Gli ormoni steroidei sono una classe di composti che regolano specifiche funzioni endocrine o non-endocrine dell'organismo quali, per esempio, i processi riproduttivi, il comportamento sessuale (progesterone, estrogeni, androgeni), o sono coinvolti in funzioni omeostatiche modulando equilibri idrico-salini (mineralcorticoidi), o i livelli ematici di glucosio, le risposte immunitarie, le risposte allo stress (glucocorticoidi), ecc. Nell'esplicare queste funzioni, gli ormoni steroidei agiscono a livello delle cellule bersaglio tramite proteine recettoriali specifiche, che modulano l'espressione di una grande varietà di geni specifici, agendo come fattori di trascrizione. I recettori per il progesterone, gli estrogeni, gli androgeni, i glucocorticoidi e i mineralcorticoidi sono stati caratterizzati sia biochimicamente che, più recentemente, con metodi di biologia molecolare che hanno permesso il clonaggio del DNA che codifica per le varie proteine. Attraverso i dati raccolti, si è definita una famiglia di proteine con caratteristiche comuni, sia in termini strutturali (per la presenza di caratteristici domini funzionali), sia per il meccanismo d'azione, che è generalmente conosciuta come "famiglia dei recettori degli steroidi"; questa super-famiglia comprende anche proteine recettoriali il cui legante è solo parzialmente correlato, dal punti di vista strutturale, agli steroidi, come la vitamina D, o la cui struttura è totalmente non-steroidea come gli ormoni tiroidei, o l'acido retinoico (Evans, 1988). Infine comprende anche una serie di proteine, caratterizzate durante il clonaggio dei vari recettori per gli steroidi che hanno alcune caratteristiche in comune con detti recettori, ma che vengono chiamate orfane in quanto non è stato per loro ancora identificato nessun tipo di legante (Carson-Jurica et al., 1990). Il lavoro qui descritto riguarda un aspetto particolare del meccanismo d'azione del recettore steroideo e cioè la sua fosforilazione. Verrà discusso con maggiore attenzione quello che avviene nel caso del recettore per il progesterone; si cercherà tuttavia di evidenziare, ove possibile, e sulla base della letteratura disponibile, i meccanismi comuni a tutta la famiglia dei recettori steroidei.
Studi sul Meccanismo d'azione degli ormoni steroidei: identificazione e significato dei processi di fosforilazione del recettore per il progesterone
POLETTI, ANGELO
1993
Abstract
Gli ormoni steroidei sono una classe di composti che regolano specifiche funzioni endocrine o non-endocrine dell'organismo quali, per esempio, i processi riproduttivi, il comportamento sessuale (progesterone, estrogeni, androgeni), o sono coinvolti in funzioni omeostatiche modulando equilibri idrico-salini (mineralcorticoidi), o i livelli ematici di glucosio, le risposte immunitarie, le risposte allo stress (glucocorticoidi), ecc. Nell'esplicare queste funzioni, gli ormoni steroidei agiscono a livello delle cellule bersaglio tramite proteine recettoriali specifiche, che modulano l'espressione di una grande varietà di geni specifici, agendo come fattori di trascrizione. I recettori per il progesterone, gli estrogeni, gli androgeni, i glucocorticoidi e i mineralcorticoidi sono stati caratterizzati sia biochimicamente che, più recentemente, con metodi di biologia molecolare che hanno permesso il clonaggio del DNA che codifica per le varie proteine. Attraverso i dati raccolti, si è definita una famiglia di proteine con caratteristiche comuni, sia in termini strutturali (per la presenza di caratteristici domini funzionali), sia per il meccanismo d'azione, che è generalmente conosciuta come "famiglia dei recettori degli steroidi"; questa super-famiglia comprende anche proteine recettoriali il cui legante è solo parzialmente correlato, dal punti di vista strutturale, agli steroidi, come la vitamina D, o la cui struttura è totalmente non-steroidea come gli ormoni tiroidei, o l'acido retinoico (Evans, 1988). Infine comprende anche una serie di proteine, caratterizzate durante il clonaggio dei vari recettori per gli steroidi che hanno alcune caratteristiche in comune con detti recettori, ma che vengono chiamate orfane in quanto non è stato per loro ancora identificato nessun tipo di legante (Carson-Jurica et al., 1990). Il lavoro qui descritto riguarda un aspetto particolare del meccanismo d'azione del recettore steroideo e cioè la sua fosforilazione. Verrà discusso con maggiore attenzione quello che avviene nel caso del recettore per il progesterone; si cercherà tuttavia di evidenziare, ove possibile, e sulla base della letteratura disponibile, i meccanismi comuni a tutta la famiglia dei recettori steroidei.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/83575
URN:NBN:IT:UNIMI-83575