Scopo del presente lavoro è di analizzare il ruolo dell’inconscio nella costituzione della soggettività nella Filosofia dello spirito soggettivo di Hegel. Il progetto è suddiviso in tre capitoli e si propone di rivalutare una parte del sistema hegeliano, la Filosofia dello spirito soggettivo, che solo di recente ha attirato l’interesse della Hegel-Forschung. Il primo capitolo è dedicato all’Antropologia, prima sezione della Filosofia dello spirito soggettivo, che svolge una funzione di cerniera tra la Filosofia della natura e la Filosofia dello spirito dell’Enciclopedia delle scienze filosofiche. Nell’Antropologia Hegel espone la sua dottrina dell’anima. Il ruolo dell’inconscio emerge innanzitutto nell’anima senziente in relazione alle varie forme di rapporto magico (il sonnambulismo magnetico, il magnetismo animale, il mesmerismo), ai sogni e alla malattia mentale. Nello stesso capitolo si analizza la differenza tra medicina romantica e medicina empirica secondo la nosologia medica contemporanea a Hegel, al fine di definire la sua posizione intermedia. Il secondo capitolo tratta la dissoluzione del falso problema del dualismo anima-corpo esposta da Hegel al § 389. Di conseguenza si sviluppa l’idea di una mente incorporata in direzione di un naturalismo della seconda natura. Questo processo si realizza compiutamente attraverso l’abitudine e l’acquisizione di una seconda natura, con la nascita dell’io nell’anima effettivamente reale. Nel terzo capitolo è tematizzato il ruolo dell’inconscio all’interno della Psicologia, da un lato in relazione allo Spirito teoretico, dall’altro in relazione allo Spirito pratico. Hegel introduce espressioni come ‘pozzo notturno’ e ‘immagini dormienti’ e usa termini come bewuβtlos per sottolineare l’importanza dell’inconscio all’interno di questa terza parte dello Spirito soggettivo. In particolare, il ruolo dell’inconscio si gioca su due livelli, a livello epistemologico nello Spirito teoretico e a livello pratico ovvero sul piano dell’agire nello Spirito pratico. Per quanto riguarda lo Spirito teoretico l’inconscio emerge a livello rappresentativo. Una situazione analoga si presenta nello Spirito pratico a livello degli impulsi e dell’arbitrio, generando una dicotomia sul piano dell’agire. Sebbene questa sezione dello Spirito soggettivo rappresenti ancora un vestibolo dell’agire la Psicologia di Hegel è al tempo stesso un’‘etica fondamentale’.
Il ruolo dell'inconscio nella costituzione della soggettività nella Filosofia dello spirito soggettivo di Hegel
BELLO, ELISA
2015
Abstract
Scopo del presente lavoro è di analizzare il ruolo dell’inconscio nella costituzione della soggettività nella Filosofia dello spirito soggettivo di Hegel. Il progetto è suddiviso in tre capitoli e si propone di rivalutare una parte del sistema hegeliano, la Filosofia dello spirito soggettivo, che solo di recente ha attirato l’interesse della Hegel-Forschung. Il primo capitolo è dedicato all’Antropologia, prima sezione della Filosofia dello spirito soggettivo, che svolge una funzione di cerniera tra la Filosofia della natura e la Filosofia dello spirito dell’Enciclopedia delle scienze filosofiche. Nell’Antropologia Hegel espone la sua dottrina dell’anima. Il ruolo dell’inconscio emerge innanzitutto nell’anima senziente in relazione alle varie forme di rapporto magico (il sonnambulismo magnetico, il magnetismo animale, il mesmerismo), ai sogni e alla malattia mentale. Nello stesso capitolo si analizza la differenza tra medicina romantica e medicina empirica secondo la nosologia medica contemporanea a Hegel, al fine di definire la sua posizione intermedia. Il secondo capitolo tratta la dissoluzione del falso problema del dualismo anima-corpo esposta da Hegel al § 389. Di conseguenza si sviluppa l’idea di una mente incorporata in direzione di un naturalismo della seconda natura. Questo processo si realizza compiutamente attraverso l’abitudine e l’acquisizione di una seconda natura, con la nascita dell’io nell’anima effettivamente reale. Nel terzo capitolo è tematizzato il ruolo dell’inconscio all’interno della Psicologia, da un lato in relazione allo Spirito teoretico, dall’altro in relazione allo Spirito pratico. Hegel introduce espressioni come ‘pozzo notturno’ e ‘immagini dormienti’ e usa termini come bewuβtlos per sottolineare l’importanza dell’inconscio all’interno di questa terza parte dello Spirito soggettivo. In particolare, il ruolo dell’inconscio si gioca su due livelli, a livello epistemologico nello Spirito teoretico e a livello pratico ovvero sul piano dell’agire nello Spirito pratico. Per quanto riguarda lo Spirito teoretico l’inconscio emerge a livello rappresentativo. Una situazione analoga si presenta nello Spirito pratico a livello degli impulsi e dell’arbitrio, generando una dicotomia sul piano dell’agire. Sebbene questa sezione dello Spirito soggettivo rappresenti ancora un vestibolo dell’agire la Psicologia di Hegel è al tempo stesso un’‘etica fondamentale’.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/83709
URN:NBN:IT:UNIPD-83709