A partire dallo scorso decennio, è stata ampiamente approfondita la conoscenza relativa all’andamento dei parametri cardiovascolari durante la notte, così come la comorbidità con disturbi del sonno, in numerose patologie cardiovascolari quale l’ipertensione arteriosa. Tuttavia, sorprendentemente limitata attenzione è stata prestata agli stati ipotensivi. In particolare, scarseggiano gli studi volti ad esaminare il sonno nell’ipotensione essenziale. L’ipotensione essenziale rappresenta una forma cronica di bassa pressione sanguigna non conseguente a condizioni mediche o ortostatiche. A differenza delle altre forme di ipotensione e nonostante i soggetti che ne soffrono lamentino una varietà di sintomi soggettivi inclusi difficoltà nel sonno, l’ipotensione essenziale rimane un tema insufficientemente indagato. Considerando in particolare la patogenesi, una disfunzione autonoma in termini di ipoattivazione simpatica è stata ipotizzata alla base di tale condizione. La presente tesi si propone di fornire una descrizione esaustiva dell’andamento emodinamico e autonomo durante il sonno e del pattern ipnico nell’ipotensione essenziale in confronto con lo stato normotensivo. L’obiettivo dell’Esperimento I era quello di indagare il profilo notturno dell’attività cardiovascolare durante una notte di sonno in ipotési essenziali mediante l’impiego di un ampio spettro di misure derivate dal monitoraggio pressorio, dalla cardiografia ad impedenza e dall’analisi della variabilità della frequenza cardiaca. Inoltre, al fine di chiarire l’ipotesi di sbilancio autonomo avanzata circa la patogenesi dell’ipotensione essenziale, abbiamo esaminato la regolazione cardiaca autonoma notturna valutando il ruolo di entrambe le divisioni neurovegetative. Gli ipotési, confrontati con normotesi, hanno mostrato una ridotta attività cardiovascolare lungo il periodo di sonno, verosimilmente mediata dalle ipoattivazione simpatica e iperattivazione vagale riscontrate nell’ipotensione essenziale. Il focus è stato quindi rivolto alla struttura del sonno. L’Esperimento II presentava un duplice scopo. In primo luogo, ci siamo proposti di esaminare approfonditamente la qualità e quantità di sonno nella condizione ipotensiva, attraverso la descrizione dei parametri sonno derivati dalla registrazione polisonnografica. In secondo luogo, abbiamo studiato i pattern cardiovascolare e autonomo in funzione dello stadio di sonno al fine di valutare se gli ipotési, confrontati con normotesi, mostrassero una differente regolazione fisiologica lungo tali stadi. I confronti effettuati circa i parametri sonno non hanno rilevato alcuna differenza di gruppo nel pattern ipnico, mentre i risultati di ridotte pressione sanguigna e contrattilità miocardica, unitamente ad un diminuito bilancio simpatovagale esibiti dagli ipotési lungo gli stadi di sonno hanno fornito supporto ai dati di ipoattivazione cardiovascolare notturna e disregolazione autonoma precedentemente illustrate nell’Esperimento I. Infine, dal momento che gli arousal notturni sono associati a transitori incrementi nei parametri cardiovascolari, nell’Esperimento III è stata condotta l’analisi delle variazioni di frequenza cardiaca elicitate dagli arousal notturni per indagare la reattività cardiovascolare nell’ipotensione essenziale. I soggetti ipotési hanno esibito una più marcata risposta cardiaca rispetto ai normotesi a livello dei battiti cardiaci immediatamente successivi all’insorgenza dell’arousal, mentre non si sono riscontrate differenze di gruppo relativamente né al numero né alla durata media degli arousal esperiti durante il sonno. Poiché la risposta cardiaca agli arousal è prevalentemente modulata dalla divisione parasimpatica, questo risultato suggerisce un maggiore ritiro vagale negli ipotési in confronto con i normotesi, avvalorando così ulteriormente l’ipotesi di iperattività vagale sottesa all’ipotensione essenziale. In conclusione, i risultati da noi riportati indicanti un ritiro simpatico congiuntamente ad un’iperattività vagale alla base dell’attività cardiovascolare notturna sostengono ed ampliano l’ipotesi di sbilancio autonomo postulata nell’ipotensione essenziale, suggerendo come entrambe le branche neurovegetative evidenzino alterazioni funzionali in tale condizione. Tuttavia, dal momento che non si sono rilevate differenze di gruppo circa i parametri sonno oggettivi, la qualità e quantità di sonno appaiono preservate in questo disturbo.

Hemodynamic and autonomic patterns during sleep in essential hypotension

COVASSIN, NAIMA
2012

Abstract

A partire dallo scorso decennio, è stata ampiamente approfondita la conoscenza relativa all’andamento dei parametri cardiovascolari durante la notte, così come la comorbidità con disturbi del sonno, in numerose patologie cardiovascolari quale l’ipertensione arteriosa. Tuttavia, sorprendentemente limitata attenzione è stata prestata agli stati ipotensivi. In particolare, scarseggiano gli studi volti ad esaminare il sonno nell’ipotensione essenziale. L’ipotensione essenziale rappresenta una forma cronica di bassa pressione sanguigna non conseguente a condizioni mediche o ortostatiche. A differenza delle altre forme di ipotensione e nonostante i soggetti che ne soffrono lamentino una varietà di sintomi soggettivi inclusi difficoltà nel sonno, l’ipotensione essenziale rimane un tema insufficientemente indagato. Considerando in particolare la patogenesi, una disfunzione autonoma in termini di ipoattivazione simpatica è stata ipotizzata alla base di tale condizione. La presente tesi si propone di fornire una descrizione esaustiva dell’andamento emodinamico e autonomo durante il sonno e del pattern ipnico nell’ipotensione essenziale in confronto con lo stato normotensivo. L’obiettivo dell’Esperimento I era quello di indagare il profilo notturno dell’attività cardiovascolare durante una notte di sonno in ipotési essenziali mediante l’impiego di un ampio spettro di misure derivate dal monitoraggio pressorio, dalla cardiografia ad impedenza e dall’analisi della variabilità della frequenza cardiaca. Inoltre, al fine di chiarire l’ipotesi di sbilancio autonomo avanzata circa la patogenesi dell’ipotensione essenziale, abbiamo esaminato la regolazione cardiaca autonoma notturna valutando il ruolo di entrambe le divisioni neurovegetative. Gli ipotési, confrontati con normotesi, hanno mostrato una ridotta attività cardiovascolare lungo il periodo di sonno, verosimilmente mediata dalle ipoattivazione simpatica e iperattivazione vagale riscontrate nell’ipotensione essenziale. Il focus è stato quindi rivolto alla struttura del sonno. L’Esperimento II presentava un duplice scopo. In primo luogo, ci siamo proposti di esaminare approfonditamente la qualità e quantità di sonno nella condizione ipotensiva, attraverso la descrizione dei parametri sonno derivati dalla registrazione polisonnografica. In secondo luogo, abbiamo studiato i pattern cardiovascolare e autonomo in funzione dello stadio di sonno al fine di valutare se gli ipotési, confrontati con normotesi, mostrassero una differente regolazione fisiologica lungo tali stadi. I confronti effettuati circa i parametri sonno non hanno rilevato alcuna differenza di gruppo nel pattern ipnico, mentre i risultati di ridotte pressione sanguigna e contrattilità miocardica, unitamente ad un diminuito bilancio simpatovagale esibiti dagli ipotési lungo gli stadi di sonno hanno fornito supporto ai dati di ipoattivazione cardiovascolare notturna e disregolazione autonoma precedentemente illustrate nell’Esperimento I. Infine, dal momento che gli arousal notturni sono associati a transitori incrementi nei parametri cardiovascolari, nell’Esperimento III è stata condotta l’analisi delle variazioni di frequenza cardiaca elicitate dagli arousal notturni per indagare la reattività cardiovascolare nell’ipotensione essenziale. I soggetti ipotési hanno esibito una più marcata risposta cardiaca rispetto ai normotesi a livello dei battiti cardiaci immediatamente successivi all’insorgenza dell’arousal, mentre non si sono riscontrate differenze di gruppo relativamente né al numero né alla durata media degli arousal esperiti durante il sonno. Poiché la risposta cardiaca agli arousal è prevalentemente modulata dalla divisione parasimpatica, questo risultato suggerisce un maggiore ritiro vagale negli ipotési in confronto con i normotesi, avvalorando così ulteriormente l’ipotesi di iperattività vagale sottesa all’ipotensione essenziale. In conclusione, i risultati da noi riportati indicanti un ritiro simpatico congiuntamente ad un’iperattività vagale alla base dell’attività cardiovascolare notturna sostengono ed ampliano l’ipotesi di sbilancio autonomo postulata nell’ipotensione essenziale, suggerendo come entrambe le branche neurovegetative evidenzino alterazioni funzionali in tale condizione. Tuttavia, dal momento che non si sono rilevate differenze di gruppo circa i parametri sonno oggettivi, la qualità e quantità di sonno appaiono preservate in questo disturbo.
27-gen-2012
Inglese
blood pressure; heart rate variability; hypotension; impedance cardiography; sleep
STEGAGNO, LUCIANO
ANGRILLI, ALESSANDRO
Università degli studi di Padova
130
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
naima-covassin.pdf

accesso aperto

Dimensione 1.48 MB
Formato Adobe PDF
1.48 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/83859
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-83859