Il Sistema Solare è una struttura con una dinamica complessa e non isolata da quella galattica. In particolare la riserva cometaria del nostro sistema planetario, la nube di Oort, a causa della sua periferica collocazione all’interno del Sistema Solare, risulta estremamente sensibile all'ambiente galattico circostante. In questo contesto, le crescenti evidenze di una possibile migrazione del Sole, aprono un nuovo scenario di indagine relativo ai cambiamenti che tale migrazione potrebbe indurre sul moto cometario. Seguendo un filone di ricerca già tracciato, abbiamo identificato nella struttura a spirale la principale perturbazione in grado di produrre un efficace effetto migratorio per il Sole. Ampliando il classico modello di Lin & Shu con una modellizzazione 3D per i bracci a spirale considerati in regime transiente, siamo stati in grado di verificare la compatibilità tra tale perturbazione e un moto solare attraverso il disco, in accordo con i vincoli di posizione, velocità e metallicità imposti dalla attuale condizione della nostra stella. Malgrado i maggiori perturbatori della nube di Oort, i passaggi stellari ravvicinati e il campo mareale della Galassia, siano entrambi potenzialmente sensibili alla variazione di ambiente galattico che una migrazione solare comporta, abbiamo concentrato il nostro studio unicamente sulla marea galattica. La perturbazione dovuta alla spirale, è stata incorporata nello studio dei moti cometari, sia attraverso l’introduzione della migrazione solare, che come effetto diretto sulle comete grazie alla presenza della componente non assisimmetrica nel campo mareale. I risultati mostrano un’influenza significativa della spirale, in particolar modo sulla popolazione cometaria del guscio più esterno della nube, per la quale si sono registrati tassi di immissione cometaria 3 volte maggiori rispetto al caso senza tale perturbazione. La spirale sembra rinforzare l’azione della componente piana della marea, producendo infatti le maggiori variazioni sui perieli cometari in corrispondenza di orbite con inclinazioni moderate rispetto al piano galattico. Si è inoltre rilevato che il picco di immissione cometaria si trova in corrispondenza di distanze galattiche per il Sole comprese tra 6 e 7 kpc. Se tale evidenza fosse confermata anche da campioni cometari più realistici, potrebbe comportare un vincolo ulteriore alla definizione della zona di abitabilità galattica (GHZ). In particolare, regioni del disco non attualmente precluse alla formazione della vita, potrebbero risultare inadatte allo sviluppo della stessa per un rischio di impatto cometario troppo elevato
Tidal Effects on the Oort Cloud Comets and Dynamics of the Sun in the Spiral Arms of the Galaxy
DE BIASI, ALICE
2014
Abstract
Il Sistema Solare è una struttura con una dinamica complessa e non isolata da quella galattica. In particolare la riserva cometaria del nostro sistema planetario, la nube di Oort, a causa della sua periferica collocazione all’interno del Sistema Solare, risulta estremamente sensibile all'ambiente galattico circostante. In questo contesto, le crescenti evidenze di una possibile migrazione del Sole, aprono un nuovo scenario di indagine relativo ai cambiamenti che tale migrazione potrebbe indurre sul moto cometario. Seguendo un filone di ricerca già tracciato, abbiamo identificato nella struttura a spirale la principale perturbazione in grado di produrre un efficace effetto migratorio per il Sole. Ampliando il classico modello di Lin & Shu con una modellizzazione 3D per i bracci a spirale considerati in regime transiente, siamo stati in grado di verificare la compatibilità tra tale perturbazione e un moto solare attraverso il disco, in accordo con i vincoli di posizione, velocità e metallicità imposti dalla attuale condizione della nostra stella. Malgrado i maggiori perturbatori della nube di Oort, i passaggi stellari ravvicinati e il campo mareale della Galassia, siano entrambi potenzialmente sensibili alla variazione di ambiente galattico che una migrazione solare comporta, abbiamo concentrato il nostro studio unicamente sulla marea galattica. La perturbazione dovuta alla spirale, è stata incorporata nello studio dei moti cometari, sia attraverso l’introduzione della migrazione solare, che come effetto diretto sulle comete grazie alla presenza della componente non assisimmetrica nel campo mareale. I risultati mostrano un’influenza significativa della spirale, in particolar modo sulla popolazione cometaria del guscio più esterno della nube, per la quale si sono registrati tassi di immissione cometaria 3 volte maggiori rispetto al caso senza tale perturbazione. La spirale sembra rinforzare l’azione della componente piana della marea, producendo infatti le maggiori variazioni sui perieli cometari in corrispondenza di orbite con inclinazioni moderate rispetto al piano galattico. Si è inoltre rilevato che il picco di immissione cometaria si trova in corrispondenza di distanze galattiche per il Sole comprese tra 6 e 7 kpc. Se tale evidenza fosse confermata anche da campioni cometari più realistici, potrebbe comportare un vincolo ulteriore alla definizione della zona di abitabilità galattica (GHZ). In particolare, regioni del disco non attualmente precluse alla formazione della vita, potrebbero risultare inadatte allo sviluppo della stessa per un rischio di impatto cometario troppo elevatoFile | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
DeBiasi_Alice_tesi.pdf
accesso aperto
Dimensione
15.39 MB
Formato
Adobe PDF
|
15.39 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/85106
URN:NBN:IT:UNIPD-85106