Il presente lavoro indaga forme e fasi della poesia tassiana secondo una visione al contempo sincronica (in grado di mettere in dialogo strati testuali e momenti compositivi diversi) e diacroonica (in grado di disporre tali elementi in prospettiva temporale e quindi capace di restituire la reale qualità dell’evoluzione delle fasi stesse). Nello specifico, i materiali testuali considerati sono relativi alle forme del lirico largamente intese e alla loro intersezione formale, strutturale, tematica e stilistica con le forme dell’epos. L’obiettivo è stato quello di definire la struttura, la caratterizzazione formale e la funzione narrativa delle ‘ vicende liriche’ della Gerusalemme liberata per poi sviluppare, nell’ambito del secondo capitolo, un itinerario analitico interno al poema e alle sue stratigrafie testuali. Proprio la stratigrafia del testo epico rappresenta infatti una straordinaria testimonianza della progressiva messa a punto di equilibri testuali che si rapportano necessariamente sia alle ragioni interne del macrotesto che alle sollecitazioni dell’intero universo teorico tassiano, anche in relazione alla prima prova narrativa costituita dal Rinaldo, a cui e dedicato il terzo capitolo, e all’insieme costitiuto dalla pratica della scrittura lirica strettamente intesa, a cui è dedicato il quarto capitolo (che comprende le rime Eteree, il canzoniere Chigiano, momento transitorio ma nodale se valutato secondo un’ottica retrospettiva rivolta al poema, e alcune rime disperse circolanti negli anni precedenti la reclusione). Tutta la ricerca – dall’indagine testuale e critica interna al poema gerosolimitano alla ricostruzione della genesi testuale del compromesso, talvolta difficile ma sempre fecondo, tra lirica, e stile fiorito, ed epica, e stile magnifico, fino alla ridefinzione dell’iter, talvolta sotterraneo, che la materia lirica percorre precedendo, accompagnando e seguendo il magnum opus della Liberata – è stata condotta tenendo sempre conto del rapporto che sussiste tra teoria e prassi in un autore tanto sorvegliato come Tasso, e dando quindi ampio spazio ad un’analisi testuale tesa sia alla profondità che alla contestualizzazione intertestuale dei dati, sempre rigorosamente posti al vaglio della specola filologica.

«Già grande vola, e già trionfa armato»: aspetti della poesia tassiana tra epos e lirica

DI IASIO, VALERIA
2015

Abstract

Il presente lavoro indaga forme e fasi della poesia tassiana secondo una visione al contempo sincronica (in grado di mettere in dialogo strati testuali e momenti compositivi diversi) e diacroonica (in grado di disporre tali elementi in prospettiva temporale e quindi capace di restituire la reale qualità dell’evoluzione delle fasi stesse). Nello specifico, i materiali testuali considerati sono relativi alle forme del lirico largamente intese e alla loro intersezione formale, strutturale, tematica e stilistica con le forme dell’epos. L’obiettivo è stato quello di definire la struttura, la caratterizzazione formale e la funzione narrativa delle ‘ vicende liriche’ della Gerusalemme liberata per poi sviluppare, nell’ambito del secondo capitolo, un itinerario analitico interno al poema e alle sue stratigrafie testuali. Proprio la stratigrafia del testo epico rappresenta infatti una straordinaria testimonianza della progressiva messa a punto di equilibri testuali che si rapportano necessariamente sia alle ragioni interne del macrotesto che alle sollecitazioni dell’intero universo teorico tassiano, anche in relazione alla prima prova narrativa costituita dal Rinaldo, a cui e dedicato il terzo capitolo, e all’insieme costitiuto dalla pratica della scrittura lirica strettamente intesa, a cui è dedicato il quarto capitolo (che comprende le rime Eteree, il canzoniere Chigiano, momento transitorio ma nodale se valutato secondo un’ottica retrospettiva rivolta al poema, e alcune rime disperse circolanti negli anni precedenti la reclusione). Tutta la ricerca – dall’indagine testuale e critica interna al poema gerosolimitano alla ricostruzione della genesi testuale del compromesso, talvolta difficile ma sempre fecondo, tra lirica, e stile fiorito, ed epica, e stile magnifico, fino alla ridefinzione dell’iter, talvolta sotterraneo, che la materia lirica percorre precedendo, accompagnando e seguendo il magnum opus della Liberata – è stata condotta tenendo sempre conto del rapporto che sussiste tra teoria e prassi in un autore tanto sorvegliato come Tasso, e dando quindi ampio spazio ad un’analisi testuale tesa sia alla profondità che alla contestualizzazione intertestuale dei dati, sempre rigorosamente posti al vaglio della specola filologica.
17-ago-2015
Italiano
Torquato Tasso, lirica, epica, stratigrafia redazionale, filologia, redazioni Gerusalemme liberata, varianti, critica delle varianti, Rinaldo, Rime, Eteree, Chigiano, Torquato Tasso, lyric, epic, textual stratigraphy, philology, variants, Rinaldo, Rime, Eteree, Chigiano, textual variants commenti
TOMASI, FRANCO
BENACCHIO, ROSANNA
Università degli studi di Padova
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Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-84536