanno preparando alla prima comunione. In particolare emerge molto bene negli episodi in cui i bambini hanno reinterpretato le tradizioni dei rituali cristiani, il modo di considerare i sacramenti, le forme di preghiera, l'adesione ai valori del cristianesimo o la messa in discussione di alcuni misteri evangelici di cui hanno sentito parlare Si intende pertanto contribuire ad aggiungere uno spazio di riflessione negli studi delle pratiche religiose che consenta di includere i bambini e le bambine fino ad oggi presenti solo con un ruolo marginale, visti di riflesso attraverso le esperienze degli adulti di riferimento.
L'agency dei bambini e delle bambine nelle pratiche religiose. Senso e rappresentazioni del percorso di preparazione alla prima comunione
ANDREATTA, CLAUDIA
2013
Abstract
La prospettiva teorica entro cui si inserisce il lavoro di ricerca è quello dei New Childhood Studies che considera i bambini come portatori di agency, costruttori delle proprie culture, abili negoziatori sia negli intrecci di relazioni con i propri pari, sia con gli adulti. Nello specifico, la ricerca intende studiare la formazione delle culture dei bambini e delle bambine nel processo di riproduzione, interiorizzazione e interpretazione delle pratiche religiose, con un’attenzione allo svelare le forme e i contenuti dell’agency. La domanda di ricerca è stata organizzata attorno a tre nuclei tematici. Un primo nucleo tematico vuole comprendere in che modo si strutturino le culture dei pari all'interno di un contesto di pratica religiosa. Il secondo riguarda le forme e i contenuti delle negoziazioni che i bambini ingaggiano con gli adulti rispetto alla partecipazione al catechismo e ai contenuti delle attività e la presenza alle messe domenicali. Inoltre si indaga su quali sono le richieste che provengono dai bambini e come organizzano queste loro istanze, quali sono i rapporti con gli adulti e chi sono gli adulti a cui i bambini si rivolgono per presentarle. Infine il terzo nucleo riguarda la riproduzione interpretativa e in particolare quali siano i significati e il senso che i bambini attribuiscono al percorso di catechismo che hanno intrapreso. L'attenzione di questa ricerca, si è focalizzata in particolare sulle esperienze che i bambini fanno durante il loro ultimo anno di percorso di preparazione alla prima comunione, osservando sia l’intero anno di catechismo frequentato dai bambini che lo svolgimento della cerimonia in cui ricevono la loro prima eucaristia. I tre nuclei sono legati tra di loro dal tentativo di individuare quale ruolo giocano il genere e la classe sociale di appartenenza dei bambini nelle diverse rappresentazioni che emergono. Nel percorso di ricerca si è voluto combinare tra di loro diversi metodi, delineando diverse fasi che procedono per passi successivi, consentendo di alternare ai momenti di ricerca altrettanti spazi di analisi e riflessività utili a modificare e ri-calibrare in itinere l’approccio sul campo. L'approccio multi-metodo ha consentito di integrare approcci qualitativi come osservazione etnografica e focus group, con approcci quantitativi come l'indagine campionaria. Per quanto riguarda l'osservazione partecipante, si è scelto di concentrarsi sulle esperienze dei bambini delle classi che stanno frequentando i corsi di preparazione alla prima comunione in due parrocchie cattoliche del comune di Venezia. Queste sono state individuate in base a un criterio di religiosità rispetto a un continuum che va da un massimo di omogeneità religiosa a un massimo di disomogeneità religiosa: nel primo caso si tratta una parrocchia inserita in quartieri a alta maggioranza di cattolici, prevalentemente di nazionalità italiana, il secondo caso invece riguarda una parrocchia di un quartiere in cui sono presenti anche altre confessioni religiose e diverse nazionalità. In entrambe le parrocchie le ore di osservazione sono state venti, per un totale di quaranta. Sono stati inoltre organizzati 4 incontri in cui ai bambini e alle bambine è stato chiesto di partecipare a dei focus group. Questi sono stati strutturati e proposti ai bambini come laboratori in cui si sarebbe discusso assieme di che cosa fanno a catechismo e in cui avrebbero avuto la possibilità di contribuire a revisionare assieme al ricercatore la parte di indagine campionaria. Infine, si è realizzata un'indagine campionaria che ha previsto l'utilizzo di un questionario standardizzato che permettesse di raccontare in un ampio campione di bambini le percezioni, i pensieri e le opinioni dei bambini in merito al catechismo, alla loro Prima Comunione, alla Confessione e in generale al mondo della pratica religiosa di cui, più o meno volontariamente, fanno parte. L’indagine si è realizzata in dieci parrocchie di Mestre e Marghera e sei parrocchie di Bassano del Grappa e dintorni, per un totale di sedici parrocchie e 430 questionari raccolti. La ricerca ha evidenziato pertanto due risultati di ricerca. Il primo riguarda i modi in cui i bambini manifestano la loro agency a catechismo nelle relazioni con le loro catechiste e che consentono ai bambini una certa libertà di azione. In questo modo la struttura del catechismo dipende in modo diretto ed evidente dall'agency dei bambini, e in particolare dalla loro capacità di attuare meccanismi di sabotaggio e negoziazione che determinano modifiche nella struttura delle attività. Il secondo infine riguarda il processo di individualizzazione del credere che si evidenzia già nei bambini che si stanno preparando alla prima comunione. In particolare emerge molto bene negli episodi in cui i bambini hanno reinterpretato le tradizioni dei rituali cristiani, il modo di considerare i sacramenti, le forme di preghiera, l'adesione ai valori del cristianesimo o la messa in discussione di alcuni misteri evangelici di cui hanno sentito parlare Si intende pertanto contribuire ad aggiungere uno spazio di riflessione negli studi delle pratiche religiose che consenta di includere i bambini e le bambine fino ad oggi presenti solo con un ruolo marginale, visti di riflesso attraverso le esperienze degli adulti di riferimento.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/81724
URN:NBN:IT:UNIPD-81724