What is happening in the last decades of the 20th Century is a redefinition of the relationship between religion and politics in Western democratic societies, due mainly to a renewed vitality of religious groups and instances. Democratic societies are described not only as pluralistic and multicultural but also as post-secular. Far from the thesis of the death of religion, religions play a relevant role in many aspects of social and cultural life, and they enter the public debate, claiming recognition. In this context, it is essential to understand the peculiarities and the role of religion in relation to politics. Moreover, it is necessary to find a definition of what religion means. With these aims, I consider Jürgen Habermas’s study on the relevance of religious utterances and narratives in public discourses. I argue that Habermas’ genealogical approach to modern rationality and methodological agnosticism can lead us to a better understanding of the role of religion in our societies. I also consider Jan Assmann’s studies on cultural memory and his genealogy of monotheism to highlight those characteristics that make religion a very urgent topic to be addressed. Thanks to Habermas and Assmann’s contribution, I think it is possible to understand religiosity as a category allied to democracy. Finally, I consider disagreement as both a fact and an epistemic precondition for an inclusive and dialogical account of democracy capable of avoiding the risk of jeopardizing society.

Negli ultimi decenni, alla luce della crescente vitalità delle religioni e del peculiare rapporto tra la sfera religiosa e quella secolare ha portato a definire le società democratiche occidentali come non solo pluraliste e multiculturali ma anche come post-secolari. Lontani dall’assistere alla morte della religione, i gruppi e le tradizioni religiose giocano un ruolo cruciale in numerosi aspetti della vita sociale e culturale, richiedendo di essere inclusi nel dibattito pubblico come legittimi interlocutori. In questo contesto, è fondamentale sia cogliere le caratteristiche e il ruolo della religione nella sua relazione con la sfera secolare, sia rintracciare una definizione esaustiva di cosa significhi “religione”. Con questi obiettivi, le seguenti pagine si avvalgono degli studi di Jürgen Habermas sulla rilevanza delle voci e delle narrazioni religiose all’interno del dibattito pubblico, nella convinzione che la genealogia della ragione e l’agnosticismo metodologico habermasiani permettano di comprendere a pieno il ruolo delle religioni nelle nostre società. Questo lavoro utilizza inoltre gli studi sulla memoria culturale e la genealogia del monoteismo di Jan Assmann per giungere a una definizione di religione capace di mettere in luce gli aspetti più attuali e rilevanti del fenomeno religioso. Alla luce degli studi di Habermas e Assmann, le seguenti pagine propongono infine di considerare la dimensione religiosa come partner di un’alleanza con la sfera secolare; una collaborazione che intende allontanare il rischio di frammentare e indebolire la società e rendere il disaccordo e la diversità un’opportunità per una democrazia pienamente inclusiva.

PER UN'IDEA DI RELIGIONE COMPATIBILE CON IL MODELLO DEMOCRATICO. LA RIFLESSIONE DI JAN ASSMANN COME CONTRIBUTO AL DIBATTITO POST-SECOLARE

CASOLA, STELLA
2023

Abstract

What is happening in the last decades of the 20th Century is a redefinition of the relationship between religion and politics in Western democratic societies, due mainly to a renewed vitality of religious groups and instances. Democratic societies are described not only as pluralistic and multicultural but also as post-secular. Far from the thesis of the death of religion, religions play a relevant role in many aspects of social and cultural life, and they enter the public debate, claiming recognition. In this context, it is essential to understand the peculiarities and the role of religion in relation to politics. Moreover, it is necessary to find a definition of what religion means. With these aims, I consider Jürgen Habermas’s study on the relevance of religious utterances and narratives in public discourses. I argue that Habermas’ genealogical approach to modern rationality and methodological agnosticism can lead us to a better understanding of the role of religion in our societies. I also consider Jan Assmann’s studies on cultural memory and his genealogy of monotheism to highlight those characteristics that make religion a very urgent topic to be addressed. Thanks to Habermas and Assmann’s contribution, I think it is possible to understand religiosity as a category allied to democracy. Finally, I consider disagreement as both a fact and an epistemic precondition for an inclusive and dialogical account of democracy capable of avoiding the risk of jeopardizing society.
2-nov-2023
Italiano
Negli ultimi decenni, alla luce della crescente vitalità delle religioni e del peculiare rapporto tra la sfera religiosa e quella secolare ha portato a definire le società democratiche occidentali come non solo pluraliste e multiculturali ma anche come post-secolari. Lontani dall’assistere alla morte della religione, i gruppi e le tradizioni religiose giocano un ruolo cruciale in numerosi aspetti della vita sociale e culturale, richiedendo di essere inclusi nel dibattito pubblico come legittimi interlocutori. In questo contesto, è fondamentale sia cogliere le caratteristiche e il ruolo della religione nella sua relazione con la sfera secolare, sia rintracciare una definizione esaustiva di cosa significhi “religione”. Con questi obiettivi, le seguenti pagine si avvalgono degli studi di Jürgen Habermas sulla rilevanza delle voci e delle narrazioni religiose all’interno del dibattito pubblico, nella convinzione che la genealogia della ragione e l’agnosticismo metodologico habermasiani permettano di comprendere a pieno il ruolo delle religioni nelle nostre società. Questo lavoro utilizza inoltre gli studi sulla memoria culturale e la genealogia del monoteismo di Jan Assmann per giungere a una definizione di religione capace di mettere in luce gli aspetti più attuali e rilevanti del fenomeno religioso. Alla luce degli studi di Habermas e Assmann, le seguenti pagine propongono infine di considerare la dimensione religiosa come partner di un’alleanza con la sfera secolare; una collaborazione che intende allontanare il rischio di frammentare e indebolire la società e rendere il disaccordo e la diversità un’opportunità per una democrazia pienamente inclusiva.
Jan Assmann; Habermas; secolarizzazione; post-secolarizzazione; democrazia post-secolare; democrazia; religione; religioni e politica; monoteismo; distinzione mosaica; multiculturalismo; identità religiose; secularism; secularization; post-secularization; secular democracy; post-secular democracy; democracy; religion; religion and politics; monotheism; mosaic distincion; multiculturalism; religious identities.
GEUNA, MARCO
PINOTTI, ANDREA
Università degli Studi di Milano
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/84115
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIMI-84115