Le grandi perdite economiche, sociali e culturali causate dagli eventi sismici sul patrimonio storico, artistico e architettonico, hanno spinto, negli ultimi decenni, a studi sul rischio e, in generale, sul comportamento delle strutture storiche, in particolare mediante indagini in-situ. Tutto ciò ha procurato una ingente mole di dati, che ha spinto alla ideazione e alla costruzione di vari contenitori, per lo più organizzati in forma di generiche banche dati, con lo scopo di indagare i differenti aspetti legati al rischio sismico: materiali, tipologie strutturali, meccanismi di danneggiamento e collasso osservati, efficacia delle tecniche di riparazione e rinforzo, ecc.. Tali banche dati, però, sono di solito focalizzate su particolari tipologie di beni storici, con un livello di dettaglio rapportato allo scopo delle indagini. Al fine di sfruttare il potenziale offerto da questo bagaglio di conoscenza, occorre innanzitutto collegare le informazioni provenienti dalle diverse banche dati in rapporto alla relazione tra tipologie ed elementi strutturali e i meccanismi di rottura, includendo anche i metodi di valutazione e gli strumenti per le indagini e di monitoraggio in sito, già disponibili in letteratura. Sempre in letteratura sono inoltre disponibili valutazioni sulle proprietà di alcuni materiali (duttilità, capacità di dissipazione di energia, ecc..) e sulle tecniche di intervento usate fino ad oggi, ricavate principalmente da test di laboratorio. Al contrario, le condizioni al contorno, i vincoli e lo stato delle connessioni sono molto importanti per comprendere il comportamento sismico di un edificio, ma i loro effetti sono raramente riportati nelle banche dati esistenti. Da queste considerazioni è derivata la necessità di creare un nuovo sistema informatizzato, concettualmente e operativamente innovativo, che, mediante la raccolta, la riorganizzazione e l’analisi dei dati già disponibili in altre fonti in modo frammentato e non strutturato, od organizzati in relazione solo ad alcuni parametri, possa generare nuove e differenti correlazioni tra i fattori in gioco, permettendo così di ottimizzare l’uso del più aggiornato stato dell’arte per la selezione e lo sviluppo di materiali e tecnologie maggiormente appropriate alla conservazione del costruito. Le funzionalità dinamiche e interattive, unite alla capacità di correlazione delle informazioni a differenti livelli di approfondimento e alla facilità di condivisione, ne fanno uno strumento di conoscenza integrata utile sia a professionisti che a ricercatori, per un approccio completo alla protezione del patrimonio storico
Sviluppo di strumenti per la conoscenza integrata per un approccio completo alla protezione delle costruzioni storiche in muratura
GIACOMETTI, GIANLUCA
2014
Abstract
Le grandi perdite economiche, sociali e culturali causate dagli eventi sismici sul patrimonio storico, artistico e architettonico, hanno spinto, negli ultimi decenni, a studi sul rischio e, in generale, sul comportamento delle strutture storiche, in particolare mediante indagini in-situ. Tutto ciò ha procurato una ingente mole di dati, che ha spinto alla ideazione e alla costruzione di vari contenitori, per lo più organizzati in forma di generiche banche dati, con lo scopo di indagare i differenti aspetti legati al rischio sismico: materiali, tipologie strutturali, meccanismi di danneggiamento e collasso osservati, efficacia delle tecniche di riparazione e rinforzo, ecc.. Tali banche dati, però, sono di solito focalizzate su particolari tipologie di beni storici, con un livello di dettaglio rapportato allo scopo delle indagini. Al fine di sfruttare il potenziale offerto da questo bagaglio di conoscenza, occorre innanzitutto collegare le informazioni provenienti dalle diverse banche dati in rapporto alla relazione tra tipologie ed elementi strutturali e i meccanismi di rottura, includendo anche i metodi di valutazione e gli strumenti per le indagini e di monitoraggio in sito, già disponibili in letteratura. Sempre in letteratura sono inoltre disponibili valutazioni sulle proprietà di alcuni materiali (duttilità, capacità di dissipazione di energia, ecc..) e sulle tecniche di intervento usate fino ad oggi, ricavate principalmente da test di laboratorio. Al contrario, le condizioni al contorno, i vincoli e lo stato delle connessioni sono molto importanti per comprendere il comportamento sismico di un edificio, ma i loro effetti sono raramente riportati nelle banche dati esistenti. Da queste considerazioni è derivata la necessità di creare un nuovo sistema informatizzato, concettualmente e operativamente innovativo, che, mediante la raccolta, la riorganizzazione e l’analisi dei dati già disponibili in altre fonti in modo frammentato e non strutturato, od organizzati in relazione solo ad alcuni parametri, possa generare nuove e differenti correlazioni tra i fattori in gioco, permettendo così di ottimizzare l’uso del più aggiornato stato dell’arte per la selezione e lo sviluppo di materiali e tecnologie maggiormente appropriate alla conservazione del costruito. Le funzionalità dinamiche e interattive, unite alla capacità di correlazione delle informazioni a differenti livelli di approfondimento e alla facilità di condivisione, ne fanno uno strumento di conoscenza integrata utile sia a professionisti che a ricercatori, per un approccio completo alla protezione del patrimonio storicoFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/83905
URN:NBN:IT:UNIPD-83905