La ricerca propone una raccolta sistematica delle ceramiche di importazione corinzia a decorazione figurata rinvenute in Etruria Meridionale (Veio, Cerveteri, Vulci, Orvieto e rispettivi territori) nell’arco cronologico compreso tra il 630 e il 550 a.C. circa e di analizzarle in un'ottica prettamente etrusca, considerandone in primo luogo l'incidenza, quantitativa e qualitativa, nei diversi tipi di contesto (funerario, abitativo, sacro). Il dato qui raccolto potrà in futuro essere inserito nel quadro delle relazioni commerciali nel Mediterraneo tra la fine del periodo orientalizzante e l'inizio dell'età arcaica. Ne potranno derivare considerazioni di tipo storico ed economico riguardo da un lato alle complesse relazioni che legano in questo periodo le città etrusche alle maggiori potenze commerciali greche e dall'altro a rapporti di "subalternità" esistenti tra centri etruschi, che si traducono in circuiti di redistribuzione locale a loro volta coincidenti con aree di influenza culturale e politica, che per ora è stato possibile appena toccare.
La ceramica corinzia figurata in Etruria meridionale tra 630 e 550 a.C. (periodo transizionale - corinzio tardo)
GALIFFA, FEDERICA
2018
Abstract
La ricerca propone una raccolta sistematica delle ceramiche di importazione corinzia a decorazione figurata rinvenute in Etruria Meridionale (Veio, Cerveteri, Vulci, Orvieto e rispettivi territori) nell’arco cronologico compreso tra il 630 e il 550 a.C. circa e di analizzarle in un'ottica prettamente etrusca, considerandone in primo luogo l'incidenza, quantitativa e qualitativa, nei diversi tipi di contesto (funerario, abitativo, sacro). Il dato qui raccolto potrà in futuro essere inserito nel quadro delle relazioni commerciali nel Mediterraneo tra la fine del periodo orientalizzante e l'inizio dell'età arcaica. Ne potranno derivare considerazioni di tipo storico ed economico riguardo da un lato alle complesse relazioni che legano in questo periodo le città etrusche alle maggiori potenze commerciali greche e dall'altro a rapporti di "subalternità" esistenti tra centri etruschi, che si traducono in circuiti di redistribuzione locale a loro volta coincidenti con aree di influenza culturale e politica, che per ora è stato possibile appena toccare.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/87694
URN:NBN:IT:UNIROMA1-87694