Nel presente lavoro sono stati individuati alcuni aspetti della tradizione operistica, e di Rossini in particolare, seguendo il percorso tracciato da una delle produzioni più significative della sua carriera, ossia Semiramide (1823), a partire dal primo allestimento fino ad arrivare ad una delle tappe fondamentali della Rossini-renaissance, ovvero la rappresentazione scaligera del 1962. Per prima cosa è stato necessario raccogliere tutte le informazioni disponibili riguardanti i vari allestimenti succedutisi in questo arco temporale, oggetto del primo capitolo; ad essi viene affiancata la lettura che, contemporaneamente, ne proponevano i principali periodici musicali del tempo i quali, oltre a fornire informazioni basilari sugli allestimenti stessi, ci offrono una panoramica sulla validità o meno dellesecuzione, sul parere della critica e sul tasso di gradimento del pubblico. Questo studio ha permesso di individuare le varie fasi di maggiore o minore fortuna di Semiramide, che comunque rimase tra le favorite del pubblico almeno per tutto lOttocento. Nel secondo capitolo viene proposta unanalisi delle rappresentazioni attraverso i libretti disponibili; di questi viene proposta una classificazione e una analisi delle modifiche apportate nei vari allestimenti, in particolare tagli e sostituzioni. Sono stati individuati quali tipi di modifiche venivano apportati più o meno costantemente e quali, invece, sono cambiati nel corso del tempo; è stato possibile testimoniare come, in realtà, la maggior parte delle mutazioni nel libretto rimase sostanzialmente costante in tutto il periodo analizzato, pertanto si può parlare di una forma di tradizione dellopera, relativa alla fase precedente la riscoperta rossiniana del secondo Novecento. I cantanti sono i principali soggetti del terzo capitolo; attraverso le fonti reperite, si è proposta una analisi delle varianti vocali che gli esecutori, ma in particolare le primedonne, offrivano al pubblico; si è tentato di individuare quali erano le modalità di variazione più comuni e in che modo queste si modificarono nel corso del tempo. Negli ultimi due capitoli vengono presentati alcuni casi particolari. Il quarto è dedicato allallestimento dato al Théâtre de lOpéra di Parigi nel 1860; si tratta di un vero e proprio rifacimento, con traduzione in francese, riscrittura dei recitativi e aggiunta di ballabili. Dato che si tratta di una versione dellopera che, seppure non dautore, venne comunque avallata implicitamente da Rossini stesso, si è ritenuto doveroso esporre le caratteristiche di questo testo. Lultimo capitolo si concentra invece su due eventi legati alla città di Roma, molto diversi tra loro ma a loro modo entrambi meritevoli di un approfondimento: il primo è un adattamento dellopera in forma di oratorio, Saul, rappresentato presso loratorio dei Filippini nel 1834. Infine viene dedicato uno spazio a uno degli ultimi eventi legati a una rappresentazione di Semiramide, ossia linaugurazione del teatro Costanzi di Roma nel 1880: un avvenimento molto sentito dalla società romana ma che evidenziò inevitabilmente la senescenza dellopera rossiniana.

Percorsi nella storia di Semiramide: dal primo allestimento alla Rossini-renaissance

NICOLO', CECILIA
2019

Abstract

Nel presente lavoro sono stati individuati alcuni aspetti della tradizione operistica, e di Rossini in particolare, seguendo il percorso tracciato da una delle produzioni più significative della sua carriera, ossia Semiramide (1823), a partire dal primo allestimento fino ad arrivare ad una delle tappe fondamentali della Rossini-renaissance, ovvero la rappresentazione scaligera del 1962. Per prima cosa è stato necessario raccogliere tutte le informazioni disponibili riguardanti i vari allestimenti succedutisi in questo arco temporale, oggetto del primo capitolo; ad essi viene affiancata la lettura che, contemporaneamente, ne proponevano i principali periodici musicali del tempo i quali, oltre a fornire informazioni basilari sugli allestimenti stessi, ci offrono una panoramica sulla validità o meno dellesecuzione, sul parere della critica e sul tasso di gradimento del pubblico. Questo studio ha permesso di individuare le varie fasi di maggiore o minore fortuna di Semiramide, che comunque rimase tra le favorite del pubblico almeno per tutto lOttocento. Nel secondo capitolo viene proposta unanalisi delle rappresentazioni attraverso i libretti disponibili; di questi viene proposta una classificazione e una analisi delle modifiche apportate nei vari allestimenti, in particolare tagli e sostituzioni. Sono stati individuati quali tipi di modifiche venivano apportati più o meno costantemente e quali, invece, sono cambiati nel corso del tempo; è stato possibile testimoniare come, in realtà, la maggior parte delle mutazioni nel libretto rimase sostanzialmente costante in tutto il periodo analizzato, pertanto si può parlare di una forma di tradizione dellopera, relativa alla fase precedente la riscoperta rossiniana del secondo Novecento. I cantanti sono i principali soggetti del terzo capitolo; attraverso le fonti reperite, si è proposta una analisi delle varianti vocali che gli esecutori, ma in particolare le primedonne, offrivano al pubblico; si è tentato di individuare quali erano le modalità di variazione più comuni e in che modo queste si modificarono nel corso del tempo. Negli ultimi due capitoli vengono presentati alcuni casi particolari. Il quarto è dedicato allallestimento dato al Théâtre de lOpéra di Parigi nel 1860; si tratta di un vero e proprio rifacimento, con traduzione in francese, riscrittura dei recitativi e aggiunta di ballabili. Dato che si tratta di una versione dellopera che, seppure non dautore, venne comunque avallata implicitamente da Rossini stesso, si è ritenuto doveroso esporre le caratteristiche di questo testo. Lultimo capitolo si concentra invece su due eventi legati alla città di Roma, molto diversi tra loro ma a loro modo entrambi meritevoli di un approfondimento: il primo è un adattamento dellopera in forma di oratorio, Saul, rappresentato presso loratorio dei Filippini nel 1834. Infine viene dedicato uno spazio a uno degli ultimi eventi legati a una rappresentazione di Semiramide, ossia linaugurazione del teatro Costanzi di Roma nel 1880: un avvenimento molto sentito dalla società romana ma che evidenziò inevitabilmente la senescenza dellopera rossiniana.
18-set-2019
Italiano
DELLA SETA, FABRIZIO EMANUELE
Università degli studi di Pavia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/85410
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPV-85410