La malattia di Alzheimer (AD) costituisce la forma di demenza più comune nella popolazione anziana. Ormai più di vent'anni fa è stata formulata la cosiddetta ipotesi della cascata amiloide, la quale si basa sulle placche amiloidi, uno dei principali marker di AD, tra i più conosciuti e studiati. La formulazione di quest' ipotesi fu permessa dalla scoperta di tre gene i quali, allorché mutati, sono associati con la forma familiare di AD (FAD). Uno di questi geni codifica per la proteina precursore dell' amiloide (APP), la quale è una proteina di tipo I a singolo dominio transmembrana che viene tagliata in maniera sequenziale dagli enzimi della famiglia delle secretasi. L' ultima secretasi a tagliare APP, nonché la più importante nell' AD, è chiamata gamma-secretasi ed è composta da quattro proteine, che comprendono o la presenilina 1 (PS1) o la presenilina 2 (PS2), codificate dagli altri due geni (PSEN1/PSEN2) responsabili della patogenesi di FAD. Mutazioni autosomiche dominanti in APP, PSEN1 o PSEN2 causano una deposizione più veloce di Abeta dovuta ad un aumentato rapporto Abeta42/Abeta40. La maggior parte dei casi di AD, tuttavia, è sporadica; i pazienti FAD con mutazioni in PS2 mostrano un decorso clinico della malattia molto più simile a quello dei pazienti sporadici. Molti gruppi di ricerca hanno dimostrato la capacità delle PSs di perturbare l' omeostasi cellulare del Ca2+, e in particolare il nostro gruppo ha dimostrato che PS2, sia nella forma mutata associata a FAD che nella forma wild-type (WT), abbassa il contenuto di Ca2+ del reticolo endoplasmatico (ER) e dell'apparato di Golgi. Inoltre essa interagisce con la pompa SERCA, diminuendone il funzionamento, e modula la vicinanza fra ER e mitocondri; tutte queste funzioni pleiotropiche sono indipendenti dalla sua attività gamma-secretasica. Recentemente un altro gruppo ha identificato PS2 come un regolatore del contenuto di Ca2+ del ER, insieme ad Orai2, il quale è un canale della membrana plasmatica implicato nell' entrata di Ca2+ dipendente dallo svuotamento del ER (SOCE). Quest' ultimo fenomeno è alterato nell'AD, e in particolare è ridotto nelle cellule che esprimono PS mutate. Questa serie di informazioni rappresenta una base interessante per lo studio dell' interazione fra contenuto di Ca2+ del ER, diminuzione di SOCE e metabolismo di APP/produzione di Abeta. Grazie ai modelli murini di AD basati su PS2 presenti in laboratorio, specificatamente il modello singolo transgenico (TG), esprimente il mutante FAD PS2-N141I (linea PS2.30H) e il modello doppio transgenico (2TG), esprimente PS2-N141I insieme al mutante Swedish APP-K670M/N671L (linea B6.152H), abbiamo potuto investigare il pattern di espressione di Orai2 nel tessuto nervoso. Nei Western blot di cortecce ed ippocampi abbiamo notato come Orai2 sia sovra-espressa nella corteccia dei topi TG e 2TG se confrontati con topi di controllo C57BL/6 (WT). Quest'aumento di espressione è dovuto principalmente ad un contributo neuronale, sia in quanto è maggiore in colture neuronali pure, sia perché Orai2 è presente solamente nei neuroni in situ, come rivelato dall'analisi immunoistochimica di fettine di cervello. L' aumentata espressione di Orai2, così come si ritrova nei neuroni TG e 2TG, è in grado di alterare l' omeostasi cellulare del Ca2+. In particolare, quando sovra-espressa, Orai2 causa una riduzione significativa del rilascio di Ca2+ indotto da IP3, sia in cellule H4-APPswe che HEK293T; questi risultati sono in accordo con una riduzione del contenuto di Ca2+ del ER, condizione osservata utilizzando la sonda G-CEPIA1er, direzionata al ER. Inoltre, Orai2 si è rivelato essere un mediatore di SOCE meno efficiente di Orai1, infatti diminuisce SOCE quando espresso da solo e, se co-espresso con STIM1, dà vita ad un SOCE meno ampio di quello prodotto da Orai1 co-espresso con STIM1. Contrariamente a quanto atteso la riduzione di Orai2 non produce alcuna diminuzione né del rilascio di Ca2+ indotto da IP3, né del contenuto totale di Ca2+ dei depositi intracellulari; essa tuttavia produce un lieve aumento dell' ingresso di Ca2+ causato dalla deplezione dei depositi. Per quanto riguarda la localizzazione subcellulare, la sovra-espressione di Orai2 non aumenta la frazione di questa proteina presente nel ER, la maggior parte di Orai2 è infatti presente a livello degli 'early endosomes' , come dimostrato marcando numerosi compartimenti subcellulari in immunofluorescenza. Ciò resta vero anche nei neuroni corticali in coltura. Nei neuroni WT, Orai2 si trova preferenzialmente negli endosomi positivi per Rab5 ed EEA1, a questo livello la localizzazione aumenta nei neuroni 2TG, un accumulo causato probabilmente dall aumento degli ' early endosomes' tipico del fenotipo AD. Nonostante sia presente a livello endosomiale, la localizzazione di Orai2 è dinamica, e cioè cambia fra dentro e fuori dagli endosomi a seconda dello stimolo usato per aumentare l' attività neuronale o per indurre SOCE. Questo dinamismo appare diverso fra i tre genotipi, dove i neuroni TG mostrano una maggior tendenza ad accumulare Orai2 negli endosomi dopo stimolazione della cellula, mentre i neuroni 2TG risultano incapaci di modulare questo aspetto, probabilmente perché in queste cellule l' accumulo di endosomi è prossimo alla saturazione. Resta da valutare se questi cambi di localizzazione interessano anche Orai1, un' informazione che ci permetterà di avere un' idea più precisa di questo fenomeno sconosciuto. Infine vi è evidenza che la diminuzione di SOCE è associata ad un aumento dei livelli di Abeta42 secreta, così come misurato tramite saggio ELISA sui terreni condizionati provenienti da cellule che esprimono una forma mutata di APP, quali le CHO-7PA2 e le H4-APPswe.

Exploring Orai2 function in alzheimer's disease models based on presenilin 2 and amyloid precursor protein mutants

AGOSTINI, MARIO
2017

Abstract

La malattia di Alzheimer (AD) costituisce la forma di demenza più comune nella popolazione anziana. Ormai più di vent'anni fa è stata formulata la cosiddetta ipotesi della cascata amiloide, la quale si basa sulle placche amiloidi, uno dei principali marker di AD, tra i più conosciuti e studiati. La formulazione di quest' ipotesi fu permessa dalla scoperta di tre gene i quali, allorché mutati, sono associati con la forma familiare di AD (FAD). Uno di questi geni codifica per la proteina precursore dell' amiloide (APP), la quale è una proteina di tipo I a singolo dominio transmembrana che viene tagliata in maniera sequenziale dagli enzimi della famiglia delle secretasi. L' ultima secretasi a tagliare APP, nonché la più importante nell' AD, è chiamata gamma-secretasi ed è composta da quattro proteine, che comprendono o la presenilina 1 (PS1) o la presenilina 2 (PS2), codificate dagli altri due geni (PSEN1/PSEN2) responsabili della patogenesi di FAD. Mutazioni autosomiche dominanti in APP, PSEN1 o PSEN2 causano una deposizione più veloce di Abeta dovuta ad un aumentato rapporto Abeta42/Abeta40. La maggior parte dei casi di AD, tuttavia, è sporadica; i pazienti FAD con mutazioni in PS2 mostrano un decorso clinico della malattia molto più simile a quello dei pazienti sporadici. Molti gruppi di ricerca hanno dimostrato la capacità delle PSs di perturbare l' omeostasi cellulare del Ca2+, e in particolare il nostro gruppo ha dimostrato che PS2, sia nella forma mutata associata a FAD che nella forma wild-type (WT), abbassa il contenuto di Ca2+ del reticolo endoplasmatico (ER) e dell'apparato di Golgi. Inoltre essa interagisce con la pompa SERCA, diminuendone il funzionamento, e modula la vicinanza fra ER e mitocondri; tutte queste funzioni pleiotropiche sono indipendenti dalla sua attività gamma-secretasica. Recentemente un altro gruppo ha identificato PS2 come un regolatore del contenuto di Ca2+ del ER, insieme ad Orai2, il quale è un canale della membrana plasmatica implicato nell' entrata di Ca2+ dipendente dallo svuotamento del ER (SOCE). Quest' ultimo fenomeno è alterato nell'AD, e in particolare è ridotto nelle cellule che esprimono PS mutate. Questa serie di informazioni rappresenta una base interessante per lo studio dell' interazione fra contenuto di Ca2+ del ER, diminuzione di SOCE e metabolismo di APP/produzione di Abeta. Grazie ai modelli murini di AD basati su PS2 presenti in laboratorio, specificatamente il modello singolo transgenico (TG), esprimente il mutante FAD PS2-N141I (linea PS2.30H) e il modello doppio transgenico (2TG), esprimente PS2-N141I insieme al mutante Swedish APP-K670M/N671L (linea B6.152H), abbiamo potuto investigare il pattern di espressione di Orai2 nel tessuto nervoso. Nei Western blot di cortecce ed ippocampi abbiamo notato come Orai2 sia sovra-espressa nella corteccia dei topi TG e 2TG se confrontati con topi di controllo C57BL/6 (WT). Quest'aumento di espressione è dovuto principalmente ad un contributo neuronale, sia in quanto è maggiore in colture neuronali pure, sia perché Orai2 è presente solamente nei neuroni in situ, come rivelato dall'analisi immunoistochimica di fettine di cervello. L' aumentata espressione di Orai2, così come si ritrova nei neuroni TG e 2TG, è in grado di alterare l' omeostasi cellulare del Ca2+. In particolare, quando sovra-espressa, Orai2 causa una riduzione significativa del rilascio di Ca2+ indotto da IP3, sia in cellule H4-APPswe che HEK293T; questi risultati sono in accordo con una riduzione del contenuto di Ca2+ del ER, condizione osservata utilizzando la sonda G-CEPIA1er, direzionata al ER. Inoltre, Orai2 si è rivelato essere un mediatore di SOCE meno efficiente di Orai1, infatti diminuisce SOCE quando espresso da solo e, se co-espresso con STIM1, dà vita ad un SOCE meno ampio di quello prodotto da Orai1 co-espresso con STIM1. Contrariamente a quanto atteso la riduzione di Orai2 non produce alcuna diminuzione né del rilascio di Ca2+ indotto da IP3, né del contenuto totale di Ca2+ dei depositi intracellulari; essa tuttavia produce un lieve aumento dell' ingresso di Ca2+ causato dalla deplezione dei depositi. Per quanto riguarda la localizzazione subcellulare, la sovra-espressione di Orai2 non aumenta la frazione di questa proteina presente nel ER, la maggior parte di Orai2 è infatti presente a livello degli 'early endosomes' , come dimostrato marcando numerosi compartimenti subcellulari in immunofluorescenza. Ciò resta vero anche nei neuroni corticali in coltura. Nei neuroni WT, Orai2 si trova preferenzialmente negli endosomi positivi per Rab5 ed EEA1, a questo livello la localizzazione aumenta nei neuroni 2TG, un accumulo causato probabilmente dall aumento degli ' early endosomes' tipico del fenotipo AD. Nonostante sia presente a livello endosomiale, la localizzazione di Orai2 è dinamica, e cioè cambia fra dentro e fuori dagli endosomi a seconda dello stimolo usato per aumentare l' attività neuronale o per indurre SOCE. Questo dinamismo appare diverso fra i tre genotipi, dove i neuroni TG mostrano una maggior tendenza ad accumulare Orai2 negli endosomi dopo stimolazione della cellula, mentre i neuroni 2TG risultano incapaci di modulare questo aspetto, probabilmente perché in queste cellule l' accumulo di endosomi è prossimo alla saturazione. Resta da valutare se questi cambi di localizzazione interessano anche Orai1, un' informazione che ci permetterà di avere un' idea più precisa di questo fenomeno sconosciuto. Infine vi è evidenza che la diminuzione di SOCE è associata ad un aumento dei livelli di Abeta42 secreta, così come misurato tramite saggio ELISA sui terreni condizionati provenienti da cellule che esprimono una forma mutata di APP, quali le CHO-7PA2 e le H4-APPswe.
31-gen-2017
Inglese
calcium, alzheimer's disease, presenilin, SOCE, Orai1, Orai2
FASOLATO, CRISTINA
BERNARDI, PAOLO
Università degli studi di Padova
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/84360
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-84360