A livello globale, vi è una crescita d’interesse verso le piantagioni forestali come opportunità d’investimento per generare profitto, per costruire assets strategici, ma anche per affrontare le sfide di sviluppo sostenibile attraverso la produzione di beni e servizi essenziali. Queste sono le principali ragioni per le quali gli investimenti in piantagioni stanno attraendo nuovi investitori e si stanno espandendo al di fuori delle regioni e dei mercati tradizionali. Nell'Europa meridionale, le piantagioni forestali rappresentano un segmento d’investimento consolidato, soprattutto per i proprietari terrieri. Nei prossimi anni, la crescente domanda di legname spinta dalle attuali politiche per la bio-economia potrebbe stimolare ulteriormente l'interesse verso gli investimenti in piantagioni in questa regione, con un ruolo sempre più importante svolto da investitori finanziari e da partnership strategiche tra proprietari terrieri, imprese industriali ed investitori esterni. Alla luce di quest’evoluzione, vi è un'urgente necessità di maggiori informazioni e studi di valutazione degli investimenti in piantagioni per sostenere migliori decisioni d’investimento e di politiche. I recenti lavori di Sedjo (1983; 2001) e Cubbage et al. (2007; 2010; 2014) hanno stimato i rendimenti degli investimenti per le principali specie e contesti a livello mondiale. In questo studio, abbiamo utilizzato un approccio simile per stimare e analizzare, in una prospettiva comparativa, i rendimenti degli investimenti in piantagioni produttive nel contesto dell'Europa meridionale, concentrandoci in alcune regioni di Italia, Spagna e Portogallo. Il nostro interesse principale si è indirizzato sulle piantagioni forestali di natura privata e aventi come obbiettivo primario la produzione di legname. Abbiamo effettuato un'analisi di tipo finanziario al lordo delle imposte, utilizzando indicatori di convenienza per stimare i rendimenti a livello aggregato sulla base di modelli gestionali rappresentativi. Tali indicatori sono stati calcolati prima sulla base di uno scenario base, e poi di scenari alternativi, analizzando l’effetto delle principali variabili esterne derivanti dal mercato e dalle politiche settoriali. Inoltre, abbiamo effettuato un'analisi degli andamenti, la quale rappresenta il contributo metodologico più originale di questo lavoro, dove abbiamo analizzato come sono cambiati, nel corso degli ultimi anni, i margini d’investimento a fronte dell’evoluzione delle principali variabili economiche. In generale, i risultati della ricerca indicano che, nell'Europa meridionale esistono alcune opportunità di rendimenti finanziari interessanti per gli investitori settoriali (cioè i proprietari terrieri e le industrie forestali) e in alcuni casi potenzialmente d’interesse anche per gli investitori finanziari. Ciononostante, è emerso che il contesto regionale è caratterizzato da fattori strutturali, legati alla dinamica del mercato del legname e dalla struttura fondiaria forestale, che devono essere presi in esame accuratamente dai nuovi investitori. Nello specifico, le piantagioni di pioppo nell'Italia settentrionale e Castiglia e León (Spagna) sono state stimate essere potenzialmente le più redditizie, ma è improbabile che gli ampi margini di variabilità e gli elevati costi di uso dei terreni li rendano un investimento interessante per non proprietari terrieri. Le piantagioni di eucalipto in Portogallo sono state stimate essere l'unico investimento in cui anche i non-proprietari possono aspettarsi livelli di redditività relativamente interessanti e stabili, anche se una recente riforma legislativa nel Paese potrebbe limitare nuovi investimenti. Le piantagioni di pino marittimo e pino radiata in Portogallo e Spagna presentano rendimenti sensibilmente inferiori, risentendo della situazione di prezzi bassi causata della crisi economica del 2008 che ha colpito pesantemente il settore delle segherie. Abbiamo anche esteso la nostra analisi a piantagioni miste e multifunzionali, ovvero le piantagioni policicliche nel contesto della pianura padana (Italia settentrionale); queste hanno dimostrato di poter offrire rendimenti finanziari e vantaggi potenzialmente competitivi, anche se è da tenere presente il loro carattere sperimentale e i limiti legati al trasferimento tecnologico. Da un punto di vista più generale, la nostra ricerca ha fornito risultati preziosi per migliorare la conoscenza dei potenziali rendimenti degli investimenti delle piantagioni forestali nell’Europa meridionale, fornendo strumenti per analizzare e confrontare lo stato e l’andamento degli investimenti, dei mercati e delle politiche. Ad esempio, è emerso che le attuali politiche di sussidio non si rivelano efficaci nel fornire un quadro chiaro, equilibrato e stabile per stimolare gli investimenti in piantagioni forestali, e che è urgente un maggiore coordinamento strategico a livello europeo per sostenere la posizione competitiva del settore di fronte alle sfide che la strategia per la bio-economia pone. Inoltre, l’approccio e la metodologia di questa ricerca potrebbero fornire le basi per la creazione di un osservatorio permanente sugli investimenti forestali in Europa, consentendo in prospettiva un migliore monitoraggio del mercato, analisi settoriali e sviluppo di politiche.
Forest plantations investments in southern Europe: a comparative trend analysis on returns, markets and policies
PRA, ALEX
2018
Abstract
A livello globale, vi è una crescita d’interesse verso le piantagioni forestali come opportunità d’investimento per generare profitto, per costruire assets strategici, ma anche per affrontare le sfide di sviluppo sostenibile attraverso la produzione di beni e servizi essenziali. Queste sono le principali ragioni per le quali gli investimenti in piantagioni stanno attraendo nuovi investitori e si stanno espandendo al di fuori delle regioni e dei mercati tradizionali. Nell'Europa meridionale, le piantagioni forestali rappresentano un segmento d’investimento consolidato, soprattutto per i proprietari terrieri. Nei prossimi anni, la crescente domanda di legname spinta dalle attuali politiche per la bio-economia potrebbe stimolare ulteriormente l'interesse verso gli investimenti in piantagioni in questa regione, con un ruolo sempre più importante svolto da investitori finanziari e da partnership strategiche tra proprietari terrieri, imprese industriali ed investitori esterni. Alla luce di quest’evoluzione, vi è un'urgente necessità di maggiori informazioni e studi di valutazione degli investimenti in piantagioni per sostenere migliori decisioni d’investimento e di politiche. I recenti lavori di Sedjo (1983; 2001) e Cubbage et al. (2007; 2010; 2014) hanno stimato i rendimenti degli investimenti per le principali specie e contesti a livello mondiale. In questo studio, abbiamo utilizzato un approccio simile per stimare e analizzare, in una prospettiva comparativa, i rendimenti degli investimenti in piantagioni produttive nel contesto dell'Europa meridionale, concentrandoci in alcune regioni di Italia, Spagna e Portogallo. Il nostro interesse principale si è indirizzato sulle piantagioni forestali di natura privata e aventi come obbiettivo primario la produzione di legname. Abbiamo effettuato un'analisi di tipo finanziario al lordo delle imposte, utilizzando indicatori di convenienza per stimare i rendimenti a livello aggregato sulla base di modelli gestionali rappresentativi. Tali indicatori sono stati calcolati prima sulla base di uno scenario base, e poi di scenari alternativi, analizzando l’effetto delle principali variabili esterne derivanti dal mercato e dalle politiche settoriali. Inoltre, abbiamo effettuato un'analisi degli andamenti, la quale rappresenta il contributo metodologico più originale di questo lavoro, dove abbiamo analizzato come sono cambiati, nel corso degli ultimi anni, i margini d’investimento a fronte dell’evoluzione delle principali variabili economiche. In generale, i risultati della ricerca indicano che, nell'Europa meridionale esistono alcune opportunità di rendimenti finanziari interessanti per gli investitori settoriali (cioè i proprietari terrieri e le industrie forestali) e in alcuni casi potenzialmente d’interesse anche per gli investitori finanziari. Ciononostante, è emerso che il contesto regionale è caratterizzato da fattori strutturali, legati alla dinamica del mercato del legname e dalla struttura fondiaria forestale, che devono essere presi in esame accuratamente dai nuovi investitori. Nello specifico, le piantagioni di pioppo nell'Italia settentrionale e Castiglia e León (Spagna) sono state stimate essere potenzialmente le più redditizie, ma è improbabile che gli ampi margini di variabilità e gli elevati costi di uso dei terreni li rendano un investimento interessante per non proprietari terrieri. Le piantagioni di eucalipto in Portogallo sono state stimate essere l'unico investimento in cui anche i non-proprietari possono aspettarsi livelli di redditività relativamente interessanti e stabili, anche se una recente riforma legislativa nel Paese potrebbe limitare nuovi investimenti. Le piantagioni di pino marittimo e pino radiata in Portogallo e Spagna presentano rendimenti sensibilmente inferiori, risentendo della situazione di prezzi bassi causata della crisi economica del 2008 che ha colpito pesantemente il settore delle segherie. Abbiamo anche esteso la nostra analisi a piantagioni miste e multifunzionali, ovvero le piantagioni policicliche nel contesto della pianura padana (Italia settentrionale); queste hanno dimostrato di poter offrire rendimenti finanziari e vantaggi potenzialmente competitivi, anche se è da tenere presente il loro carattere sperimentale e i limiti legati al trasferimento tecnologico. Da un punto di vista più generale, la nostra ricerca ha fornito risultati preziosi per migliorare la conoscenza dei potenziali rendimenti degli investimenti delle piantagioni forestali nell’Europa meridionale, fornendo strumenti per analizzare e confrontare lo stato e l’andamento degli investimenti, dei mercati e delle politiche. Ad esempio, è emerso che le attuali politiche di sussidio non si rivelano efficaci nel fornire un quadro chiaro, equilibrato e stabile per stimolare gli investimenti in piantagioni forestali, e che è urgente un maggiore coordinamento strategico a livello europeo per sostenere la posizione competitiva del settore di fronte alle sfide che la strategia per la bio-economia pone. Inoltre, l’approccio e la metodologia di questa ricerca potrebbero fornire le basi per la creazione di un osservatorio permanente sugli investimenti forestali in Europa, consentendo in prospettiva un migliore monitoraggio del mercato, analisi settoriali e sviluppo di politiche.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/86709
URN:NBN:IT:UNIPD-86709