Archivi naturali, in particolare gli anelli legnosi, sono strumenti fondamentali per studiare la variabilità climatica antecedente la strumentazione meteorologica. La ricerca sugli anelli legnosi, copre un ampio campo di applicazioni, ciononostante, molte specie vegetali non sono ancora state esplorate dal punto di vista dendrocronologico, e in aggiunta l’analisi solo a livello annuale, potrebbe non evidenziare diverse importanti informazioni intra-annuali. Per colmare queste mancanze, l’obbiettivo principale di questa tesi è di intraprendere nuove linee di ricerca dendrocronologica testando i) il potenziale di una specie marginale per individuare un segnale climatico differente e non identificato in altre specie arboree e ii) un approccio di dendro-anatomia quantitativa per verificare se attraverso molteplici tratti cellulari è possibile estrarre informazioni non visibili a livello annuale nelle serie di anelli legnosi. Con l’utilizzo di una nuova specie in dendrocronologia, il ginepro comune (Juniperus communis, L.), ho identificato un chiaro segnale di precipitazione invernale nelle serie anulari nella regione Alpina, e un disaccoppiamento negli incrementi sulla risposta clima-accrescimento tra alberi e arbusti in diversi biomi (Mediterraneo, Alpino e Polare). Attraverso l’anatomia del legno, ho definito l’importanza di utilizzare diversi “proxy” relativi a queste misure come strumenti diagnostici per individuare la deteriorazione idraulica e mortalità a causa di stress idrico e siccità su pino silvestre (Pinus sylvestris L.) e abete bianco (Abies alba, Mill) in Spagna. In aggiunta, ad elevate latitudini, sempre su pino silvestre ho costruito una cronologia lunga 1000 anni con parametri anatomici che potrebbero permettere di studiare fluttuazioni di lungo termine. Questo lavoro evidenzia l’importanza di utilizzare diverse specie in dendrocronologia e differenti approcci per estrarre nuove informazioni da serie di anelli legnosi. Queste prime analisi dimostrano la possibilità di ricostruire la precipitazione nevosa sulle Alpi e di adottare dati anatomici come sostituti di misure densitometriche o come validi strumenti diagnostici per un’analisi retrospettiva della salute degli alberi. Queste nuove informazioni possono essere di beneficio per comprendere il futuro status delle nostre foreste.
New lines in tree ring research
PELLIZZARI, ELENA
2017
Abstract
Archivi naturali, in particolare gli anelli legnosi, sono strumenti fondamentali per studiare la variabilità climatica antecedente la strumentazione meteorologica. La ricerca sugli anelli legnosi, copre un ampio campo di applicazioni, ciononostante, molte specie vegetali non sono ancora state esplorate dal punto di vista dendrocronologico, e in aggiunta l’analisi solo a livello annuale, potrebbe non evidenziare diverse importanti informazioni intra-annuali. Per colmare queste mancanze, l’obbiettivo principale di questa tesi è di intraprendere nuove linee di ricerca dendrocronologica testando i) il potenziale di una specie marginale per individuare un segnale climatico differente e non identificato in altre specie arboree e ii) un approccio di dendro-anatomia quantitativa per verificare se attraverso molteplici tratti cellulari è possibile estrarre informazioni non visibili a livello annuale nelle serie di anelli legnosi. Con l’utilizzo di una nuova specie in dendrocronologia, il ginepro comune (Juniperus communis, L.), ho identificato un chiaro segnale di precipitazione invernale nelle serie anulari nella regione Alpina, e un disaccoppiamento negli incrementi sulla risposta clima-accrescimento tra alberi e arbusti in diversi biomi (Mediterraneo, Alpino e Polare). Attraverso l’anatomia del legno, ho definito l’importanza di utilizzare diversi “proxy” relativi a queste misure come strumenti diagnostici per individuare la deteriorazione idraulica e mortalità a causa di stress idrico e siccità su pino silvestre (Pinus sylvestris L.) e abete bianco (Abies alba, Mill) in Spagna. In aggiunta, ad elevate latitudini, sempre su pino silvestre ho costruito una cronologia lunga 1000 anni con parametri anatomici che potrebbero permettere di studiare fluttuazioni di lungo termine. Questo lavoro evidenzia l’importanza di utilizzare diverse specie in dendrocronologia e differenti approcci per estrarre nuove informazioni da serie di anelli legnosi. Queste prime analisi dimostrano la possibilità di ricostruire la precipitazione nevosa sulle Alpi e di adottare dati anatomici come sostituti di misure densitometriche o come validi strumenti diagnostici per un’analisi retrospettiva della salute degli alberi. Queste nuove informazioni possono essere di beneficio per comprendere il futuro status delle nostre foreste.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/81891
URN:NBN:IT:UNIPD-81891