Migrazione e reti comunicative. La comunità peruviana a Roma. La tesi di dottorato si propone di analizzare, in un’ottica essenzialmente esplorativa, le reti di comunicazione della comunità peruviana residente a Roma. In particolare ci si è concentrati sulla po-polazione regolare proveniente dal Perù, sulla distribuzione della stessa nel contesto capitolino, sulle relazioni di residenza e co-residenza con altre popolazioni, per poi concentrarci su un numero di 53 casi analizzati mediante il metodo della personal network analysis e tra questi analizzare analiticamen-te sette casi. L’inquadramento teorico parte dall’analisi della società di seconda modernità quale particolare contesto in cui inserire l’analisi delle migrazioni internazionali, leggendo questi fenomeni come speci-fiche strategie di riduzione del rischio messe in pratica dai migranti, sia a favore del proprio percorso personale sia per quel che riguarda la loro dimensione familiare. A tal proposito la società della mo-dernità riflessiva è analizzata richiamando il paradigma della società in rete di Castells, e lo svilupparsi del concetto di network (Wellman e Rainie) quale istituzione centrale nei rapporti degli individui del nuovo millennio. La strategia di ricerca è basata sui metodi misti, un approccio che deriva dalla consapevolezza di avere a che fare con un fenomeno totale (Ricoeur) e dall’esigenza di analizzare il livello meso delle relazioni interpersonali interne al fenomeno migratorio esplorando il livello relazionale e comunicativo come portatore di una prospettiva significativa nella costruzione dei percorsi migratori dei soggetti in-tervistati. Il nucleo centrale della ricerca mira a comprendere come la forma e di modi di comunica-zione dichiarati dagli intervistati peruviani siano un utile elemento – sebbene non l’unico – per analiz-zare i processi di integrazione nel paese di accoglienza. Il modo e le persone con le quali i migranti pe-ruviani comunicano, definiscono il senso di appartenenza ai network di riferimento e la composizione di questi rappresenta una significativa chiave di lettura dei percorsi migratori. A tal proposito si è proceduto con uno studio di sfondo (essenzialmente di tipo standard) rivolto all’analisi della popolazione migrante presente sul territorio italiano, focalizzando l’attenzione sulla cit-tà di Roma: si sono analizzati nel dettaglio i dati relativi alla popolazione migrante regolare nella città, le disposizioni abitative e le concentrazioni residenziali delle principali comunità immigrate presenti nella capitale. In seguito si è proceduto adapprofondire l’insediamento residenziale della comunità pe-ruviana, le propensioni alla “co-residenza” con determinate comunità straniere e l’emergere di partico-lari aree urbane in cui la comunità risiede con elevati tassi di densità. Il percorso di ricerca ha preso in considerazione la popolazione peruviana residente a Roma at-traverso strategie di ricerca riferibili all’approccio Mixed Method. Preliminarmente, sono state realizza-te interviste in profondità (strategia non-standard) che hanno coinvolto testimoni privilegiati: si tratta di persone aventi un ruolo significativo all’interno alla comunità (professore universitario),soggetti di ri-ferimento della comunità (presidentessa associazione culturale, prete della parrocchia latinoamericana, capo gruppo della confraternita religiosa) e di supporto per i componenti di alcuni particolari sotto-gruppi, professionisti interni alla comunità (psicologa per aiuto migranti in difficoltà, mediatrice cultu-rale e insegnante di teatro). Questa fase di ricerca qualitativa ha consentito di comprendere quali fosse-ro le caratteristiche generali della comunità peruviana, individuare i luoghi di ritrovo e le istituzioni di riferimento, inquadrare il percorso migratorio “generale” della comunità e le problematiche che la ca-ratterizzano. La fase successiva verte su 53 casi componenti la base empirica delle interviste relazionali se-condo il procedimento della personal network analysis (strategia standard). La scheda dell’intervista sociometrica è articolata essenzialmente in tre fasi: la prima riguarda le in-formazioni sulla persona intervistata (ego), la seconda rileva informazioni sulle persone con cui è in relazione (alter), e la terza analizza i legami di comunicazione tra i singoli alter. Grazie a questo tipo di intervista si è potuto stilare una caratterizzazione degli intervistati, delinearele peculiarità di coloro ai quali è stata somministrata l’intervista e leggere i dati sia personali che di rela-zione delle persone intervistate e dei loro contatti comunicativi. Sulla scorta dalle interviste sociometriche si sono raccolti i dati utili alla ricerca e sono emerse le rela-zioni comunicative ed i rapporti di maggiore significatività interni alla comunità oggetto dello studio. Mettendo in relazione le variabili dei singoli attori intervistati e quelle dei loro nodi comunicativi è sta-to possibile analizzare dettagliatamente gli andamenti dei rapporti comunicativi secondo caratteristiche quali l’anzianità migratoria, il genere, il titolo di studio, il tipo di percorso migratorio, le condizioni di residenza, l’occupazione lavorativa e la motivazione del contatto comunicativo. Inoltre è stato possibile leggere i differenti ruoli giocati dai soggetti intervistati internamente alla morfo-logia delle reti di comunicazione, le funzioni ed attività svolte in base alla posizione, studiare i nodi centrali e quelli periferici, inquadrare determinati tipi di ricorrenze e di variabilità riscontrabili nella struttura delle reti di comunicazione degli intervistati. Tale procedura di analisi ha costituito la base empirica per la costruzione delle tipologie relative ai profili d’integrazione, alle reti di relazione. Lo studio è proseguito individuando un numero limitato di casi da analizzare in dettaglio, ponendo in evidenza le caratteristiche tipiche della rete di comunicazione ed approfondendo le caratteristiche dei nodi comunicativi degli intervistati presi a riferimento. La comunità peruviana residente a Roma rappresenta un esempio particolarmente interessante in relazione al rapporto tra sfera personale e sfera collettiva, che rimanda alle scelte migratorie, ed è un caso significativo anche in riferimento al rapporto tra dimensione tradizionale ed innovativa, sia per quel che riguarda aspetti più propriamente legati al contesto comunicativo, sia per ciò che riguarda l’insieme allargato del panorama e contesto culturale, nel quale si trovano ad interagire tanto aspetti tradizionali, profondamente radicati nella popolazione peruviana, che una chiara pulsione verso il nuovo ed il moderno, aspetti che ricercano continuamente una sintesi non sempre scontata e definiti-va. La scelta migratoria rappresenta l’esito di una progettazione collettiva (Baldisserri, 2005), maturata so-vente in ambito familiare, che segna e condiziona più o meno intensamente i progetti di emancipazio-ne individuale comunque ricercati e presenti nella migrazione. In seno alla comunità studiata sono po-chi i casi che presentano uno scarso sostegno nella realizzazione dell’esperienza migratoria, aspetto questo che conferma una traiettoria migratoria inserita in un progetto familiare, ma che al contempo conduce ad una compressione degli aspetti individuali dell’esperienza migratoria medesima (Baldisser-ri, 2005). Queste caratteristiche si riverberano e trovano una loro conferma nella struttura delle reti di comunicazione e nei racconti di come sia sorta la vicenda migratoria dei soggetti intervistati. In definitiva l’analisi racconta e conferma come la catena migratoria sia un particolare tipo di network costituito da «set di legami interpersonali che connettono i migranti, i migranti precedenti e i non migranti, l’uno con l’altro attraverso relazioni di parentela, amicizia e comune origine comunita-ria» (Palloni, Massey, 2001: 1263). Le catene migratorie della comunità peruviana attivano il capitale sociale interno alla comunità stessa sia secondo processi tradizionali, interni a gruppi strutturati e ce-mentati su relazioni in presenza e non mediate, sia attraverso relazioni mediate dagli strumenti della tecnologia delle comunicazioni, superando i confini di appartenenza nazionale e trovando un confron-to proficuo con la società di arrivo. I comportamenti comunicativi e di relazione vanno mutando in base all’anzianità migratoria ed al cre-scere di questa si riscontra un tendenziale affrancamento dalla comunità tradizionale, un avvicinamen-to a costumi e modi comunicativi simili a quelli della popolazione autoctona. In definitiva si va incon-tro ad una commistione e compenetrazione delle culture, dei modelli relazionali e dei sistemi comuni-cativi, all’interno dei quali la popolazione peruviana riesce a stabilire una propria sintesi originale.

Migrazione e reti comunicative. La comunità peruviana a Roma.

VESCOVI, ANDREJ
2017

Abstract

Migrazione e reti comunicative. La comunità peruviana a Roma. La tesi di dottorato si propone di analizzare, in un’ottica essenzialmente esplorativa, le reti di comunicazione della comunità peruviana residente a Roma. In particolare ci si è concentrati sulla po-polazione regolare proveniente dal Perù, sulla distribuzione della stessa nel contesto capitolino, sulle relazioni di residenza e co-residenza con altre popolazioni, per poi concentrarci su un numero di 53 casi analizzati mediante il metodo della personal network analysis e tra questi analizzare analiticamen-te sette casi. L’inquadramento teorico parte dall’analisi della società di seconda modernità quale particolare contesto in cui inserire l’analisi delle migrazioni internazionali, leggendo questi fenomeni come speci-fiche strategie di riduzione del rischio messe in pratica dai migranti, sia a favore del proprio percorso personale sia per quel che riguarda la loro dimensione familiare. A tal proposito la società della mo-dernità riflessiva è analizzata richiamando il paradigma della società in rete di Castells, e lo svilupparsi del concetto di network (Wellman e Rainie) quale istituzione centrale nei rapporti degli individui del nuovo millennio. La strategia di ricerca è basata sui metodi misti, un approccio che deriva dalla consapevolezza di avere a che fare con un fenomeno totale (Ricoeur) e dall’esigenza di analizzare il livello meso delle relazioni interpersonali interne al fenomeno migratorio esplorando il livello relazionale e comunicativo come portatore di una prospettiva significativa nella costruzione dei percorsi migratori dei soggetti in-tervistati. Il nucleo centrale della ricerca mira a comprendere come la forma e di modi di comunica-zione dichiarati dagli intervistati peruviani siano un utile elemento – sebbene non l’unico – per analiz-zare i processi di integrazione nel paese di accoglienza. Il modo e le persone con le quali i migranti pe-ruviani comunicano, definiscono il senso di appartenenza ai network di riferimento e la composizione di questi rappresenta una significativa chiave di lettura dei percorsi migratori. A tal proposito si è proceduto con uno studio di sfondo (essenzialmente di tipo standard) rivolto all’analisi della popolazione migrante presente sul territorio italiano, focalizzando l’attenzione sulla cit-tà di Roma: si sono analizzati nel dettaglio i dati relativi alla popolazione migrante regolare nella città, le disposizioni abitative e le concentrazioni residenziali delle principali comunità immigrate presenti nella capitale. In seguito si è proceduto adapprofondire l’insediamento residenziale della comunità pe-ruviana, le propensioni alla “co-residenza” con determinate comunità straniere e l’emergere di partico-lari aree urbane in cui la comunità risiede con elevati tassi di densità. Il percorso di ricerca ha preso in considerazione la popolazione peruviana residente a Roma at-traverso strategie di ricerca riferibili all’approccio Mixed Method. Preliminarmente, sono state realizza-te interviste in profondità (strategia non-standard) che hanno coinvolto testimoni privilegiati: si tratta di persone aventi un ruolo significativo all’interno alla comunità (professore universitario),soggetti di ri-ferimento della comunità (presidentessa associazione culturale, prete della parrocchia latinoamericana, capo gruppo della confraternita religiosa) e di supporto per i componenti di alcuni particolari sotto-gruppi, professionisti interni alla comunità (psicologa per aiuto migranti in difficoltà, mediatrice cultu-rale e insegnante di teatro). Questa fase di ricerca qualitativa ha consentito di comprendere quali fosse-ro le caratteristiche generali della comunità peruviana, individuare i luoghi di ritrovo e le istituzioni di riferimento, inquadrare il percorso migratorio “generale” della comunità e le problematiche che la ca-ratterizzano. La fase successiva verte su 53 casi componenti la base empirica delle interviste relazionali se-condo il procedimento della personal network analysis (strategia standard). La scheda dell’intervista sociometrica è articolata essenzialmente in tre fasi: la prima riguarda le in-formazioni sulla persona intervistata (ego), la seconda rileva informazioni sulle persone con cui è in relazione (alter), e la terza analizza i legami di comunicazione tra i singoli alter. Grazie a questo tipo di intervista si è potuto stilare una caratterizzazione degli intervistati, delinearele peculiarità di coloro ai quali è stata somministrata l’intervista e leggere i dati sia personali che di rela-zione delle persone intervistate e dei loro contatti comunicativi. Sulla scorta dalle interviste sociometriche si sono raccolti i dati utili alla ricerca e sono emerse le rela-zioni comunicative ed i rapporti di maggiore significatività interni alla comunità oggetto dello studio. Mettendo in relazione le variabili dei singoli attori intervistati e quelle dei loro nodi comunicativi è sta-to possibile analizzare dettagliatamente gli andamenti dei rapporti comunicativi secondo caratteristiche quali l’anzianità migratoria, il genere, il titolo di studio, il tipo di percorso migratorio, le condizioni di residenza, l’occupazione lavorativa e la motivazione del contatto comunicativo. Inoltre è stato possibile leggere i differenti ruoli giocati dai soggetti intervistati internamente alla morfo-logia delle reti di comunicazione, le funzioni ed attività svolte in base alla posizione, studiare i nodi centrali e quelli periferici, inquadrare determinati tipi di ricorrenze e di variabilità riscontrabili nella struttura delle reti di comunicazione degli intervistati. Tale procedura di analisi ha costituito la base empirica per la costruzione delle tipologie relative ai profili d’integrazione, alle reti di relazione. Lo studio è proseguito individuando un numero limitato di casi da analizzare in dettaglio, ponendo in evidenza le caratteristiche tipiche della rete di comunicazione ed approfondendo le caratteristiche dei nodi comunicativi degli intervistati presi a riferimento. La comunità peruviana residente a Roma rappresenta un esempio particolarmente interessante in relazione al rapporto tra sfera personale e sfera collettiva, che rimanda alle scelte migratorie, ed è un caso significativo anche in riferimento al rapporto tra dimensione tradizionale ed innovativa, sia per quel che riguarda aspetti più propriamente legati al contesto comunicativo, sia per ciò che riguarda l’insieme allargato del panorama e contesto culturale, nel quale si trovano ad interagire tanto aspetti tradizionali, profondamente radicati nella popolazione peruviana, che una chiara pulsione verso il nuovo ed il moderno, aspetti che ricercano continuamente una sintesi non sempre scontata e definiti-va. La scelta migratoria rappresenta l’esito di una progettazione collettiva (Baldisserri, 2005), maturata so-vente in ambito familiare, che segna e condiziona più o meno intensamente i progetti di emancipazio-ne individuale comunque ricercati e presenti nella migrazione. In seno alla comunità studiata sono po-chi i casi che presentano uno scarso sostegno nella realizzazione dell’esperienza migratoria, aspetto questo che conferma una traiettoria migratoria inserita in un progetto familiare, ma che al contempo conduce ad una compressione degli aspetti individuali dell’esperienza migratoria medesima (Baldisser-ri, 2005). Queste caratteristiche si riverberano e trovano una loro conferma nella struttura delle reti di comunicazione e nei racconti di come sia sorta la vicenda migratoria dei soggetti intervistati. In definitiva l’analisi racconta e conferma come la catena migratoria sia un particolare tipo di network costituito da «set di legami interpersonali che connettono i migranti, i migranti precedenti e i non migranti, l’uno con l’altro attraverso relazioni di parentela, amicizia e comune origine comunita-ria» (Palloni, Massey, 2001: 1263). Le catene migratorie della comunità peruviana attivano il capitale sociale interno alla comunità stessa sia secondo processi tradizionali, interni a gruppi strutturati e ce-mentati su relazioni in presenza e non mediate, sia attraverso relazioni mediate dagli strumenti della tecnologia delle comunicazioni, superando i confini di appartenenza nazionale e trovando un confron-to proficuo con la società di arrivo. I comportamenti comunicativi e di relazione vanno mutando in base all’anzianità migratoria ed al cre-scere di questa si riscontra un tendenziale affrancamento dalla comunità tradizionale, un avvicinamen-to a costumi e modi comunicativi simili a quelli della popolazione autoctona. In definitiva si va incon-tro ad una commistione e compenetrazione delle culture, dei modelli relazionali e dei sistemi comuni-cativi, all’interno dei quali la popolazione peruviana riesce a stabilire una propria sintesi originale.
26-set-2017
Italiano
CIPOLLINI, Roberta
GAVRILA, Mihaela
Università degli Studi di Roma "La Sapienza"
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Tesi dottorato Vescovi

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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/86965
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIROMA1-86965