Introduzione La leucemia linfoblastica acuta (ALL) può coinvolgere il sistema nervoso centrale (CNS) in circa il 3-6% dei pazienti pediatrici. La citologia convenzionale (CC) su liquor cefalorachidiano (CSF), insieme alla conta cellulare, è la metodica standard per definire l’infiltrazione al CNS. Sensibilità e specificità di questa tecnica si sono però dimostrate scarse. La citofluorimetria (FC) è in grado di identificare blasti in campioni che sono negativi all’analisi citologica con maggior sensibilità e specificità. Il significato clinico di questo coinvolgimento occulto del CNS nei bambini affetti da ALL non è del tutto stato chiarito. Con questo lavoro ci prefiggiamo di valutare la frequenza del coinvolgimento CNS mediante analisi citofluorimetria del liquor dei pazienti pediatrici con ALL all’esordio e alla ricaduta. Inoltre vogliamo studiarne il significato clinico in un lavoro prospettico, paragonandolo alle metodiche standard. Pazienti e metodi Dal 12.09.2013 al 12.09.2016 abbiamo incluso consecutivamente tutti i pazienti di età 1-18 anni affetti da ALL (Philadelphia negativa) e ricaduta midollare isolata di ALL diagnosticati presso il nostro Centro. È stato acquisito il consenso informato dei genitori e lo studio è stato approvato dal comitato etico locale. Le modalità di trattamento e la definizione di coinvolgimento CNS sono riportate nel protocollo BFM-AIEOP ALL 2009. I pazienti con ricaduta sono stati trattati per la maggior parte secondo il protocollo AIEOP ALL REC 2003. I campioni di liquor sono stati raccolti ad ogni punto previsto per la somministrazione della terapia intratecale e sono stata analizzati entro 24 ore tramite conta cellulare, citologia e citofluorimetria a 8 colori (con pannelli specifici di linea B o T). In presenza di una popolazione di eventi raggruppati in un cluster con caratteristiche antigeniche e fisiche sovrapponibili alla popolazione dei blasti dell’esordio, il campione di liquor è stato classificato come positivo in citofluorimetria (FC +). Risultati Ottantasette pazienti affetti da ALL all’esordio sono stati inclusi nello studio, 1050 campioni di liquor sono stati analizzati. Alla diagnosi 34 (39%) campioni sono risultati positivi per FC, 5 di questi lo erano anche per CC. Il gruppo FC+ comprendeva soprattutto leucemie a fenotipo T, con più alta percentuale di blasti in periferico e caratteristiche di alto rischio. Tra i pazienti FC+ e quelli FC- alla diagnosi non è stata dimostrata differenza in termini di ricadute e mortalità. Durante il trattamento altri 37 campioni appartenenti a 19 pazienti sono risultati postivi solo in FC. La prognosi dei pazienti FC+ e quelli FC- durante il trattamento non è risultata significativamente diversa. Tredici pazienti affetti da ricaduta midollare isolata di ALL sono stati inclusi. Per questa coorte, i campioni di liquor analizzati sono stati in totale 109. Alla recidiva 7 pazienti sono risultati positivi in citofluorimetria (53.8%), nessuno alla citologia. Le caratteristiche dei pazienti del gruppo FC+ e di quello FC- sono risultate sovrapponibili. L’incidenza di ricadute e la mortalità tra i due gruppi non sono risultate diverse. Durante il trattamento della recidiva, 6 pazienti in totale hanno presentato ≥2 campioni FC+, questo gruppo ha mostrato un’incidenza di ricadute successive statisticamente più alta rispetto al gruppo FC- (83.3% vs 20%, p 0.04), la mortalità non è risultata diversa. Conclusioni I nostri dati dimostrano che il coinvolgimento del sistema nervoso centrale all’analisi citofluorimetrica è un reperto frequente nelle ALL pediatriche sia alla diagnosi che alla recidiva. Il significato clinico di tale dato è probabilmente legato alla persistenza della positività del liquor in CF, piuttosto che alla positività del singolo campione. Gli attuali protocolli di prima linea appaiono in grado di controllare questa infiltrazione sub-microscopica di malattia. Nei pazienti con recidiva, la persistente positività del liquor mediante FC potrebbe essere un segno di malattia resistente al trattamento ed un fattore prognostico negativo. E’ necessario uno studio su una coorte più ampia di pazienti ed un follow-up più prolungato per confermare la veridicità di tali osservazioni
Central nervous system involvement in pediatric acute lymphoblastic leukemia detected by 8-color flow cytometry: a prospective study
GABELLI, MARIA
2017
Abstract
Introduzione La leucemia linfoblastica acuta (ALL) può coinvolgere il sistema nervoso centrale (CNS) in circa il 3-6% dei pazienti pediatrici. La citologia convenzionale (CC) su liquor cefalorachidiano (CSF), insieme alla conta cellulare, è la metodica standard per definire l’infiltrazione al CNS. Sensibilità e specificità di questa tecnica si sono però dimostrate scarse. La citofluorimetria (FC) è in grado di identificare blasti in campioni che sono negativi all’analisi citologica con maggior sensibilità e specificità. Il significato clinico di questo coinvolgimento occulto del CNS nei bambini affetti da ALL non è del tutto stato chiarito. Con questo lavoro ci prefiggiamo di valutare la frequenza del coinvolgimento CNS mediante analisi citofluorimetria del liquor dei pazienti pediatrici con ALL all’esordio e alla ricaduta. Inoltre vogliamo studiarne il significato clinico in un lavoro prospettico, paragonandolo alle metodiche standard. Pazienti e metodi Dal 12.09.2013 al 12.09.2016 abbiamo incluso consecutivamente tutti i pazienti di età 1-18 anni affetti da ALL (Philadelphia negativa) e ricaduta midollare isolata di ALL diagnosticati presso il nostro Centro. È stato acquisito il consenso informato dei genitori e lo studio è stato approvato dal comitato etico locale. Le modalità di trattamento e la definizione di coinvolgimento CNS sono riportate nel protocollo BFM-AIEOP ALL 2009. I pazienti con ricaduta sono stati trattati per la maggior parte secondo il protocollo AIEOP ALL REC 2003. I campioni di liquor sono stati raccolti ad ogni punto previsto per la somministrazione della terapia intratecale e sono stata analizzati entro 24 ore tramite conta cellulare, citologia e citofluorimetria a 8 colori (con pannelli specifici di linea B o T). In presenza di una popolazione di eventi raggruppati in un cluster con caratteristiche antigeniche e fisiche sovrapponibili alla popolazione dei blasti dell’esordio, il campione di liquor è stato classificato come positivo in citofluorimetria (FC +). Risultati Ottantasette pazienti affetti da ALL all’esordio sono stati inclusi nello studio, 1050 campioni di liquor sono stati analizzati. Alla diagnosi 34 (39%) campioni sono risultati positivi per FC, 5 di questi lo erano anche per CC. Il gruppo FC+ comprendeva soprattutto leucemie a fenotipo T, con più alta percentuale di blasti in periferico e caratteristiche di alto rischio. Tra i pazienti FC+ e quelli FC- alla diagnosi non è stata dimostrata differenza in termini di ricadute e mortalità. Durante il trattamento altri 37 campioni appartenenti a 19 pazienti sono risultati postivi solo in FC. La prognosi dei pazienti FC+ e quelli FC- durante il trattamento non è risultata significativamente diversa. Tredici pazienti affetti da ricaduta midollare isolata di ALL sono stati inclusi. Per questa coorte, i campioni di liquor analizzati sono stati in totale 109. Alla recidiva 7 pazienti sono risultati positivi in citofluorimetria (53.8%), nessuno alla citologia. Le caratteristiche dei pazienti del gruppo FC+ e di quello FC- sono risultate sovrapponibili. L’incidenza di ricadute e la mortalità tra i due gruppi non sono risultate diverse. Durante il trattamento della recidiva, 6 pazienti in totale hanno presentato ≥2 campioni FC+, questo gruppo ha mostrato un’incidenza di ricadute successive statisticamente più alta rispetto al gruppo FC- (83.3% vs 20%, p 0.04), la mortalità non è risultata diversa. Conclusioni I nostri dati dimostrano che il coinvolgimento del sistema nervoso centrale all’analisi citofluorimetrica è un reperto frequente nelle ALL pediatriche sia alla diagnosi che alla recidiva. Il significato clinico di tale dato è probabilmente legato alla persistenza della positività del liquor in CF, piuttosto che alla positività del singolo campione. Gli attuali protocolli di prima linea appaiono in grado di controllare questa infiltrazione sub-microscopica di malattia. Nei pazienti con recidiva, la persistente positività del liquor mediante FC potrebbe essere un segno di malattia resistente al trattamento ed un fattore prognostico negativo. E’ necessario uno studio su una coorte più ampia di pazienti ed un follow-up più prolungato per confermare la veridicità di tali osservazioniFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/87060
URN:NBN:IT:UNIPD-87060