Il presente lavoro di ricerca mira a definire uno strumento che possa valutare l’accessibilità di un territorio montano-collinare attraverso la valutazione della viabilità secondaria intendendo con questo termine l’insieme dei percorsi sentieristici e agro-silvo-pastorali di un territorio. Un insieme, quindi, di tracciati non asfaltati che garantisce il passaggio attraverso gli ambienti meno urbanizzati e naturali per i quali negli ultimi anni sta aumentando l’interesse turistico. Le zone montane e collinari e gli ambienti rurali in senso lato stanno acquisendo una sempre maggiore importanza turistica e con essi la rete di strade e sentieri che li caratterizza. Questa rete è sempre più spesso praticata da numerosi fruitori, bikers, escursionisti, persone a cavallo, amanti della fotografia, arrampicatori, deltaplanisti e in virtù di queste nuove funzioni essa può assumere anche un importante ruolo nella gestione degli interventi di soccorso. L’aumentato interesse turistico di queste zone ha, infatti, comportato anche un incremento del numero di incidenti e un conseguente aumentato impegno delle squadre di soccorso il cui intervento negli ultimi decenni è sempre più richiesto. In quest’ottica quindi si ritiene opportuno considerare la rete di sentieri e strade silvo-pastorali anche in virtù del ruolo che può rivestire nell’agevolare le operazioni di emergenza e non solo in funzione dell’importanza turistica che riveste. Si è quindi creato uno strumento per la definizione del grado di accessibilità di un territorio in relazione alle caratteristiche della viabilità secondaria e alle modalità possibili per percorrerla. Lo scopo del lavoro mira a fornire indicazioni utili per definire l’accessibilità del territorio montano per le squadre di soccorso alpino in caso di interventi a terra valutando l’accessibilità attraverso la rete di percorsi esistenti e le diverse possibilità di intervento. L’obiettivo finale è la realizzazione di un modello GIS che possa fornire il quadro delle tempistiche di accesso a un territorio considerando che esse variano in funzione dell’ambiente in cui si opera e delle modalità di intervento possibili. Le squadre di soccorso a terra possono intervenire a piedi o mediante veicoli influenzando notevolmente i tempi di accesso a un’area. La progressione a piedi è sicuramente più lenta di quella motorizzata, ma non sempre quest’ultima risulta praticabile poiché è fortemente condizionata dalle caratteristiche del territorio. Laddove quindi vi è una rete viabile di servizio presente e ben gestita l’intervento può essere fatto tramite automezzi altrimenti l’unica possibilità di spostamento a terra resta la progressione a piedi. Con il modello GIS si è creato uno strumento in grado di considerare le variabili per definire il grado di accessibilità per finalità di soccorso di un territorio montano. Lo studio si è pertanto sviluppato seguendo tre linee principali. Inizialmente si sono valutate le caratteristiche principali del territorio montano-collinare in un’area della montagna veneta e della viabilità secondaria esistente con lo scopo di definire i fattori maggiormente influenti sulla velocità di progressione; in secondo luogo si sono esaminate le velocità raggiungibili in situazioni tipo ponendole in relazione ai fattori ambientali precedentemente valutati. A questo fine è stata testata la progressione a piedi e la progressione tramite veicoli, con particolare attenzione al quad poiché sono mezzi un grado di fornire buone prestazioni anche negli interventi di ricerca e soccorso. Dopo aver raccolto le informazioni di progressione delle squadre di soccorso si sono analizzate le relazioni con le principali caratteristiche ambientali definendo delle relazioni statistici di velocità per ciascuna situazione esaminata. Queste equazioni sono state utilizzate nella parte finale del lavoro per la creazione del modello GIS con cui si è successivamente definita l’accessibilità all’area montana oggetto di studio. Ne risulta uno strumento utile nella gestione del territorio che evidenzia l’importanza di una rete di percorsi organizzata e gestita e l’utilizzo di veicoli ad elevata mobilità, come i quad, che possono garantire la riduzione dei tempi di accesso delle squadre di soccorso i cui interventi stanno aumentando di anno in anno.
Strumenti di valutazione dell'efficienza delle infrastrutture viarie per l'accessibilità in area montana
CIESA, MARTA
2014
Abstract
Il presente lavoro di ricerca mira a definire uno strumento che possa valutare l’accessibilità di un territorio montano-collinare attraverso la valutazione della viabilità secondaria intendendo con questo termine l’insieme dei percorsi sentieristici e agro-silvo-pastorali di un territorio. Un insieme, quindi, di tracciati non asfaltati che garantisce il passaggio attraverso gli ambienti meno urbanizzati e naturali per i quali negli ultimi anni sta aumentando l’interesse turistico. Le zone montane e collinari e gli ambienti rurali in senso lato stanno acquisendo una sempre maggiore importanza turistica e con essi la rete di strade e sentieri che li caratterizza. Questa rete è sempre più spesso praticata da numerosi fruitori, bikers, escursionisti, persone a cavallo, amanti della fotografia, arrampicatori, deltaplanisti e in virtù di queste nuove funzioni essa può assumere anche un importante ruolo nella gestione degli interventi di soccorso. L’aumentato interesse turistico di queste zone ha, infatti, comportato anche un incremento del numero di incidenti e un conseguente aumentato impegno delle squadre di soccorso il cui intervento negli ultimi decenni è sempre più richiesto. In quest’ottica quindi si ritiene opportuno considerare la rete di sentieri e strade silvo-pastorali anche in virtù del ruolo che può rivestire nell’agevolare le operazioni di emergenza e non solo in funzione dell’importanza turistica che riveste. Si è quindi creato uno strumento per la definizione del grado di accessibilità di un territorio in relazione alle caratteristiche della viabilità secondaria e alle modalità possibili per percorrerla. Lo scopo del lavoro mira a fornire indicazioni utili per definire l’accessibilità del territorio montano per le squadre di soccorso alpino in caso di interventi a terra valutando l’accessibilità attraverso la rete di percorsi esistenti e le diverse possibilità di intervento. L’obiettivo finale è la realizzazione di un modello GIS che possa fornire il quadro delle tempistiche di accesso a un territorio considerando che esse variano in funzione dell’ambiente in cui si opera e delle modalità di intervento possibili. Le squadre di soccorso a terra possono intervenire a piedi o mediante veicoli influenzando notevolmente i tempi di accesso a un’area. La progressione a piedi è sicuramente più lenta di quella motorizzata, ma non sempre quest’ultima risulta praticabile poiché è fortemente condizionata dalle caratteristiche del territorio. Laddove quindi vi è una rete viabile di servizio presente e ben gestita l’intervento può essere fatto tramite automezzi altrimenti l’unica possibilità di spostamento a terra resta la progressione a piedi. Con il modello GIS si è creato uno strumento in grado di considerare le variabili per definire il grado di accessibilità per finalità di soccorso di un territorio montano. Lo studio si è pertanto sviluppato seguendo tre linee principali. Inizialmente si sono valutate le caratteristiche principali del territorio montano-collinare in un’area della montagna veneta e della viabilità secondaria esistente con lo scopo di definire i fattori maggiormente influenti sulla velocità di progressione; in secondo luogo si sono esaminate le velocità raggiungibili in situazioni tipo ponendole in relazione ai fattori ambientali precedentemente valutati. A questo fine è stata testata la progressione a piedi e la progressione tramite veicoli, con particolare attenzione al quad poiché sono mezzi un grado di fornire buone prestazioni anche negli interventi di ricerca e soccorso. Dopo aver raccolto le informazioni di progressione delle squadre di soccorso si sono analizzate le relazioni con le principali caratteristiche ambientali definendo delle relazioni statistici di velocità per ciascuna situazione esaminata. Queste equazioni sono state utilizzate nella parte finale del lavoro per la creazione del modello GIS con cui si è successivamente definita l’accessibilità all’area montana oggetto di studio. Ne risulta uno strumento utile nella gestione del territorio che evidenzia l’importanza di una rete di percorsi organizzata e gestita e l’utilizzo di veicoli ad elevata mobilità, come i quad, che possono garantire la riduzione dei tempi di accesso delle squadre di soccorso i cui interventi stanno aumentando di anno in anno.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/81831
URN:NBN:IT:UNIPD-81831