L’intrusione salina interessa molte zone costiere del mondo con effetti negativi sulla qualità dell’acqua di falda e del suolo. Per gestire i problemi di salinità è necessario capirne le dinamiche temporali a livello di profilo di suolo e la variabilità spaziale a scala di campo. Tecniche geofisiche, in particolare l’utilizzo della conducibilità elettrica apparente (ECa), sono state utilizzate negli ultimi decenni per stimare la salinità del suolo e della soluzione circolante. A scala puntuale la bontà delle misure di salinità della soluzione circolante è legata alla giusta interpretazione del rapporto che la lega ad ECa, alle caratteristiche del suolo e al contenuto idrico. Inoltre, i sensori che misurano l’umidità del suolo spesso forniscono misure falsate in suoli salini e con alto contenuto di argilla e/o sostanza organica. A scala di campo il proximal-sensing può essere utile per caratterizzare vaste porzioni di territorio a partire da un numero relativamente ridotto di campioni di suolo. Spesso la caratterizzazione della salinità non è sufficiente per capire la variabilità spaziale delle rese colturali, che può essere influenzata da altre caratteristiche del suolo. Capendo come la salinità e altre proprietà del suolo influenzano la produttività agraria può essere utile per identificare delle aree in cui apportare interventi agronomici sito-specifici. L’obiettivo generale di questo lavoro è valutare delle metodologie per monitorare e caratterizzare la salinità del suolo ed altri parametri chimico-fisici del suolo ad essa legati, con l’ausilio di sensori, sia a scala puntuale che di campo. In particolare a scala puntuale si affrontano le problematiche relative all’utilizzo di sensoristica capacitivo-resistiva per stimare il contenuto volumetrico e la salinità della soluzione circolante. Mentre a scala di campo si propongono delle metodologie per caratterizzare la variabilità spaziale della salinità del suolo e di altre proprietà che influenzano la resa di Zea mais L. con l’utilizzo di tecniche di proximal-sensing del suolo. Questa tesi riguarda i suoli di un’area di studio interessata da intrusione salina, al margine meridionale della Laguna di Venezia. La tesi è strutturata in cinque capitoli. Il primo include una review sulla metodologia comunemente usata per caratterizzare la salinità del suolo con metodi geofisici sia a scala puntuale che di campo. È inoltre presentata una panoramica introduttiva sulle problematiche ambientali relative alla zona a sud della Laguna di Venezia. Il secondo capitolo si concentra sulla calibrazione di una sonda (low-cost) capacitivo-resistiva da utilizzare per stime in continuo di contenuto idrico volumetrico e salinità della soluzione circolante. Il terzo capitolo propone una metodologia per ottimizzare schemi di campionamento del suolo sulla base della variabilità spaziale di misure geofisiche. Il quarto capitolo analizza la variabilità spaziale della resa colturale in funzione delle proprietà chimico-fisiche del suolo e propone l’utilizzo di dati di proximal-sensing del suolo ad esse correlati per identificare delle aree di gestione omogenee. Infine, l’ultimo capitolo riporta le conclusioni generali e delle note conclusive sui lavori presentati nella tesi.

Multiscale Soil Salinity Assessment at the Southern Margin of the Venice Lagoon, Italy

SCUDIERO, ELIA
2013

Abstract

L’intrusione salina interessa molte zone costiere del mondo con effetti negativi sulla qualità dell’acqua di falda e del suolo. Per gestire i problemi di salinità è necessario capirne le dinamiche temporali a livello di profilo di suolo e la variabilità spaziale a scala di campo. Tecniche geofisiche, in particolare l’utilizzo della conducibilità elettrica apparente (ECa), sono state utilizzate negli ultimi decenni per stimare la salinità del suolo e della soluzione circolante. A scala puntuale la bontà delle misure di salinità della soluzione circolante è legata alla giusta interpretazione del rapporto che la lega ad ECa, alle caratteristiche del suolo e al contenuto idrico. Inoltre, i sensori che misurano l’umidità del suolo spesso forniscono misure falsate in suoli salini e con alto contenuto di argilla e/o sostanza organica. A scala di campo il proximal-sensing può essere utile per caratterizzare vaste porzioni di territorio a partire da un numero relativamente ridotto di campioni di suolo. Spesso la caratterizzazione della salinità non è sufficiente per capire la variabilità spaziale delle rese colturali, che può essere influenzata da altre caratteristiche del suolo. Capendo come la salinità e altre proprietà del suolo influenzano la produttività agraria può essere utile per identificare delle aree in cui apportare interventi agronomici sito-specifici. L’obiettivo generale di questo lavoro è valutare delle metodologie per monitorare e caratterizzare la salinità del suolo ed altri parametri chimico-fisici del suolo ad essa legati, con l’ausilio di sensori, sia a scala puntuale che di campo. In particolare a scala puntuale si affrontano le problematiche relative all’utilizzo di sensoristica capacitivo-resistiva per stimare il contenuto volumetrico e la salinità della soluzione circolante. Mentre a scala di campo si propongono delle metodologie per caratterizzare la variabilità spaziale della salinità del suolo e di altre proprietà che influenzano la resa di Zea mais L. con l’utilizzo di tecniche di proximal-sensing del suolo. Questa tesi riguarda i suoli di un’area di studio interessata da intrusione salina, al margine meridionale della Laguna di Venezia. La tesi è strutturata in cinque capitoli. Il primo include una review sulla metodologia comunemente usata per caratterizzare la salinità del suolo con metodi geofisici sia a scala puntuale che di campo. È inoltre presentata una panoramica introduttiva sulle problematiche ambientali relative alla zona a sud della Laguna di Venezia. Il secondo capitolo si concentra sulla calibrazione di una sonda (low-cost) capacitivo-resistiva da utilizzare per stime in continuo di contenuto idrico volumetrico e salinità della soluzione circolante. Il terzo capitolo propone una metodologia per ottimizzare schemi di campionamento del suolo sulla base della variabilità spaziale di misure geofisiche. Il quarto capitolo analizza la variabilità spaziale della resa colturale in funzione delle proprietà chimico-fisiche del suolo e propone l’utilizzo di dati di proximal-sensing del suolo ad esse correlati per identificare delle aree di gestione omogenee. Infine, l’ultimo capitolo riporta le conclusioni generali e delle note conclusive sui lavori presentati nella tesi.
31-gen-2013
Inglese
Soil Salinity, Apparent Electrical Conductivity, Venice Lagoon, Capacitance-Resistance Sensors, ElectroMagnetic Induction
MORARI, FRANCESCO
Università degli studi di Padova
131
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Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-82364