I canali mitocondriali del potassio sensibili all’ATP (mitoKATP) sono stati descritti per la prima volta nel 1991 in seguito ad esperimento di patch clamp su mitoplasti (mitocondri privi della membrana mitocondriale esterna) isolati. Da allora, un numero crescente di esperimenti ha dimostrato il coinvolgimento di questi canali nella regolazione di numerose funzioni mitocondriali. In particolare, la modulazione farmacologia di questi canali può efficacemente proteggere il cuore dal danno da ischemia/riperfusione. Tuttavia, nonostante il loro enorme potenziale terapeutico, la struttura molecolare dei canali mitoKATP è ancora oggi sconosciuta. In questo lavoro abbiamo identificato un complesso proteico permeabile al K+ con lo stesso profilo farmacologico dei canali mitoKATP. In particolare, abbiamo dimostrato come questi canali siano composti da due differenti subunità. Una di queste è una proteina non ancora caratterizzata dal punto di vista biologico e con funzione sconosciuta, che d’ora in poi chiameremo “mitoK” . L’altra componente del canale è una proteina appartenente alla superfamiglia delle proteine ABC, che chiameremo “mitoSUR”. Quest’ultima possiede un dominio in grado di legare ATP (chiamato “dominio Walker”) attraverso cui fornisce sensibilità ai canali mitoKATP attraverso una interazione diretta con mitoK. In particolare, abbiamo dimostrato che mitoK è una proteina mitocondriale sita sulla membrana mitocondriale interna, con due domini transmembrana e le rispettive porzioni N- e C- terminale esposte nella matrice. La sovraespressione di mitoK induce una diminuzione dell’accumulo mitocondriale dello ione calcio in risposta a stimoli, una drastica riduzione del potenziale di membrana mitocondriale, frammentazione della morfologia mitocondriale ed una perdita totale delle cristae. Tuttavia, le normali funzioni mitocondriali possono essere recuperate attraverso la contemporanea sovraespressione di mitoSUR, ma non dall’espressione del mutante mitoSURK513A mancante del dominio che lega ATP. Inoltre, l’espressione in vitro delle proteine purificate mitoK e mitoSUR ed il loro inserimento in una membrana artificiale ci ha permesso di studiarne le caratteristiche elettrofisiologiche, dimostrando che mitoK e mitoSUR formano un canale i) selettivo per cationi monovalenti, ii) inibito da ammonio tetraetile (TEA, un inibitore generico per i canali K+), iii) sensibile ad ATP, iv) attivato da diazossido e v) inibito da 5-HD. Infine abbiamo cercato di comprendere il ruolo fisiologico dei canali mitoKATP. Secondo la letteratura disponibile, questi canali hanno un ruolo protettivo nel danno da ischemia/riperfusione. Tuttavia, l’ampio profilo di conservazione tra tutti i vertebrati suggerisce che i canali mitoKATP abbiano prima di tutto un ruolo nel controllo delle normali funzioni mitocondriali. Al fine di analizzare il vero e proprio ruolo fisiologico di questi canali mitoKATP, abbiamo generato cellule Hela prive del gene che codifica per mitoK utilizzando la tecnologia Crispr/Cas9. Utilizzando due differenti guide in grado di riconoscere due diverse regioni del gene sono stati ottenuti alcuni cloni cellulari privi di mitoK a livello proteico. Nel complesso, la mancanza di mitoK non comporta alcun difetto in termini di morfologia mitocondriale, anche se è evidente una diversa strutture delle cristae attraverso la microscopia elettronica. Il potenziale di membrana mitocondriale è complessivamente intatto e l’espressione dei complessi della catena respiratoria è inalterata. Tuttavia, abbiamo notato che le cellule Hela mitoKKO vanno incontro a depolarizzazioni asincrone, rapide e transitorie, caratteristiche di un fenomeno conosciuto come “flickering” del potenziale di membrana mitocondriale. Abbiamo inoltre osservato che il consumo di ossigeno (OCR) è notevolmente ridotto in questi cloni rispetto alle cellule di controllo, sia in termini di respirazione basale che massimale. Dalla letteratura è infatti noto che l’omeostasi mitocondriale del potassio è fondamentale per regolare il volume della matrice mitocondriale; mentre un accumulo eccesivo di K+ comporta un aumento del volume, una diminuzione dell’accumulo di K+ può causare la contrazione della matrice, con ovvie conseguenze sulle prestazioni della fosforilazione ossidativa. Nel complesso, i nostri dati indicano che i canali mitoKATP regolano le funzioni mitocondriali, modulando l’efficienza della produzione di energia secondo la disponibilità di ATP attraverso la regolazione del volume della matrice.
Molecular identification of ATP sensitive Mitochondrial Potassium Channel (mitoKATP)
PAGGIO, ANGELA
2016
Abstract
I canali mitocondriali del potassio sensibili all’ATP (mitoKATP) sono stati descritti per la prima volta nel 1991 in seguito ad esperimento di patch clamp su mitoplasti (mitocondri privi della membrana mitocondriale esterna) isolati. Da allora, un numero crescente di esperimenti ha dimostrato il coinvolgimento di questi canali nella regolazione di numerose funzioni mitocondriali. In particolare, la modulazione farmacologia di questi canali può efficacemente proteggere il cuore dal danno da ischemia/riperfusione. Tuttavia, nonostante il loro enorme potenziale terapeutico, la struttura molecolare dei canali mitoKATP è ancora oggi sconosciuta. In questo lavoro abbiamo identificato un complesso proteico permeabile al K+ con lo stesso profilo farmacologico dei canali mitoKATP. In particolare, abbiamo dimostrato come questi canali siano composti da due differenti subunità. Una di queste è una proteina non ancora caratterizzata dal punto di vista biologico e con funzione sconosciuta, che d’ora in poi chiameremo “mitoK” . L’altra componente del canale è una proteina appartenente alla superfamiglia delle proteine ABC, che chiameremo “mitoSUR”. Quest’ultima possiede un dominio in grado di legare ATP (chiamato “dominio Walker”) attraverso cui fornisce sensibilità ai canali mitoKATP attraverso una interazione diretta con mitoK. In particolare, abbiamo dimostrato che mitoK è una proteina mitocondriale sita sulla membrana mitocondriale interna, con due domini transmembrana e le rispettive porzioni N- e C- terminale esposte nella matrice. La sovraespressione di mitoK induce una diminuzione dell’accumulo mitocondriale dello ione calcio in risposta a stimoli, una drastica riduzione del potenziale di membrana mitocondriale, frammentazione della morfologia mitocondriale ed una perdita totale delle cristae. Tuttavia, le normali funzioni mitocondriali possono essere recuperate attraverso la contemporanea sovraespressione di mitoSUR, ma non dall’espressione del mutante mitoSURK513A mancante del dominio che lega ATP. Inoltre, l’espressione in vitro delle proteine purificate mitoK e mitoSUR ed il loro inserimento in una membrana artificiale ci ha permesso di studiarne le caratteristiche elettrofisiologiche, dimostrando che mitoK e mitoSUR formano un canale i) selettivo per cationi monovalenti, ii) inibito da ammonio tetraetile (TEA, un inibitore generico per i canali K+), iii) sensibile ad ATP, iv) attivato da diazossido e v) inibito da 5-HD. Infine abbiamo cercato di comprendere il ruolo fisiologico dei canali mitoKATP. Secondo la letteratura disponibile, questi canali hanno un ruolo protettivo nel danno da ischemia/riperfusione. Tuttavia, l’ampio profilo di conservazione tra tutti i vertebrati suggerisce che i canali mitoKATP abbiano prima di tutto un ruolo nel controllo delle normali funzioni mitocondriali. Al fine di analizzare il vero e proprio ruolo fisiologico di questi canali mitoKATP, abbiamo generato cellule Hela prive del gene che codifica per mitoK utilizzando la tecnologia Crispr/Cas9. Utilizzando due differenti guide in grado di riconoscere due diverse regioni del gene sono stati ottenuti alcuni cloni cellulari privi di mitoK a livello proteico. Nel complesso, la mancanza di mitoK non comporta alcun difetto in termini di morfologia mitocondriale, anche se è evidente una diversa strutture delle cristae attraverso la microscopia elettronica. Il potenziale di membrana mitocondriale è complessivamente intatto e l’espressione dei complessi della catena respiratoria è inalterata. Tuttavia, abbiamo notato che le cellule Hela mitoKKO vanno incontro a depolarizzazioni asincrone, rapide e transitorie, caratteristiche di un fenomeno conosciuto come “flickering” del potenziale di membrana mitocondriale. Abbiamo inoltre osservato che il consumo di ossigeno (OCR) è notevolmente ridotto in questi cloni rispetto alle cellule di controllo, sia in termini di respirazione basale che massimale. Dalla letteratura è infatti noto che l’omeostasi mitocondriale del potassio è fondamentale per regolare il volume della matrice mitocondriale; mentre un accumulo eccesivo di K+ comporta un aumento del volume, una diminuzione dell’accumulo di K+ può causare la contrazione della matrice, con ovvie conseguenze sulle prestazioni della fosforilazione ossidativa. Nel complesso, i nostri dati indicano che i canali mitoKATP regolano le funzioni mitocondriali, modulando l’efficienza della produzione di energia secondo la disponibilità di ATP attraverso la regolazione del volume della matrice.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
PAGGIO_ANGELA_TESI.pdf
accesso aperto
Dimensione
3.57 MB
Formato
Adobe PDF
|
3.57 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/82484
URN:NBN:IT:UNIPD-82484