Per potenza, varietà , quantità  e novità  dei mezzi utilizzati, la Prima Guerra Mondiale è stata a tutti gli effetti la prima guerra di epoca moderna. Le innovazioni tecnologiche nel settore militare, lo sviluppo degli armamenti e la dimensione " totale" degli scontri tra le nazioni resero questo conflitto molto diverso da quelli dei secoli precedenti. In Italia, la Prima Guerra Mondiale fu combattuta anche in territorio montuoso, glaciale e periglaciale. Il fronte di guerra montano, lungo circa 100 km, si sviluppava sull' arco alpino a quote spesso superiore ai 3000 m sopra le creste di ghiaccio dell' Ortles - Cevedale, sui ghiacciai e sulle montagne del gruppo dell' Adamello-Presanella e della Marmolada. Con il conflitto italo-austriaco nasce quindi la Guerra Bianca, termine che contestualizza la guerra di posizione portata alle quote più elevate, inserita nello scenario globale degli scontri della Prima Guerra Mondiale. Alternativamente creste strategiche, passi e larghe superfici glaciali, furono militarmente occupate dai due eserciti in guerra, difese con medi e grossi calibri, protette da trincee, muniti di ripari in gallerie scavate nella roccia e nei ghiacciai e contese con accanimento dalle truppe di montagna e di fanteria dei due eserciti in lotta. Durante la Guerra Bianca, grandi quantitativi di metalli pesanti (Pb, Cu, Zn, Sb, As, Fe, Sn) sono stati utilizzati per la produzione di esplosivi e munizioni per armi di diverso calibro. Ben nota è la ricaduta ambientale dei metalli pesanti, molti dei quali conosciuti per la loro tossicità, persistenza nell' ambiente, poichè non biodegradabili, e per la tendenza al bioaccumulo e biodisponibilità (Adriano, 2001). Le attività belliche, la persistenza a lungo termine di materiale bellico o la corrosione di frammenti metallici possono, direttamente o indirettamente, rappresentare una fonte di inquinamento da metalli pesanti nelle località alpine interessate dal conflitto andando quindi a incidere su elementi importanti dell' ecosistema globale quale è l'ambiente glaciale. Il progetto di ricerca ha lo scopo di indagare attraverso ricostruzioni storico-geografiche e analisi chimiche il possibile impatto ambientale da metalli pesanti legato al primo conflitto mondiale, combattuto in alcuni siti localizzati sull' ambiente glaciale alpino del gruppo montuoso della Marmolada, dell' Adamello-Presanella e dell' Ortles-Cevedale. Gli obiettivi del lavoro sono stati sviluppati attraverso differenti metodologie di indagine. La rappresentazione cartografica in ambiente GIS, delle aree glacializzate del fronte alpino ha fornito un quadro storico-geografico complessivo della presenza bellica nelle aree indagate e ha portato alla produzione di tre carte tematiche che hanno consentito di localizzare e contestualizzare gli insediamenti militari della Prima Guerra Mondiale sui tre gruppi montuosi interessati dal conflitto. Questa parte del lavoro ha inoltre consentito di definire le aree di influenza di tale presenza, fornendo indicazioni relative ai siti più sfruttati durante il primo conflitto. Il lavoro ha portato inoltre a sviluppare un sistema di gestione delle informazioni in ambiente GIS che, opportunamente implementato e ottimizzato, potrebbe contribuire ad una più efficace archiviazione di documenti cartografici e fotografici relativi alla Prima Guerra Mondiale, attraverso sistemi informativi territoriali. Per valutare gli arricchimenti di metalli pesanti (Pb, Zn, Cu, Sn e Sb) da sorgente bellica nei siti indagati sono state sfruttate le potenzialità  combinata di due tecniche analitiche, quali la caratterizzazione chimica multielementare e l'analisi dei rapporti isotopici del Pb, effettuata su diverse matrici ambientali

Caratterizzazione dell' impatto antropico della grande guerra sull'ambiente glaciale alpino

LATERZA, VITTORIA
2013

Abstract

Per potenza, varietà , quantità  e novità  dei mezzi utilizzati, la Prima Guerra Mondiale è stata a tutti gli effetti la prima guerra di epoca moderna. Le innovazioni tecnologiche nel settore militare, lo sviluppo degli armamenti e la dimensione " totale" degli scontri tra le nazioni resero questo conflitto molto diverso da quelli dei secoli precedenti. In Italia, la Prima Guerra Mondiale fu combattuta anche in territorio montuoso, glaciale e periglaciale. Il fronte di guerra montano, lungo circa 100 km, si sviluppava sull' arco alpino a quote spesso superiore ai 3000 m sopra le creste di ghiaccio dell' Ortles - Cevedale, sui ghiacciai e sulle montagne del gruppo dell' Adamello-Presanella e della Marmolada. Con il conflitto italo-austriaco nasce quindi la Guerra Bianca, termine che contestualizza la guerra di posizione portata alle quote più elevate, inserita nello scenario globale degli scontri della Prima Guerra Mondiale. Alternativamente creste strategiche, passi e larghe superfici glaciali, furono militarmente occupate dai due eserciti in guerra, difese con medi e grossi calibri, protette da trincee, muniti di ripari in gallerie scavate nella roccia e nei ghiacciai e contese con accanimento dalle truppe di montagna e di fanteria dei due eserciti in lotta. Durante la Guerra Bianca, grandi quantitativi di metalli pesanti (Pb, Cu, Zn, Sb, As, Fe, Sn) sono stati utilizzati per la produzione di esplosivi e munizioni per armi di diverso calibro. Ben nota è la ricaduta ambientale dei metalli pesanti, molti dei quali conosciuti per la loro tossicità, persistenza nell' ambiente, poichè non biodegradabili, e per la tendenza al bioaccumulo e biodisponibilità (Adriano, 2001). Le attività belliche, la persistenza a lungo termine di materiale bellico o la corrosione di frammenti metallici possono, direttamente o indirettamente, rappresentare una fonte di inquinamento da metalli pesanti nelle località alpine interessate dal conflitto andando quindi a incidere su elementi importanti dell' ecosistema globale quale è l'ambiente glaciale. Il progetto di ricerca ha lo scopo di indagare attraverso ricostruzioni storico-geografiche e analisi chimiche il possibile impatto ambientale da metalli pesanti legato al primo conflitto mondiale, combattuto in alcuni siti localizzati sull' ambiente glaciale alpino del gruppo montuoso della Marmolada, dell' Adamello-Presanella e dell' Ortles-Cevedale. Gli obiettivi del lavoro sono stati sviluppati attraverso differenti metodologie di indagine. La rappresentazione cartografica in ambiente GIS, delle aree glacializzate del fronte alpino ha fornito un quadro storico-geografico complessivo della presenza bellica nelle aree indagate e ha portato alla produzione di tre carte tematiche che hanno consentito di localizzare e contestualizzare gli insediamenti militari della Prima Guerra Mondiale sui tre gruppi montuosi interessati dal conflitto. Questa parte del lavoro ha inoltre consentito di definire le aree di influenza di tale presenza, fornendo indicazioni relative ai siti più sfruttati durante il primo conflitto. Il lavoro ha portato inoltre a sviluppare un sistema di gestione delle informazioni in ambiente GIS che, opportunamente implementato e ottimizzato, potrebbe contribuire ad una più efficace archiviazione di documenti cartografici e fotografici relativi alla Prima Guerra Mondiale, attraverso sistemi informativi territoriali. Per valutare gli arricchimenti di metalli pesanti (Pb, Zn, Cu, Sn e Sb) da sorgente bellica nei siti indagati sono state sfruttate le potenzialità  combinata di due tecniche analitiche, quali la caratterizzazione chimica multielementare e l'analisi dei rapporti isotopici del Pb, effettuata su diverse matrici ambientali
30-gen-2013
Italiano
Prima Guerra Mondiale, Adamello-Presanella, Ortles-Cevedale, Marmolada, metalli pesanti / Ward War I, Heavy Metals
BONDESAN, ALDINO
PASE, ANDREA
Università degli studi di Padova
166
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/85674
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-85674