Il panorama del trattamento dell'epatite C si è rapidamente modificato negli ultimi 7 anni. Lo sviluppo di antivirali diretti (direct-acting antiviral = DAA), che hanno come bersaglio diversi punti nel ciclo vitale del virus dell'epatite C (HCV), ha rivoluzionato le opzioni terapeutiche per i pazienti con epatite C, con la disponibilità di regimi orali (non più basati sull'interferone) altamente efficaci e ottimamente tollerati. Ci sono diversi DAAs attualmente in sviluppo o già approvati, che hanno come bersaglio diverse proteine di HCV non-strutturali o altri targets essenziali per la replicazione di HCV. I dati di risposta virologica nei diversi genotipi HCV e in diversi sottogruppi di pazienti sono ben documentati in letteratura, mentre i risultati sugli outcomes clinici sono molto più limitati. In questa tesi sono descritti gli outcomes "real-life" clinici e virologici, ottenuti con la terapia con DAA in una larga coorte di pazienti con epatopatia HCV correlata, trattati nella pratica clinica nella Regione Veneto. A tal proposito, abbiamo usato la piattaforma NAVIGATORE, che registra e monitorizza tutti i trattamenti per HCV DAA-based in Veneto, ed abbiamo valutato gli outcomes clinici e virologici ottenuti con trattamenti con DAA in 3 gruppi di pazienti: 1) pazienti con cirrosi HCV correlata (sia compensati che scompensati) allo scopo di verificare l'efficacia e gli outcomes clinici, inclusi i benefici a lungo termine del trattamento, in questa categoria di pazienti., 2) pazienti con manifestazioni extraepatiche da HCV e 3) un gruppo di pazienti con età > 70 anni. La nostra analisi ha considerato una coorte di 2946 pazienti cirrotici. I DAAs si sono dimostrati sicuri ed efficaci in questi pazienti, inclusi quelli con cirrosi avanzata o scompensata. I tassi di SVR per la maggior parte dei genotipi sono stati eccellenti, ma i regimi usati inizialmente con solo sofosbuvir e ribavirina erano subottimali nei pazienti con infezione da genotipo 1 e 3. L'efficacia non è stata significativamente influenzata dalla presenza delle più comuni comorbidità, ma è risultata ridotta nei pazienti con cirrosi in Child B. Gli effetti collaterali gravi sono rari: la tollerabilità e la sicurezza sono state eccellenti nei pazienti sia con fibrosi F3 che in quelli con cirrosi in Child A, mentre sono risultate ridotte nei pazienti in Child B, particolarmente quando trattati con regimi contenenti ribavirina. I pazienti con cirrosi scompensata hanno spesso presentato un miglioramento nel punteggio di Child ed i pazienti con cirrosi compensata hanno mostrato una ridotta incidenza di complicanze rispetto ai tassi attesi nella storia naturale della malattia non trattata. L'incidenza di HCC "de novo" è risultata ridotta durante e dopo terapia con DAA e l'incidenza della recidiva di HCC non è aumentata durante o dopo terapia con DAA. Un sottogruppo di questi pazienti ha sviluppato un tipo di HCC più aggressivo durante la terapia, e ciò si è verificato più frequentemente nei pazienti non-responder alla terapia, osservazione questa che certo merita ulteriori valutazioni. Anche le manifestazioni extraepatiche HCV correlate sono migliorate in relazione al successo terapeutico. Inoltre una sub-analisi in un gruppo di pazienti ultra-settantenni ("gruppo Anziani") ha confermato una sicurezza ed una efficacia della terapia con DAA eccellenti anche in questo setting.
VIROLOGICAL AND CLINICAL OUTCOMES WITH ORAL ANTIVIRAL THERAPY IN HCV-RELATED CIRRHOSIS
PIOVESAN, SARA
2017
Abstract
Il panorama del trattamento dell'epatite C si è rapidamente modificato negli ultimi 7 anni. Lo sviluppo di antivirali diretti (direct-acting antiviral = DAA), che hanno come bersaglio diversi punti nel ciclo vitale del virus dell'epatite C (HCV), ha rivoluzionato le opzioni terapeutiche per i pazienti con epatite C, con la disponibilità di regimi orali (non più basati sull'interferone) altamente efficaci e ottimamente tollerati. Ci sono diversi DAAs attualmente in sviluppo o già approvati, che hanno come bersaglio diverse proteine di HCV non-strutturali o altri targets essenziali per la replicazione di HCV. I dati di risposta virologica nei diversi genotipi HCV e in diversi sottogruppi di pazienti sono ben documentati in letteratura, mentre i risultati sugli outcomes clinici sono molto più limitati. In questa tesi sono descritti gli outcomes "real-life" clinici e virologici, ottenuti con la terapia con DAA in una larga coorte di pazienti con epatopatia HCV correlata, trattati nella pratica clinica nella Regione Veneto. A tal proposito, abbiamo usato la piattaforma NAVIGATORE, che registra e monitorizza tutti i trattamenti per HCV DAA-based in Veneto, ed abbiamo valutato gli outcomes clinici e virologici ottenuti con trattamenti con DAA in 3 gruppi di pazienti: 1) pazienti con cirrosi HCV correlata (sia compensati che scompensati) allo scopo di verificare l'efficacia e gli outcomes clinici, inclusi i benefici a lungo termine del trattamento, in questa categoria di pazienti., 2) pazienti con manifestazioni extraepatiche da HCV e 3) un gruppo di pazienti con età > 70 anni. La nostra analisi ha considerato una coorte di 2946 pazienti cirrotici. I DAAs si sono dimostrati sicuri ed efficaci in questi pazienti, inclusi quelli con cirrosi avanzata o scompensata. I tassi di SVR per la maggior parte dei genotipi sono stati eccellenti, ma i regimi usati inizialmente con solo sofosbuvir e ribavirina erano subottimali nei pazienti con infezione da genotipo 1 e 3. L'efficacia non è stata significativamente influenzata dalla presenza delle più comuni comorbidità, ma è risultata ridotta nei pazienti con cirrosi in Child B. Gli effetti collaterali gravi sono rari: la tollerabilità e la sicurezza sono state eccellenti nei pazienti sia con fibrosi F3 che in quelli con cirrosi in Child A, mentre sono risultate ridotte nei pazienti in Child B, particolarmente quando trattati con regimi contenenti ribavirina. I pazienti con cirrosi scompensata hanno spesso presentato un miglioramento nel punteggio di Child ed i pazienti con cirrosi compensata hanno mostrato una ridotta incidenza di complicanze rispetto ai tassi attesi nella storia naturale della malattia non trattata. L'incidenza di HCC "de novo" è risultata ridotta durante e dopo terapia con DAA e l'incidenza della recidiva di HCC non è aumentata durante o dopo terapia con DAA. Un sottogruppo di questi pazienti ha sviluppato un tipo di HCC più aggressivo durante la terapia, e ciò si è verificato più frequentemente nei pazienti non-responder alla terapia, osservazione questa che certo merita ulteriori valutazioni. Anche le manifestazioni extraepatiche HCV correlate sono migliorate in relazione al successo terapeutico. Inoltre una sub-analisi in un gruppo di pazienti ultra-settantenni ("gruppo Anziani") ha confermato una sicurezza ed una efficacia della terapia con DAA eccellenti anche in questo setting.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/86662
URN:NBN:IT:UNIPD-86662