Abstract La ricerca intende approfondire il complesso tema del licenziamento del dirigente privato al fine di definire l’esatta consistenza della tutela accordata al manager in caso di recesso datoriale. La trattazione, pertanto, realizza un inquadramento generale della materia concentrandosi da subito sulle questioni concernenti la determinazione della nozione di dirigente e l’individuazione dell’ampiezza della categoria dirigenziale. L’analisi successiva è dedicata alla disciplina del licenziamento del dirigente privato. Quest’ultimo - escluso dalla applicazione della L. n. 604/1966 in ragione della sua relazione fiduciaria con l’imprenditore - gode però di un’efficace tutela contrattualcollettiva incentrata sulla controversa nozione di giustificatezza, introdotta quale causale giustificativa del recesso datoriale. Si procede, così, alla definizione della nozione di giustificatezza alla luce degli orientamenti espressi dalla dottrina e dalla giurisprudenza. La prima parte della riflessione concerne, infine, lo studio della posizione del dirigente privato non tutelato dalla contrattazione collettiva, del quale si esclude, in ragione della complessiva evoluzione dell’ordinamento giuridico, la libera licenziabilità. Ne deriva la constatazione dell’esistenza in Italia di un nucleo minimo di tutele avverso il licenziamento assicurate a ogni lavoratore. La ricerca si compone, inoltre, di una seconda parte di carattere comparatistico incentrata sul licenziamento del dirigente statunitense e, più in generale, sulla considerazione della progressiva erosione della at will rule, al fine di garantire, anche negli Usa, una salvaguardia minima al dipendente nell’ipotesi di recesso del datore. Si manifesta così la necessità, percepita da ogni Stato moderno, di dotare il prestatore di lavoro subordinato di un patrimonio essenziale di tutele contro il licenziamento, da riconoscersi in quanto connaturate al suo stesso status.
Il licenziamento del dirigente nel lavoro privato
PULIATTI, PIETRO
2013
Abstract
Abstract La ricerca intende approfondire il complesso tema del licenziamento del dirigente privato al fine di definire l’esatta consistenza della tutela accordata al manager in caso di recesso datoriale. La trattazione, pertanto, realizza un inquadramento generale della materia concentrandosi da subito sulle questioni concernenti la determinazione della nozione di dirigente e l’individuazione dell’ampiezza della categoria dirigenziale. L’analisi successiva è dedicata alla disciplina del licenziamento del dirigente privato. Quest’ultimo - escluso dalla applicazione della L. n. 604/1966 in ragione della sua relazione fiduciaria con l’imprenditore - gode però di un’efficace tutela contrattualcollettiva incentrata sulla controversa nozione di giustificatezza, introdotta quale causale giustificativa del recesso datoriale. Si procede, così, alla definizione della nozione di giustificatezza alla luce degli orientamenti espressi dalla dottrina e dalla giurisprudenza. La prima parte della riflessione concerne, infine, lo studio della posizione del dirigente privato non tutelato dalla contrattazione collettiva, del quale si esclude, in ragione della complessiva evoluzione dell’ordinamento giuridico, la libera licenziabilità. Ne deriva la constatazione dell’esistenza in Italia di un nucleo minimo di tutele avverso il licenziamento assicurate a ogni lavoratore. La ricerca si compone, inoltre, di una seconda parte di carattere comparatistico incentrata sul licenziamento del dirigente statunitense e, più in generale, sulla considerazione della progressiva erosione della at will rule, al fine di garantire, anche negli Usa, una salvaguardia minima al dipendente nell’ipotesi di recesso del datore. Si manifesta così la necessità, percepita da ogni Stato moderno, di dotare il prestatore di lavoro subordinato di un patrimonio essenziale di tutele contro il licenziamento, da riconoscersi in quanto connaturate al suo stesso status.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/83183
URN:NBN:IT:UNIPD-83183