Il lavoro di ricerca si focalizza sul diritto alla partecipazione di bambini e adolescenti, uno degli elementi innovativi della Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 1989, documento che riconosce ai minori d’età diritti sia di protezione-tutela, sia di promozione-partecipazione. È in particolare negli ultimi decenni che, a diversi livelli, si discute in modo ampio sull’opportunità di considerare l’infanzia e l’adolescenza come fasi del corso di vita durante le quali i soggetti elaborano una propria cultura e contribuiscono in modo attivo a costruire l’ambiente circostante. Il diritto di partecipazione, intimamente correlato al diritto di ascolto, viene considerato uno dei quattro principi generali della Convenzione, quindi uno dei suoi fondamentali valori e al tempo stesso una delle sue principali sfide, in ogni ambito di vita e in ogni relazione, compresa quella educativa. La partecipazione è, infatti, una dimensione-cardine del sapere-agire pedagogico: non si dà educazione se non in chiave partecipativa, in quanto ogni persona sa essere protagonista della propria storia e di quella della comunità, e interlocutore capace, fin dall’infanzia, in un dialogo costruttivo e in una progettualità condivisa. La partecipazione di bambini e adolescenti, che questo mutato sfondo culturale pone in primo piano, viene generalmente suddivisa in due macro-categorie, che si rafforzano reciprocamente: la partecipazione sociale, istituzionale e rappresentativa, dove per “sociale” si intendono le situazioni pubbliche di partecipazione in processi a valenza societaria; la partecipazione alla vita quotidiana, diffusa e continuativa, esercitata nei contesti di vita da tutti i soggetti che li abitano, attenta al ruolo cruciale svolto dal dialogo tra generazioni giovani e adulte, tra pari e tra micro-generazioni. L’ambito che, nel presente lavoro, si intende maggiormente approfondire è quello relativo alla partecipazione di bambini e ragazzi alla vita quotidiana, di fatto il meno esplorato a livello di approfondimento teorico e di pratica educativa. Occorre, inoltre, considerare che, sul diritto di partecipazione, in Italia si registra, come rilevano recenti strumenti normativi e Rapporti nazionali e internazionali, ancora una carenza rispetto ad altri Paesi, nonostante gli indubbi traguardi raggiunti. La ricerca intende allora affrontare il tema, sia attraverso uno studio di carattere argomentativo-critico, sulla base dell’analisi della letteratura scientifica di riferimento, dei principali documenti legislativi (da quelli internazionali a quelli locali) e di buone esperienze attuate in diversi contesti, sia attraverso un’articolata indagine sul campo. Nello specifico, il lavoro di indagine si è strutturato in due fasi, definite “esplorativo-conoscitiva” e “progettuale-operativa”. La prima fase è consistita nella raccolta di conoscenze e rappresentazioni, sul campo semantico dell’ascolto e della partecipazione, di figure educative e di adolescenti e bambini di alcune zone del Veneto, con gli strumenti, rispettivamente, dell’intervista e del focus group. La seconda fase è consistita nella programmazione e attuazione, tra Scuola, Università e Territorio, di un progetto partecipativo, sempre sui temi-chiave della ricerca, di coinvolgimento di micro-generazioni. In particolare un gruppo di adolescenti di Scuola Secondaria di II grado, accompagnati da adulti nel ruolo di facilitatori, hanno avuto la possibilità di realizzare una proposta di educazione ai diritti umani di partecipazione e ascolto per e con un gruppo di bambini di Scuola Primaria. L’indagine realizzata non permette di trarre conclusioni dal valore esteso, ma si ritiene possa portare un contributo riflessivo interessante, offrendo linee contenutistiche e metodologiche praticabili, come base significativa ed esemplificativa per la progettazione di mirati interventi educativi. In sintesi, il presente lavoro si propone di: delineare e comprendere, dal punto di vista pedagogico, il concetto della partecipazione di bambini e adolescenti nel proprio contesto socio-culturale; contribuire all’attuazione del loro diritto di partecipazione nella quotidianità di vita; individuare nuclei concettuali e indicazioni metodologiche per realizzare percorsi “possibili” di educazione ai diritti umani, basati sull’ascolto autentico e sulla reale partecipazione, che consentano di vivere, dall’infanzia all’adolescenza, esperienze di propositivo protagonismo e solidarietà intergenerazionale

Il diritto alla partecipazione di bambini e adolescenti nella quotidianità di vita. Un contributo pedagogico

MAGGIOLO, ELETTRA
2012

Abstract

Il lavoro di ricerca si focalizza sul diritto alla partecipazione di bambini e adolescenti, uno degli elementi innovativi della Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 1989, documento che riconosce ai minori d’età diritti sia di protezione-tutela, sia di promozione-partecipazione. È in particolare negli ultimi decenni che, a diversi livelli, si discute in modo ampio sull’opportunità di considerare l’infanzia e l’adolescenza come fasi del corso di vita durante le quali i soggetti elaborano una propria cultura e contribuiscono in modo attivo a costruire l’ambiente circostante. Il diritto di partecipazione, intimamente correlato al diritto di ascolto, viene considerato uno dei quattro principi generali della Convenzione, quindi uno dei suoi fondamentali valori e al tempo stesso una delle sue principali sfide, in ogni ambito di vita e in ogni relazione, compresa quella educativa. La partecipazione è, infatti, una dimensione-cardine del sapere-agire pedagogico: non si dà educazione se non in chiave partecipativa, in quanto ogni persona sa essere protagonista della propria storia e di quella della comunità, e interlocutore capace, fin dall’infanzia, in un dialogo costruttivo e in una progettualità condivisa. La partecipazione di bambini e adolescenti, che questo mutato sfondo culturale pone in primo piano, viene generalmente suddivisa in due macro-categorie, che si rafforzano reciprocamente: la partecipazione sociale, istituzionale e rappresentativa, dove per “sociale” si intendono le situazioni pubbliche di partecipazione in processi a valenza societaria; la partecipazione alla vita quotidiana, diffusa e continuativa, esercitata nei contesti di vita da tutti i soggetti che li abitano, attenta al ruolo cruciale svolto dal dialogo tra generazioni giovani e adulte, tra pari e tra micro-generazioni. L’ambito che, nel presente lavoro, si intende maggiormente approfondire è quello relativo alla partecipazione di bambini e ragazzi alla vita quotidiana, di fatto il meno esplorato a livello di approfondimento teorico e di pratica educativa. Occorre, inoltre, considerare che, sul diritto di partecipazione, in Italia si registra, come rilevano recenti strumenti normativi e Rapporti nazionali e internazionali, ancora una carenza rispetto ad altri Paesi, nonostante gli indubbi traguardi raggiunti. La ricerca intende allora affrontare il tema, sia attraverso uno studio di carattere argomentativo-critico, sulla base dell’analisi della letteratura scientifica di riferimento, dei principali documenti legislativi (da quelli internazionali a quelli locali) e di buone esperienze attuate in diversi contesti, sia attraverso un’articolata indagine sul campo. Nello specifico, il lavoro di indagine si è strutturato in due fasi, definite “esplorativo-conoscitiva” e “progettuale-operativa”. La prima fase è consistita nella raccolta di conoscenze e rappresentazioni, sul campo semantico dell’ascolto e della partecipazione, di figure educative e di adolescenti e bambini di alcune zone del Veneto, con gli strumenti, rispettivamente, dell’intervista e del focus group. La seconda fase è consistita nella programmazione e attuazione, tra Scuola, Università e Territorio, di un progetto partecipativo, sempre sui temi-chiave della ricerca, di coinvolgimento di micro-generazioni. In particolare un gruppo di adolescenti di Scuola Secondaria di II grado, accompagnati da adulti nel ruolo di facilitatori, hanno avuto la possibilità di realizzare una proposta di educazione ai diritti umani di partecipazione e ascolto per e con un gruppo di bambini di Scuola Primaria. L’indagine realizzata non permette di trarre conclusioni dal valore esteso, ma si ritiene possa portare un contributo riflessivo interessante, offrendo linee contenutistiche e metodologiche praticabili, come base significativa ed esemplificativa per la progettazione di mirati interventi educativi. In sintesi, il presente lavoro si propone di: delineare e comprendere, dal punto di vista pedagogico, il concetto della partecipazione di bambini e adolescenti nel proprio contesto socio-culturale; contribuire all’attuazione del loro diritto di partecipazione nella quotidianità di vita; individuare nuclei concettuali e indicazioni metodologiche per realizzare percorsi “possibili” di educazione ai diritti umani, basati sull’ascolto autentico e sulla reale partecipazione, che consentano di vivere, dall’infanzia all’adolescenza, esperienze di propositivo protagonismo e solidarietà intergenerazionale
29-gen-2012
Italiano
Partecipazione/Participation, ascolto/listening, diritti dei bambini/children rights , contesti educativi/educational context
TOFFANO, EMANUELA
SANTI, MARINA
Università degli studi di Padova
468
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Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-83137