La tesi propone l’edizione critica e commentata dell’ Ismenia, opera reale e pastorale (Bologna 1638-1639), ultima ‘creazione’ drammatica data alle stampe da GiovanBattista Andreini (1576-1654) nel corso della sua pluridecennale carriera di attore e autore principalmente , ma non solo, teatrale. Il testo è stato ricostruito sia criticamente sia storicamente, attraverso un’attenta collazione di tutti i testimoni noti della tradizione (a stampa) dell’opera, in seguito a un accurato censimento delle principali biblioteche e risorse archivistiche italiane ed estere che ha portato anche alla riscoperta di preziosi materiali manoscritti dell’autore (inseriti in appendice), utili a illuminare proprio il giro d’anni che interessa l’officina dell’Ismenia, a cavallo tra la metà degli anni Trenta e i primi anni Quaranta del Seicento– gettando così luce su quelle che sono sempre state considerate le principali ‘zone d’ombra’ dell’attività e biografia andreiniana, proprio al centro, anzi, nel cuore del secolo. L’Ismenia si presenta dunque come il canto del cigno di un autore barocco pronto a sfoderare tutto il proprio «stravagante» genio creativo, dando vita a un ‘monstrum’ drammatico capace di dispiegare il folto arsenale di risorse letterarie e drammatiche andreiniane, maturate nell’arco di una vita intera spesa nel e per il teatro: l’audace contaminazione non solo di generi, sotto il segno del tragicomico, ma anche di registri formali e linguistici (con l’alternanza tra l’idioma letterario dei personaggi ‘nobili’ e i dialetti delle figure riprese dalla commedia dell’arte), la brulicante rete di fonti e rapporti intertestuali, perfino interdisciplinari, che sanno avvicinare l’Ismenia tanto al mondo del nascente dramma in musica quanto agli intramontabili modelli romanzesco-cavallereschi,1allo stesso tempo forsegià guardando, con una sorta di premonizione, al teatro inglese shakespeariano, nominalmente La tempesta, questo stesso pure nutrito di quel fertile ‘sottobosco’ dell’improvvisa che emerge fra le righe di questa fabula regia. Si spera così di rendere, se non giustizia, almeno testimonianza al valore di un testo che perfino rispetto alle misure del secolo barocco si può solo che definire, insieme ad Andreini, «non ordinario».

L'Ismenia, opera reale e pastorale di Giovan Battista Andreini, «lo sfortunato fabricatore di castelli in aria»: edizione critica e commentata

MUNARI, ALESSANDRA
2018

Abstract

La tesi propone l’edizione critica e commentata dell’ Ismenia, opera reale e pastorale (Bologna 1638-1639), ultima ‘creazione’ drammatica data alle stampe da GiovanBattista Andreini (1576-1654) nel corso della sua pluridecennale carriera di attore e autore principalmente , ma non solo, teatrale. Il testo è stato ricostruito sia criticamente sia storicamente, attraverso un’attenta collazione di tutti i testimoni noti della tradizione (a stampa) dell’opera, in seguito a un accurato censimento delle principali biblioteche e risorse archivistiche italiane ed estere che ha portato anche alla riscoperta di preziosi materiali manoscritti dell’autore (inseriti in appendice), utili a illuminare proprio il giro d’anni che interessa l’officina dell’Ismenia, a cavallo tra la metà degli anni Trenta e i primi anni Quaranta del Seicento– gettando così luce su quelle che sono sempre state considerate le principali ‘zone d’ombra’ dell’attività e biografia andreiniana, proprio al centro, anzi, nel cuore del secolo. L’Ismenia si presenta dunque come il canto del cigno di un autore barocco pronto a sfoderare tutto il proprio «stravagante» genio creativo, dando vita a un ‘monstrum’ drammatico capace di dispiegare il folto arsenale di risorse letterarie e drammatiche andreiniane, maturate nell’arco di una vita intera spesa nel e per il teatro: l’audace contaminazione non solo di generi, sotto il segno del tragicomico, ma anche di registri formali e linguistici (con l’alternanza tra l’idioma letterario dei personaggi ‘nobili’ e i dialetti delle figure riprese dalla commedia dell’arte), la brulicante rete di fonti e rapporti intertestuali, perfino interdisciplinari, che sanno avvicinare l’Ismenia tanto al mondo del nascente dramma in musica quanto agli intramontabili modelli romanzesco-cavallereschi,1allo stesso tempo forsegià guardando, con una sorta di premonizione, al teatro inglese shakespeariano, nominalmente La tempesta, questo stesso pure nutrito di quel fertile ‘sottobosco’ dell’improvvisa che emerge fra le righe di questa fabula regia. Si spera così di rendere, se non giustizia, almeno testimonianza al valore di un testo che perfino rispetto alle misure del secolo barocco si può solo che definire, insieme ad Andreini, «non ordinario».
15-lug-2018
Italiano
Andreini, Ismenia, pastorale, teatro, letteratura italiana, Barocco, commedia dell'arte, Italian literature, drama, Baroque, pastoral, Shakespeare, Tempesta, Tempest
SELMI, ELISABETTA
CORONATO, ROCCO
Università degli studi di Padova
572
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/83342
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-83342