Questo studio propone un'indagine sull'antropologia della Spätaufklärung, vista come uno dei momenti istitutivi della modernità , che ha il suo centro nel concetto di «esercizio» e in cinque pensatori (M. Mendelssohn, I. Kant, J. G. Herder, F. Schiller, W. von Humboldt). Dopo avere, nell'introduzione, posizionato il lavoro rispetto alla ricerca esistente e chiarito il metodo che si è voluto adottare, fondato sulla descrizione di un campo concettuale complessivo, la riflessione antropologica sull'esercizio è riportata a cinque concetti-chiave, distinti in tre momenti. Nella prima parte è analizzata la psicofisica dell'esercizio, in quanto la base per pensare questa attività è data dalla comprensione dinamica della costituzione psicofisica dell'uomo. I concetti di riferimento sono quelli di «connessione» (Zusammenhang), ovvero la descrizione empirica e dinamica dell 'effetto reciproco di anima e corpo, e di «esercizio delle forze» (Übung der Kräfte), che permette di comprendere la capacità dell'uomo di modificare se stesso esercitando le proprie disposizioni naturali. Nella seconda parte è esaminata la riflessione pragmatica sull'atto dell'esercizio. I concetti chiave sono quelli di «abitudine» (Gewohnheit), che permette di pensare il consolidarsi di abilità in grado di intervenire nella regolazione empirica delle condotte, formando un carattere, e quello di «gioco» (Spiel), che cerca di risolvere il rischio di meccanicità della condotta abituale riferendosi ad una pratica di sé fondata su una libera e plastica connessione di elemento materiale e spirituale. Nella terza e ultima parte si considera il portato più propriamente politico dell'esercizio. L'antropologia è vista come sapere convocato per stabilire un programma di trasformazione dell'uomo. Ciò avviene mediante il concetto di «Bildung». Il tema della formazione dell 'uomo, infatti, impatta questioni socio-politiche come l'educazione, l'incontro fra culture e il governo della società, che in un'età di passaggio, segnata da scoperte geografiche e rivoluzioni economiche e politiche, invita a riconsiderare le condizioni in cui avviene la prassi umana. L'esercizio apparirà la base per una normatività dell'azione sociale diversa da quella giuridica.
Applicazione viva. Antropologie dell'esercizio nella Spätaufklärung
BRAGANTINI, ATTILIO
2017
Abstract
Questo studio propone un'indagine sull'antropologia della Spätaufklärung, vista come uno dei momenti istitutivi della modernità , che ha il suo centro nel concetto di «esercizio» e in cinque pensatori (M. Mendelssohn, I. Kant, J. G. Herder, F. Schiller, W. von Humboldt). Dopo avere, nell'introduzione, posizionato il lavoro rispetto alla ricerca esistente e chiarito il metodo che si è voluto adottare, fondato sulla descrizione di un campo concettuale complessivo, la riflessione antropologica sull'esercizio è riportata a cinque concetti-chiave, distinti in tre momenti. Nella prima parte è analizzata la psicofisica dell'esercizio, in quanto la base per pensare questa attività è data dalla comprensione dinamica della costituzione psicofisica dell'uomo. I concetti di riferimento sono quelli di «connessione» (Zusammenhang), ovvero la descrizione empirica e dinamica dell 'effetto reciproco di anima e corpo, e di «esercizio delle forze» (Übung der Kräfte), che permette di comprendere la capacità dell'uomo di modificare se stesso esercitando le proprie disposizioni naturali. Nella seconda parte è esaminata la riflessione pragmatica sull'atto dell'esercizio. I concetti chiave sono quelli di «abitudine» (Gewohnheit), che permette di pensare il consolidarsi di abilità in grado di intervenire nella regolazione empirica delle condotte, formando un carattere, e quello di «gioco» (Spiel), che cerca di risolvere il rischio di meccanicità della condotta abituale riferendosi ad una pratica di sé fondata su una libera e plastica connessione di elemento materiale e spirituale. Nella terza e ultima parte si considera il portato più propriamente politico dell'esercizio. L'antropologia è vista come sapere convocato per stabilire un programma di trasformazione dell'uomo. Ciò avviene mediante il concetto di «Bildung». Il tema della formazione dell 'uomo, infatti, impatta questioni socio-politiche come l'educazione, l'incontro fra culture e il governo della società, che in un'età di passaggio, segnata da scoperte geografiche e rivoluzioni economiche e politiche, invita a riconsiderare le condizioni in cui avviene la prassi umana. L'esercizio apparirà la base per una normatività dell'azione sociale diversa da quella giuridica.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/83555
URN:NBN:IT:UNIPD-83555