Razionale. Le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) sono inquinanti organici persistenti. Nel 2013, la scoperta di un’area inquinata da PFAS nella Regione Veneto ha portato all’immediata adozione di interventi atti al contenimento della contaminazione. Tuttavia, si stima che la contaminazione sia iniziata circa cinquant’anni prima della sua scoperta, determinando un’esposizione di lungo corso della popolazione. Questa scoperta ha destato grande preoccupazione poichè è stato suggerito che gli PFAS abbiano effetti avversi sulla salute umana. La Regione Veneto ha quindi attivato un piano di sorveglianza sanitaria della popolazione esposta. Un aspetto specifico di questo programma riguarda la salute materno-infantile che ha costituito il focus del mio progetto di Dottorato. Il progetto aveva come obiettivi quello di effettuare una revisione delle evidenze sull’animale e l’uomo riguardo questo tema e di condurre uno studio epidemiologico sulla salute materno-infantile della popolazione esposta nella Regione Veneto. Metodi. Nella revisione sistematica sono stati inclusi tutti gli studi pertinenti, in lingua inglese, identificati dal motore di ricerca PubMed. Gli studi venivano considerati pertinenti se valutavano l’effetto dell’esposizione a PFAS, durante il periodo riproduttivo, sulla crescita intrauterina e le anomalie congenite strutturali e funzionali (esiti sul nato) e sul rischio di sviluppare preeclampsia, diabete gestazionale e disturbi della tiroide (esiti sulla donna in gravidanza). Sulla base della revisione, sono stati identificati gli esiti di salute materno-infantile analizzati nello studio epidemiologico. Nello specifico, sono stati valutati il rischio di preeclampsia e diabete gestazionale (esiti sulla donna in gravidanza) e quello di nascere piccolo per l’età gestazionale (SGA: Small for Gestational Age) come proxy di crescita intrauterina. Lo studio ha utilizzato una misura indiretta di esposizione a PFAS rappresentata dalla residenza della donna nell’area contaminata (che include 21 Comuni identificati da una Deliberazione della Giunta Regionale della Regione Veneto). È stata inoltre identificata un’area di controllo impiegata come termine di confronto. Le fonti informative utilizzate sono state il Registro Nascita e le Schede di Dimissione Ospedaliere (SDO) della Regione del Veneto. Per quanto riguarda gli esiti sulla donna in gravidanza (preeclampsia e diabete gestazionale), è in corso un processo di validazione dei casi identificati dalle SDO, mediante la revisione delle cartelle delle donne ricoverate. Risultati. La revisione sistematica ha identificato 1096 risultati, lo screening dei quali ha portato all’inclusione di 139 risultati. Gli studi inclusi sembrano suggerire che l’esposizione a PFAS possa influenzare negativamente la salute della donna in gravidanza e lo sviluppo del nato, sia nel breve che nel lungo termine. Lo studio epidemiologico mostra che i nati da madri residenti nell’area contaminata hanno una probabilità significativamente maggiore di nascere SGA rispetto ai nati da madri residenti nell’area di controllo (Odds Ratio aggiustato 1.26, 95% I.C. 1.14-1.38). Per quanto riguarda gli esiti sulla donna in gravidanza, vengono presentati i risultati preliminari in quanto la revisione delle cartelle è in corso. Questi risultati sembrano suggerire che la frequenza degli esiti di interesse (preeclampsia e diabete gestazionale) sia maggiore nelle donne nell’area contaminata rispetto a quella nelle donne nell’area di controllo. Conclusioni. I risultati del presente progetto di ricerca sembrano suggerire che l'esposizione a PFAS possa influire sulla salute della madre e del neonato. Questo argomento merita ulteriori ricerche, non solo dal punto di vista epidemiologico, ma anche riguardo i meccanismi patofisiologici potenzialmente coinvolti nell'associazione tra esposizione a PFAS ed esiti di salute avversi sulla donna in gravidanza e sul nato.
Impact of perfluoroalkylated substances (PFAS) exposure on maternal and newborn health in Veneto region
LORENZONI, GIULIA
2018
Abstract
Razionale. Le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) sono inquinanti organici persistenti. Nel 2013, la scoperta di un’area inquinata da PFAS nella Regione Veneto ha portato all’immediata adozione di interventi atti al contenimento della contaminazione. Tuttavia, si stima che la contaminazione sia iniziata circa cinquant’anni prima della sua scoperta, determinando un’esposizione di lungo corso della popolazione. Questa scoperta ha destato grande preoccupazione poichè è stato suggerito che gli PFAS abbiano effetti avversi sulla salute umana. La Regione Veneto ha quindi attivato un piano di sorveglianza sanitaria della popolazione esposta. Un aspetto specifico di questo programma riguarda la salute materno-infantile che ha costituito il focus del mio progetto di Dottorato. Il progetto aveva come obiettivi quello di effettuare una revisione delle evidenze sull’animale e l’uomo riguardo questo tema e di condurre uno studio epidemiologico sulla salute materno-infantile della popolazione esposta nella Regione Veneto. Metodi. Nella revisione sistematica sono stati inclusi tutti gli studi pertinenti, in lingua inglese, identificati dal motore di ricerca PubMed. Gli studi venivano considerati pertinenti se valutavano l’effetto dell’esposizione a PFAS, durante il periodo riproduttivo, sulla crescita intrauterina e le anomalie congenite strutturali e funzionali (esiti sul nato) e sul rischio di sviluppare preeclampsia, diabete gestazionale e disturbi della tiroide (esiti sulla donna in gravidanza). Sulla base della revisione, sono stati identificati gli esiti di salute materno-infantile analizzati nello studio epidemiologico. Nello specifico, sono stati valutati il rischio di preeclampsia e diabete gestazionale (esiti sulla donna in gravidanza) e quello di nascere piccolo per l’età gestazionale (SGA: Small for Gestational Age) come proxy di crescita intrauterina. Lo studio ha utilizzato una misura indiretta di esposizione a PFAS rappresentata dalla residenza della donna nell’area contaminata (che include 21 Comuni identificati da una Deliberazione della Giunta Regionale della Regione Veneto). È stata inoltre identificata un’area di controllo impiegata come termine di confronto. Le fonti informative utilizzate sono state il Registro Nascita e le Schede di Dimissione Ospedaliere (SDO) della Regione del Veneto. Per quanto riguarda gli esiti sulla donna in gravidanza (preeclampsia e diabete gestazionale), è in corso un processo di validazione dei casi identificati dalle SDO, mediante la revisione delle cartelle delle donne ricoverate. Risultati. La revisione sistematica ha identificato 1096 risultati, lo screening dei quali ha portato all’inclusione di 139 risultati. Gli studi inclusi sembrano suggerire che l’esposizione a PFAS possa influenzare negativamente la salute della donna in gravidanza e lo sviluppo del nato, sia nel breve che nel lungo termine. Lo studio epidemiologico mostra che i nati da madri residenti nell’area contaminata hanno una probabilità significativamente maggiore di nascere SGA rispetto ai nati da madri residenti nell’area di controllo (Odds Ratio aggiustato 1.26, 95% I.C. 1.14-1.38). Per quanto riguarda gli esiti sulla donna in gravidanza, vengono presentati i risultati preliminari in quanto la revisione delle cartelle è in corso. Questi risultati sembrano suggerire che la frequenza degli esiti di interesse (preeclampsia e diabete gestazionale) sia maggiore nelle donne nell’area contaminata rispetto a quella nelle donne nell’area di controllo. Conclusioni. I risultati del presente progetto di ricerca sembrano suggerire che l'esposizione a PFAS possa influire sulla salute della madre e del neonato. Questo argomento merita ulteriori ricerche, non solo dal punto di vista epidemiologico, ma anche riguardo i meccanismi patofisiologici potenzialmente coinvolti nell'associazione tra esposizione a PFAS ed esiti di salute avversi sulla donna in gravidanza e sul nato.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/83479
URN:NBN:IT:UNIPD-83479