La tradizionale cella a combustibile ad ossido solido (SOFC) lavora tra gli 800 °C e i 1000 °C, tuttavia questa condizione induce un notevole deterioramento ed un conseguente aumento dei costi dei materiali. Lo sviluppo di nuovi materiali elettrodici per applicazioni SOFC, caratterizzati da un’alta attività a temperature intermedie (600-800 °C), è estremamente importante per la commercializzazione e il futuro di questa tecnologia. In questa ricerca, materiali perovskitici avanzati sono stati studiali come elettrodi per celle a combustibili ad ossido solido. Particolare attenzione è stata posta alla loro attività verso reazioni sostenibili (l’ossidazione e il reforming del metano) e alla formulazione di materiali privi di elementi del gruppo del platino e minimizzando la quantità di terre rare. Il metano è stato scelto grazie il suo ruolo come bio-combustibile nella diminuzione dell’impronta del carbonio (bio-gas, CH4 e CO2). Due tipi differenti di materiali perovskitici sono stati studiati per applicazioni SOFC, i titanati e i cobaltiti. Tutti i materiali sono stati preparati tramite il metodo dei citrati e caratterizzati con XRD, XPS, TPR, TPO, BET, SEM e EIS. Le attività catalitiche verso il metano (reforming e ossidazione) sono state misurate attraverso il GC. Tra i titanati studiati (SrTiO3 sostituito con Mo o Fe) solo SrTi0.9Mo0.1O3 infiltrato con il 15% wt ha mostrato una buona attività verso il reforming del metano (58% della conversione di CH4 a 800 °C) con un interessante resistenza di polarizzazione pari a 1.57 Ω cm2 a 800°C sotto flusso di 5% H2/Ar. I cobaltiti con struttura tipo Ruddlesden Popper, (LaSr)Co0.5M0.5O4 (M = Cu, Ni), sono stati invece studiati come elettrodi per SOFC simmetriche. La migliore attività catalitica è stata osservata su (LaSr)Co0.5Ni0.5O4 raggiungendo una conversione del 80% di CH4 a 800 °C nell’ossidazione del metano. Il comportamento elettrochimico di (LaSr)Co0.5M0.5O4 è stato testato in aria (catodo) e sotto flusso di 5% di metano (anodo) mostrando una resistenza di polarizzazione di 0.56 Ω cm2 e 0.94 Ω m2 a 800 °C rispettivamente. Al fine di andare a fondo sulle performance di questi materiali, sia in termini di MIEC che di attività catalitica, analisi di raggi X ad alta energia in situ e risolte nel tempo sono state condotte per analizzare i cambiamenti strutturali delle perovskiti a base di cobalto sotto condizioni impulsate. Gli esperimento sono stati condotti al European synchrotron radiation facility (ESRF) a Grenoble. L’alta reversibilità osservata nei cobaltiti ha rivelato il potenziale di questi materiali incoraggiando ulteriori studi su sistemi più complessi per celle SOFC simmetriche e reversibili. I dati raccolti hanno prodotto informazioni preziose sui cambi strutturali che avvengono durante l’attività catalitica.
Perovskite materials as electrodes for solid oxide fuel cells active toward sustainable reactions
GARBUJO, ALBERTO
2018
Abstract
La tradizionale cella a combustibile ad ossido solido (SOFC) lavora tra gli 800 °C e i 1000 °C, tuttavia questa condizione induce un notevole deterioramento ed un conseguente aumento dei costi dei materiali. Lo sviluppo di nuovi materiali elettrodici per applicazioni SOFC, caratterizzati da un’alta attività a temperature intermedie (600-800 °C), è estremamente importante per la commercializzazione e il futuro di questa tecnologia. In questa ricerca, materiali perovskitici avanzati sono stati studiali come elettrodi per celle a combustibili ad ossido solido. Particolare attenzione è stata posta alla loro attività verso reazioni sostenibili (l’ossidazione e il reforming del metano) e alla formulazione di materiali privi di elementi del gruppo del platino e minimizzando la quantità di terre rare. Il metano è stato scelto grazie il suo ruolo come bio-combustibile nella diminuzione dell’impronta del carbonio (bio-gas, CH4 e CO2). Due tipi differenti di materiali perovskitici sono stati studiati per applicazioni SOFC, i titanati e i cobaltiti. Tutti i materiali sono stati preparati tramite il metodo dei citrati e caratterizzati con XRD, XPS, TPR, TPO, BET, SEM e EIS. Le attività catalitiche verso il metano (reforming e ossidazione) sono state misurate attraverso il GC. Tra i titanati studiati (SrTiO3 sostituito con Mo o Fe) solo SrTi0.9Mo0.1O3 infiltrato con il 15% wt ha mostrato una buona attività verso il reforming del metano (58% della conversione di CH4 a 800 °C) con un interessante resistenza di polarizzazione pari a 1.57 Ω cm2 a 800°C sotto flusso di 5% H2/Ar. I cobaltiti con struttura tipo Ruddlesden Popper, (LaSr)Co0.5M0.5O4 (M = Cu, Ni), sono stati invece studiati come elettrodi per SOFC simmetriche. La migliore attività catalitica è stata osservata su (LaSr)Co0.5Ni0.5O4 raggiungendo una conversione del 80% di CH4 a 800 °C nell’ossidazione del metano. Il comportamento elettrochimico di (LaSr)Co0.5M0.5O4 è stato testato in aria (catodo) e sotto flusso di 5% di metano (anodo) mostrando una resistenza di polarizzazione di 0.56 Ω cm2 e 0.94 Ω m2 a 800 °C rispettivamente. Al fine di andare a fondo sulle performance di questi materiali, sia in termini di MIEC che di attività catalitica, analisi di raggi X ad alta energia in situ e risolte nel tempo sono state condotte per analizzare i cambiamenti strutturali delle perovskiti a base di cobalto sotto condizioni impulsate. Gli esperimento sono stati condotti al European synchrotron radiation facility (ESRF) a Grenoble. L’alta reversibilità osservata nei cobaltiti ha rivelato il potenziale di questi materiali incoraggiando ulteriori studi su sistemi più complessi per celle SOFC simmetriche e reversibili. I dati raccolti hanno prodotto informazioni preziose sui cambi strutturali che avvengono durante l’attività catalitica.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/85832
URN:NBN:IT:UNIPD-85832