Il diabete di tipo 2 rientra tra le patologie di maggior impatto sanitario nel mondo occidentale, con costi elevati sia in termini di spesa sanitaria sia in termini di benessere e sopravvivenza del paziente. La malattia infatti è caratterizzata da complicanze a carico di diversi distretti, in particolar modo neurologico e vascolare. La compromissione a livello dei vasi può causare deficit in organi importanti quali il rene e l’occhio ed essere parte integrante dei meccanismi che causano il fenomeno del piede diabetico, insieme a neuropatia ed infezione. Tra i processi che controllano la rigenerazione vascolare e che sono disregolati nel diabete rientra l’angiogenesi. La formazione di nuovi vasi infatti è accentuata sulla retina mentre si riduce drasticamente a livello degli arti inferiori, con una marcata deplezione di precursori endoteliali in pazienti con lesioni ai piedi. S100B è una proteina a basso peso molecolare espressa in cellule di diversa origine, sia neuronale che muscolare che vascolare. La sua azione dipende dalla concentrazione di proteina e dal legame con il recettore RAGE, esercitando effetti sia di tipo intracellulare che extracellulare. È stato evidenziato un possibile ruolo di S100B nel regolare alcuni processi chiave nell’angiogenesi, ad esempio proliferazione e migrazione cellulare, ma il ruolo esatto, la concentrazione di utilizzo e i pathway coinvolti ancora non sono stati pienamente dimostrati. La prima parte di questa tesi si propone pertanto di mettere in luce il ruolo della proteina in diverse tappe del processo angiogenico quali proliferazione, migrazione e capacità di formare strutture capillaro-simili in vitro su cellule endoteliali da vena di cordone ombelicale e in vivo, verificando la necessità del legame S100B-RAGE e valutando il coinvolgimento del pathway mediato dalla chinasi ERK1/2. Una componente importante della complicanza agli arti inferiori è la presenza di un corretto funzionamento del sistema immunitario, per prevenire e debellare le eventuali infezioni in corso.La popolazione cellulare mieloide è attivamente coinvolta a livello sanguigno nel promuovere meccanismi di difesa di tipo infiammatorio, in particolar modo con l’ausilio di monociti circolanti e la loro interazione con le cellule endoteliali vascolari.5 La popolazione dendritica invece si rivela indispensabile nei processi di presentazione dell’antigene batterico o virale ai linfociti, inducendo una successiva risposta cellulo-mediata. Un marcatore di origine midollare presente sulla superficie delle cellule di linea mieloide è CD33, molecola utilizzata come marcatore di immaturità ma dal ruolo non ancora chiaro. La proteina infatti contiene dei motivi detti ITIM, con funzione inibitoria, ed è stato riportato come possa controllare la risposta infiammatoria prevenendo il signaling dato dalle citochine e l’attivazione dei monociti, ma non sono ancora disponibili sufficienti evidenze per quanto riguarda il link con la patologia diabetica. La seconda parte di tesi si propone pertanto di evidenziare la presenza di CD33 su sangue periferico di pazienti con diabete di tipo 2 non complicato o con complicanze per capire se può essere considerato un marcatore di interesse nella progressione della lesione. La ricerca si propone inoltre di valutare il comportamento di CD33 su diverse classi di popolazioni cellulari mieloidi isolate da controlli sani o da pazienti diabetici con lesioni agli arti inferiori, in particolar modo monociti classici e non classici e cellule dendritiche, mimando in vitro l’ambiente iperglicemico protratto nel diabete.
Angiogenesi e popolazioni mieloidi CD33 positive nelle complicanze agli arti inferiori nel diabete di tipo 2
TREVISIOL, ENRICA
2018
Abstract
Il diabete di tipo 2 rientra tra le patologie di maggior impatto sanitario nel mondo occidentale, con costi elevati sia in termini di spesa sanitaria sia in termini di benessere e sopravvivenza del paziente. La malattia infatti è caratterizzata da complicanze a carico di diversi distretti, in particolar modo neurologico e vascolare. La compromissione a livello dei vasi può causare deficit in organi importanti quali il rene e l’occhio ed essere parte integrante dei meccanismi che causano il fenomeno del piede diabetico, insieme a neuropatia ed infezione. Tra i processi che controllano la rigenerazione vascolare e che sono disregolati nel diabete rientra l’angiogenesi. La formazione di nuovi vasi infatti è accentuata sulla retina mentre si riduce drasticamente a livello degli arti inferiori, con una marcata deplezione di precursori endoteliali in pazienti con lesioni ai piedi. S100B è una proteina a basso peso molecolare espressa in cellule di diversa origine, sia neuronale che muscolare che vascolare. La sua azione dipende dalla concentrazione di proteina e dal legame con il recettore RAGE, esercitando effetti sia di tipo intracellulare che extracellulare. È stato evidenziato un possibile ruolo di S100B nel regolare alcuni processi chiave nell’angiogenesi, ad esempio proliferazione e migrazione cellulare, ma il ruolo esatto, la concentrazione di utilizzo e i pathway coinvolti ancora non sono stati pienamente dimostrati. La prima parte di questa tesi si propone pertanto di mettere in luce il ruolo della proteina in diverse tappe del processo angiogenico quali proliferazione, migrazione e capacità di formare strutture capillaro-simili in vitro su cellule endoteliali da vena di cordone ombelicale e in vivo, verificando la necessità del legame S100B-RAGE e valutando il coinvolgimento del pathway mediato dalla chinasi ERK1/2. Una componente importante della complicanza agli arti inferiori è la presenza di un corretto funzionamento del sistema immunitario, per prevenire e debellare le eventuali infezioni in corso.La popolazione cellulare mieloide è attivamente coinvolta a livello sanguigno nel promuovere meccanismi di difesa di tipo infiammatorio, in particolar modo con l’ausilio di monociti circolanti e la loro interazione con le cellule endoteliali vascolari.5 La popolazione dendritica invece si rivela indispensabile nei processi di presentazione dell’antigene batterico o virale ai linfociti, inducendo una successiva risposta cellulo-mediata. Un marcatore di origine midollare presente sulla superficie delle cellule di linea mieloide è CD33, molecola utilizzata come marcatore di immaturità ma dal ruolo non ancora chiaro. La proteina infatti contiene dei motivi detti ITIM, con funzione inibitoria, ed è stato riportato come possa controllare la risposta infiammatoria prevenendo il signaling dato dalle citochine e l’attivazione dei monociti, ma non sono ancora disponibili sufficienti evidenze per quanto riguarda il link con la patologia diabetica. La seconda parte di tesi si propone pertanto di evidenziare la presenza di CD33 su sangue periferico di pazienti con diabete di tipo 2 non complicato o con complicanze per capire se può essere considerato un marcatore di interesse nella progressione della lesione. La ricerca si propone inoltre di valutare il comportamento di CD33 su diverse classi di popolazioni cellulari mieloidi isolate da controlli sani o da pazienti diabetici con lesioni agli arti inferiori, in particolar modo monociti classici e non classici e cellule dendritiche, mimando in vitro l’ambiente iperglicemico protratto nel diabete.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/86178
URN:NBN:IT:UNIPD-86178