Il settore delle costruzioni fornisce un contributo notevole agli impatti ambientali globali, in particolare attraverso le emissioni date dal consumo di energia durante le varie fasi del ciclo di vita, dalla realizzazione fino alla demolizione. Per questo motivo è importante quantificare le prestazioni ambientali degli edifici, al fine di individuare i potenziali impatti ambientali e la loro influenza sullo sviluppo sostenibile. Questo lavoro di ricerca analizza gli impatti ambientali ed economici degli edifici nella regione himalayana del Nepal, attraverso la quantificazione dei gas a effetto serra (GHG) al fine di ridurre le emissioni in quella particolare area. Nella regione turistica himalayana del Sagarmatha National Park and Buffer Zone (SNPBZ), la costruzione di edifici moderni è in rapida espansione per far fronte al crescente flusso turistico. Per soddisfare le esigenze della popolazione turistica, il tradizionale design costruttivo degli edifici viene spesso modificato, sostituendo il legno e la muratura in pietra con strutture in cemento. Lo studio dell’impatto ambientale ed economico del sistema costruttivo è pertanto molto importante in quanto fornisce un quadro complessivo del livello di emissioni e aiuta a identificare le principali fonti delle stesse e i potenziali margini di miglioramento. Lo studio consiste nell’applicazione di due metodologie di analisi, Life Cycle Assesment (LCA) and Life Cycle Costing (LCC), a tre tipologie edilizie: tradizionali, semi-moderne e moderne. Le fasi del ciclo di vita analizzate includono l'acquisizione delle materie prime, la fabbricazione, la costruzione, l’utilizzo e la manutenzione dell’edificio, la sostituzione dei materiali. Il risultato delle analisi LCA e LCC sulle tipologie edilizie mostra che l'edificio moderno con una durata di vita pari a 50 anni ha il più alto potenziale di riscaldamento globale (kgCO2-eq), così come i costi più alti.. Ciò è dovuto all'uso dei materiali commerciali, che devono essere fabbricati e trasportati nel cantiere, invece dei materiali tradizionali, che sono disponibili nel Parco stesso. La fase di utilizzo dell’edifico è responsabile per la quota maggiore degli impatti e dei costi ambientali, in particolare per il consumo di energia dato dalle diverse attività domestiche. La ripartizione dei componenti edilizi dimostra che il tetto e le pareti degli edifici sono i maggiori contributori degli impatti ambientali legati alla produzione. I risultati suggeriscono che le principali potenzialità di miglioramento nel settore delle costruzioni consistono nella riduzione degli impatti nelle fasi utilizzo dell’edificio e sulla scelta dei materiali per le pareti ed il tetto. Lo studio sulla potenziale riduzione delle emissioni di gas serra attraverso cambiamenti comportamentali nelle attività domestiche nella regione himalayana mostra che 6.094 t di CO2-eq per anno possono essere ridotte seguendo semplici misure, come tenere il coperchio durante la cottura, utilizzare una pentola a pressione per la cottura, spegnere le luci quando non servono, limitare l’uso della televisione ecc. Questo studio mostra anche che l'uso di bio-isolante fatto con materiale locale può ridurre le emissioni del 19% sul totale. Sulla base dei risultati delle analisi LCC e LCA, si conclude che edifici ad elevata efficienza energetica realizzati mediante l'uso di materiali locali, in combinazione con un adeguato isolamento e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili rappresentano le opzioni consigliate per la progettazione di un’edilizia sostenibile nella regione himalayana. Tecnologie ad alta efficienza energetica, tra cui fornelli, stufe, lampadine e l'uso di energie rinnovabili hanno il maggiore impatto positivo sulla riduzione delle emissioni di CO2-eq e dovrebbero essere incoraggiati nel Parco. Edifici sostenibili con basso consumo energetico, alta efficienza e innovazione nei sistemi costruttivi, come la casa passiva, dovrebbe essere promossi.
Sustainability assessment of building system in Himalayan region
BHOCHHIBHOYA, SILU
2016
Abstract
Il settore delle costruzioni fornisce un contributo notevole agli impatti ambientali globali, in particolare attraverso le emissioni date dal consumo di energia durante le varie fasi del ciclo di vita, dalla realizzazione fino alla demolizione. Per questo motivo è importante quantificare le prestazioni ambientali degli edifici, al fine di individuare i potenziali impatti ambientali e la loro influenza sullo sviluppo sostenibile. Questo lavoro di ricerca analizza gli impatti ambientali ed economici degli edifici nella regione himalayana del Nepal, attraverso la quantificazione dei gas a effetto serra (GHG) al fine di ridurre le emissioni in quella particolare area. Nella regione turistica himalayana del Sagarmatha National Park and Buffer Zone (SNPBZ), la costruzione di edifici moderni è in rapida espansione per far fronte al crescente flusso turistico. Per soddisfare le esigenze della popolazione turistica, il tradizionale design costruttivo degli edifici viene spesso modificato, sostituendo il legno e la muratura in pietra con strutture in cemento. Lo studio dell’impatto ambientale ed economico del sistema costruttivo è pertanto molto importante in quanto fornisce un quadro complessivo del livello di emissioni e aiuta a identificare le principali fonti delle stesse e i potenziali margini di miglioramento. Lo studio consiste nell’applicazione di due metodologie di analisi, Life Cycle Assesment (LCA) and Life Cycle Costing (LCC), a tre tipologie edilizie: tradizionali, semi-moderne e moderne. Le fasi del ciclo di vita analizzate includono l'acquisizione delle materie prime, la fabbricazione, la costruzione, l’utilizzo e la manutenzione dell’edificio, la sostituzione dei materiali. Il risultato delle analisi LCA e LCC sulle tipologie edilizie mostra che l'edificio moderno con una durata di vita pari a 50 anni ha il più alto potenziale di riscaldamento globale (kgCO2-eq), così come i costi più alti.. Ciò è dovuto all'uso dei materiali commerciali, che devono essere fabbricati e trasportati nel cantiere, invece dei materiali tradizionali, che sono disponibili nel Parco stesso. La fase di utilizzo dell’edifico è responsabile per la quota maggiore degli impatti e dei costi ambientali, in particolare per il consumo di energia dato dalle diverse attività domestiche. La ripartizione dei componenti edilizi dimostra che il tetto e le pareti degli edifici sono i maggiori contributori degli impatti ambientali legati alla produzione. I risultati suggeriscono che le principali potenzialità di miglioramento nel settore delle costruzioni consistono nella riduzione degli impatti nelle fasi utilizzo dell’edificio e sulla scelta dei materiali per le pareti ed il tetto. Lo studio sulla potenziale riduzione delle emissioni di gas serra attraverso cambiamenti comportamentali nelle attività domestiche nella regione himalayana mostra che 6.094 t di CO2-eq per anno possono essere ridotte seguendo semplici misure, come tenere il coperchio durante la cottura, utilizzare una pentola a pressione per la cottura, spegnere le luci quando non servono, limitare l’uso della televisione ecc. Questo studio mostra anche che l'uso di bio-isolante fatto con materiale locale può ridurre le emissioni del 19% sul totale. Sulla base dei risultati delle analisi LCC e LCA, si conclude che edifici ad elevata efficienza energetica realizzati mediante l'uso di materiali locali, in combinazione con un adeguato isolamento e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili rappresentano le opzioni consigliate per la progettazione di un’edilizia sostenibile nella regione himalayana. Tecnologie ad alta efficienza energetica, tra cui fornelli, stufe, lampadine e l'uso di energie rinnovabili hanno il maggiore impatto positivo sulla riduzione delle emissioni di CO2-eq e dovrebbero essere incoraggiati nel Parco. Edifici sostenibili con basso consumo energetico, alta efficienza e innovazione nei sistemi costruttivi, come la casa passiva, dovrebbe essere promossi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/85327
URN:NBN:IT:UNIPD-85327