Questa ricerca intende approfondire il nesso tra segretezza e politica nella prima età moderna a Venezia. L’Europa del Seicento fu teatro della nascita dei primi mezzi di comunicazione periodici e di un mercato dell’informazione. Venezia fu uno dei centri principali attorno ai quali si sviluppò la circolazione delle informazioni a tra XVI° e XVII° secolo. Nella Repubblica marciana, inoltre, la segretezza aveva un ruolo fondamentale nell’ideologia politica della classe dirigente: essa era lo strumento principale per la salvaguardia dell’armonia e della coesione interna, oltre che il presupposto fondamentale di ogni azione di governo. Ma la Repubblica aveva anche un’altra peculiarità: una forma di governo in cui la classe dirigente era formata da centinaia di persone, che poneva seri problemi alla conservazione del segreto di Stato. La grande sensibilità del patriziato veneziano verso questo tema, portò alla creazione nel XVI° degli Inquisitori di Stato, un’istituzione che aveva come scopo costitutivo la sorveglianza sulla propalazione dei segreti e l’organizzazione dello spionaggio. Attraverso l’analisi della sua attività - giunta a pieno regime nella seconda metà del Seicento - e della comunicazione interna a Palazzo ducale ho potuto comprendere l’assetto istituzionale dei maggiori consigli della Repubblica coinvolti nella gestione del segreto di Stato e nella politica estera della Repubblica (Consiglio di Dieci, Collegio, Senato) per poi rivolgere la mia attenzione alle tecniche usate per la conservazione dei documenti e delle informazioni riservati e infine all’organizzazione dello spionaggio e alla circolazione delle informazioni nella Venezia seicentesca, nella sua dimensione orale e scritta.
L'anima dei governi. Politica, spionaggio e segreto di Stato a Venezia nel secondo Seicento (1645-1699)
LONARDI, SIMONE
2015
Abstract
Questa ricerca intende approfondire il nesso tra segretezza e politica nella prima età moderna a Venezia. L’Europa del Seicento fu teatro della nascita dei primi mezzi di comunicazione periodici e di un mercato dell’informazione. Venezia fu uno dei centri principali attorno ai quali si sviluppò la circolazione delle informazioni a tra XVI° e XVII° secolo. Nella Repubblica marciana, inoltre, la segretezza aveva un ruolo fondamentale nell’ideologia politica della classe dirigente: essa era lo strumento principale per la salvaguardia dell’armonia e della coesione interna, oltre che il presupposto fondamentale di ogni azione di governo. Ma la Repubblica aveva anche un’altra peculiarità: una forma di governo in cui la classe dirigente era formata da centinaia di persone, che poneva seri problemi alla conservazione del segreto di Stato. La grande sensibilità del patriziato veneziano verso questo tema, portò alla creazione nel XVI° degli Inquisitori di Stato, un’istituzione che aveva come scopo costitutivo la sorveglianza sulla propalazione dei segreti e l’organizzazione dello spionaggio. Attraverso l’analisi della sua attività - giunta a pieno regime nella seconda metà del Seicento - e della comunicazione interna a Palazzo ducale ho potuto comprendere l’assetto istituzionale dei maggiori consigli della Repubblica coinvolti nella gestione del segreto di Stato e nella politica estera della Repubblica (Consiglio di Dieci, Collegio, Senato) per poi rivolgere la mia attenzione alle tecniche usate per la conservazione dei documenti e delle informazioni riservati e infine all’organizzazione dello spionaggio e alla circolazione delle informazioni nella Venezia seicentesca, nella sua dimensione orale e scritta.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/81997
URN:NBN:IT:UNIPD-81997