Le aziende familiari rappresentano un modello organizzativo molto rilevante in Veneto, dove si situa questa ricerca, soprattutto nei settori rappresentativi del made in Italy come quello del vino. Il tema dei passaggi generazionali è quindi al centro di numerosi studi di tipo applicativo che si propongono di evitare il ' declino del capitale sociale' (Putnam, 1995) del territorio che vede nelle famiglie imprenditoriali (ethos, saperi pratici, capitali) uno dei suoi capisaldi. Questa ricerca si propone di osservare i passaggi generazionali d' azienda chiedendosi come avvenga la riproduzione delle famiglie imprenditoriali in un' ottica di genere, proponendo un percorso che fa proprio l' approccio di Bourdieu. Il lavoro si basa sulla raccolta e l' analisi di trentadue interviste in profondità  rivolte a membri di aziende familiari (padri e figlie) rappresentative di quindici casi aziendali (12 passaggi generazionali, tre imprenditrici di prima generazione), e con il coinvolgimento di altre figure espressive (lavoratrici del settore con uno sguardo ' decentrato' ) per ulteriori tre interviste. L' analisi si basa dunque su trentacinque interviste in profondità  nella forma di ' racconti di vita' (Bertaux, 1999) e ' interviste focalizzate' (Merton, 1987). L' insieme degli studi di caso è stato costruito man mano con scelte ragionate (theoretical sampling) (Glaser & Strauss, 1967) rispetto ai quattro macro-temi individuati e connessi sia al processo del passaggio generazionale, sia all' imprenditoria di genere. Si sono quindi analizzate diverse traiettorie di una medesima 'categoria di situazione' (Bertaux, 1999) costituita dalla trasmissione d' impresa di padre in figlia. I quattro macro-temi connessi alla trasmissione d' azienda sono: a) eredità  materiale d' impresa o di capitali; b) modelli d' incorporazione di diversi tipi di pratiche del lavoro; c) strutturazione delle posizioni familiari e aziendali; d) divisione del lavoro di cura e conciliazione tra lavoro e famiglia. Il contesto territoriale in cui si situa la ricerca vede la progressiva crescita dell' imprenditoria delle donne in termini di titolarità : in Veneto circa il 24% delle aziende agricole è intestato a donne (Censimento ISTAT, 2011), rispetto al 21,5% dell' imprenditoria complessiva (Angelini, Girardi, Marzella, Oliva, Toschi, 2012). La ricerca si propone di indagare i processi e i modi con cui le figlie riescono a incorporare la posizione sostanziale e simbolica di leadership dell' azienda, posizione che è stata storicamente associata a padri/mariti o comunque a figure maschili della famiglia. Nell' approccio teorico adottato si considerano motivazioni imprenditoriali, poste in gioco e incorporazioni di pratiche e posizioni professionali come espressioni di habitus di genere (Bourdieu, 1983 & 1998) che si strutturano nell' intersezione dei due campi, quello familiare e quello della vita economica. L' analisi si pone in uno spazio ricco di ambivalenze tra un ordine storicamente androcentrico e ' contratti di genere' pensati come paritari (Pateman, 1988), dove le donne tendono a parlare dallo standpoint di ' outsider within' (Collins, 1986). Le relazioni di genere sono quindi strutturate dalle ambivalenze di ' dominio' e ' libertà' (Bimbi, 2013) e trovano nell' azienda familiare un caso esemplare d' analisi: l' organizzazione, situata tra sfera pubblica e sfera privata, sembra poter favorire pragmaticamente una più facile conciliazione per alcune figure di donne imprenditrici (Jones, 2005) ma deve organizzarsi, esposta alle forze di mercato, per conciliare un ciclo intensivo di produzione e riproduzione (Mingione, 1997). In alcune ricerche l' autonomia organizzativa connessa alla proprietà  d' impresa è riconosciuta tra le motivazioni specifiche delle donne che scelgono di fare le imprenditrici (De Vita, 2010). Proprio leggendo la conciliazione lavoro-famiglia attraverso il passaggio generazionale che riguarda arrangiamenti consolidati di un ciclo intensivo di produzione e riproduzione è possibile osservare come il riconoscimento (Fraser, 2008; Pizzorno, 1988) delle donne-eredi le esponga a tensioni dell' habitus rimandabili al problema della doppia presenza (Balbo, 1987; Bimbi, 1985; Mingione, Pugliese, 2010) e alla dissonanza tra genere dell' imprenditrice e genere dell' impresa (Bruni, Gherardi, Poggio, 2000). Le tensioni sono spesso risolte pragmaticamente con i compromessi e la creatività  organizzativa nelle pratiche di vita quotidiana, grazie al senso della posizione familiare, rispetto agli entitlements attesi (Major, 1993), o al possesso di diversi tipi di risorse (economiche o di sostegno familiare). L' avvenuta, o meno, separazione tra spazi di vita e spazi per la produzione costituisce un altro presupposto da considerare rispetto alla facilità  degli arrangiamenti pragmatici. In questo lavoro ci si propone di indagare come genere e classe s' intersechino nel definire alcuni percorsi tipici o socialmente praticabili per le eredi d' impresa in cerca di riconoscimento, considerando entitlements e capabilities (Nussbaum, 2000) riconosciuti in base a stereotipi di genere e osservati nel discorso familiare. Si adotta una prospettiva diacronica sia per la scelta dell' oggetto di studio (il passaggio generazionale), sia per la concezione del genere come habitus incarnato, vettore attivo di pratiche creative, ma anche incorporazione del discorso dominante, in linea con la sociologia storica di Bourdieu (Bennett, 2005). Il concetto di ' violenza simbolica' (Bourdieu, 1998) costituisce quindi uno strumento analitico molto rilevante per capire i processi analizzati. Quest' approccio, a nostro avviso, permette di tenere insieme diversi aspetti, spesso scorporati nelle ricerche di genere sullâ imprenditorialità , che riguardano i processi materiali, simbolici e ideologici della famiglia come ' corpo', e il suo conato riproduttivo (Bourdieu, 1974) e della famiglia come ' campo' , con i suoi conflitti e posizioni. La famiglia di cui si parla, dati i tempi lunghi della convivenza in azienda, è spesso unâ intersezione tra diversi nuclei familiari, che si solidifica e si rappresenta attorno all' azienda e alla proprietà  (la famiglia in verticale, e rappresentata da chi lavora in azienda). Leggendo il campo dei rapporti familiari/aziendali come un' economia simbolica complessa cambia anche il significato del costrutto di capitale sociale rispetto all' imprenditorialità  del territorio. Si può osservare come l' istituzione del genere strutturi le possibilità  di acquisire beni sociali e riconoscimento in un processo continuo di costruzione delle posizioni e delle competenze (Sennett, 2006), andando oltre un approccio astratto delle pari opportunità. Puntando lo sguardo sulla riproduzione dei due campi (azienda e famiglia) tenuti assieme da proprietà  ed eredità, si possono osservare trasgressioni e confini delle identità  di genere situandoli nell' intreccio tra discorso familiare e strategie degli attori sociali coinvolti

Di padre in figlia, le eredi del vino a Nordest. La riproduzione sociale delle aziende familiari vinicole in un' ottica di genere

GUSMEROLI, PAOLO
2013

Abstract

Le aziende familiari rappresentano un modello organizzativo molto rilevante in Veneto, dove si situa questa ricerca, soprattutto nei settori rappresentativi del made in Italy come quello del vino. Il tema dei passaggi generazionali è quindi al centro di numerosi studi di tipo applicativo che si propongono di evitare il ' declino del capitale sociale' (Putnam, 1995) del territorio che vede nelle famiglie imprenditoriali (ethos, saperi pratici, capitali) uno dei suoi capisaldi. Questa ricerca si propone di osservare i passaggi generazionali d' azienda chiedendosi come avvenga la riproduzione delle famiglie imprenditoriali in un' ottica di genere, proponendo un percorso che fa proprio l' approccio di Bourdieu. Il lavoro si basa sulla raccolta e l' analisi di trentadue interviste in profondità  rivolte a membri di aziende familiari (padri e figlie) rappresentative di quindici casi aziendali (12 passaggi generazionali, tre imprenditrici di prima generazione), e con il coinvolgimento di altre figure espressive (lavoratrici del settore con uno sguardo ' decentrato' ) per ulteriori tre interviste. L' analisi si basa dunque su trentacinque interviste in profondità  nella forma di ' racconti di vita' (Bertaux, 1999) e ' interviste focalizzate' (Merton, 1987). L' insieme degli studi di caso è stato costruito man mano con scelte ragionate (theoretical sampling) (Glaser & Strauss, 1967) rispetto ai quattro macro-temi individuati e connessi sia al processo del passaggio generazionale, sia all' imprenditoria di genere. Si sono quindi analizzate diverse traiettorie di una medesima 'categoria di situazione' (Bertaux, 1999) costituita dalla trasmissione d' impresa di padre in figlia. I quattro macro-temi connessi alla trasmissione d' azienda sono: a) eredità  materiale d' impresa o di capitali; b) modelli d' incorporazione di diversi tipi di pratiche del lavoro; c) strutturazione delle posizioni familiari e aziendali; d) divisione del lavoro di cura e conciliazione tra lavoro e famiglia. Il contesto territoriale in cui si situa la ricerca vede la progressiva crescita dell' imprenditoria delle donne in termini di titolarità : in Veneto circa il 24% delle aziende agricole è intestato a donne (Censimento ISTAT, 2011), rispetto al 21,5% dell' imprenditoria complessiva (Angelini, Girardi, Marzella, Oliva, Toschi, 2012). La ricerca si propone di indagare i processi e i modi con cui le figlie riescono a incorporare la posizione sostanziale e simbolica di leadership dell' azienda, posizione che è stata storicamente associata a padri/mariti o comunque a figure maschili della famiglia. Nell' approccio teorico adottato si considerano motivazioni imprenditoriali, poste in gioco e incorporazioni di pratiche e posizioni professionali come espressioni di habitus di genere (Bourdieu, 1983 & 1998) che si strutturano nell' intersezione dei due campi, quello familiare e quello della vita economica. L' analisi si pone in uno spazio ricco di ambivalenze tra un ordine storicamente androcentrico e ' contratti di genere' pensati come paritari (Pateman, 1988), dove le donne tendono a parlare dallo standpoint di ' outsider within' (Collins, 1986). Le relazioni di genere sono quindi strutturate dalle ambivalenze di ' dominio' e ' libertà' (Bimbi, 2013) e trovano nell' azienda familiare un caso esemplare d' analisi: l' organizzazione, situata tra sfera pubblica e sfera privata, sembra poter favorire pragmaticamente una più facile conciliazione per alcune figure di donne imprenditrici (Jones, 2005) ma deve organizzarsi, esposta alle forze di mercato, per conciliare un ciclo intensivo di produzione e riproduzione (Mingione, 1997). In alcune ricerche l' autonomia organizzativa connessa alla proprietà  d' impresa è riconosciuta tra le motivazioni specifiche delle donne che scelgono di fare le imprenditrici (De Vita, 2010). Proprio leggendo la conciliazione lavoro-famiglia attraverso il passaggio generazionale che riguarda arrangiamenti consolidati di un ciclo intensivo di produzione e riproduzione è possibile osservare come il riconoscimento (Fraser, 2008; Pizzorno, 1988) delle donne-eredi le esponga a tensioni dell' habitus rimandabili al problema della doppia presenza (Balbo, 1987; Bimbi, 1985; Mingione, Pugliese, 2010) e alla dissonanza tra genere dell' imprenditrice e genere dell' impresa (Bruni, Gherardi, Poggio, 2000). Le tensioni sono spesso risolte pragmaticamente con i compromessi e la creatività  organizzativa nelle pratiche di vita quotidiana, grazie al senso della posizione familiare, rispetto agli entitlements attesi (Major, 1993), o al possesso di diversi tipi di risorse (economiche o di sostegno familiare). L' avvenuta, o meno, separazione tra spazi di vita e spazi per la produzione costituisce un altro presupposto da considerare rispetto alla facilità  degli arrangiamenti pragmatici. In questo lavoro ci si propone di indagare come genere e classe s' intersechino nel definire alcuni percorsi tipici o socialmente praticabili per le eredi d' impresa in cerca di riconoscimento, considerando entitlements e capabilities (Nussbaum, 2000) riconosciuti in base a stereotipi di genere e osservati nel discorso familiare. Si adotta una prospettiva diacronica sia per la scelta dell' oggetto di studio (il passaggio generazionale), sia per la concezione del genere come habitus incarnato, vettore attivo di pratiche creative, ma anche incorporazione del discorso dominante, in linea con la sociologia storica di Bourdieu (Bennett, 2005). Il concetto di ' violenza simbolica' (Bourdieu, 1998) costituisce quindi uno strumento analitico molto rilevante per capire i processi analizzati. Quest' approccio, a nostro avviso, permette di tenere insieme diversi aspetti, spesso scorporati nelle ricerche di genere sullâ imprenditorialità , che riguardano i processi materiali, simbolici e ideologici della famiglia come ' corpo', e il suo conato riproduttivo (Bourdieu, 1974) e della famiglia come ' campo' , con i suoi conflitti e posizioni. La famiglia di cui si parla, dati i tempi lunghi della convivenza in azienda, è spesso unâ intersezione tra diversi nuclei familiari, che si solidifica e si rappresenta attorno all' azienda e alla proprietà  (la famiglia in verticale, e rappresentata da chi lavora in azienda). Leggendo il campo dei rapporti familiari/aziendali come un' economia simbolica complessa cambia anche il significato del costrutto di capitale sociale rispetto all' imprenditorialità  del territorio. Si può osservare come l' istituzione del genere strutturi le possibilità  di acquisire beni sociali e riconoscimento in un processo continuo di costruzione delle posizioni e delle competenze (Sennett, 2006), andando oltre un approccio astratto delle pari opportunità. Puntando lo sguardo sulla riproduzione dei due campi (azienda e famiglia) tenuti assieme da proprietà  ed eredità, si possono osservare trasgressioni e confini delle identità  di genere situandoli nell' intreccio tra discorso familiare e strategie degli attori sociali coinvolti
29-lug-2013
Italiano
genere, imprenditoria, passaggio generazionale, pari opportunità , capitale sociale, distinzione
BIMBI, FRANCA
SAMBIN, MARCO
Università degli studi di Padova
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Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-83588