Scopo Scopo dello studio è rilevare e quantificare il fattore di crescita Stem Cell Factor (SCF) nel liquido follicolare e nel siero di pazienti "poor responder" sottoposte a trattamenti di fertilizzazione in vitro (IVF) sia dopo trattamento convenzionale (rFSH) che dopo trattamento non-convenzionale (rFSH+rLH) al fine di comprendere il suo ruolo nella gametogenesi umana e le sue eventuali future applicazioni nella pratica clinica. Materiali e Metodi E' stato condotto uno studio osservazionale cross-matched di coorte in pazienti "poor responder" afferite presso il Centro di PMA della Clinica Ostetrica e Ginecologica di Padova - Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino - Università degli Studi di Padova nell'intervallo temporale compreso tra Gennaio 2012 e Dicembre 2014. Le pazienti eleggibili per lo studio (28) hanno ricevuto tutte 2 trattamenti di stimolazione ovarica e nello specifico: Trattamento A mediante protocollo lungo di stimolazione convenzionale con solo rFSH e Trattamento B mediante protocollo lungo di stimolazione con rFSH con l'aggiunta rLH. Al riscontro ecografico di almeno 3 follicoli di diametro medio ≥ di 16 mm (o di almeno 1 follicolo più grande di 18 mm), è stato somministrato rhCG 250 µg per l'induzione dell'ovulazione; il recupero ovocitario, sotto guida ecografica, è stato eseguito 36 ore dopo la somministrazione dell'hCG. Ad ogni paziente prima del pick up ovocitario è stato eseguito un prelievo di plasma e, successivamente nello stesso soggetto, al prelievo ovocitario, è stato recuperato un campione di liquido follicolare. I liquidi follicolari sono stati centrifugati a 250 g per 10 minuti e successivamente sono stati trasferiti in provette di polipropilene sterili e congelati a -70 ° C fino ad ulteriore analisi. Analogamente, i campioni di sangue sono stati centrifugati per 15 minuti a 1000 g entro 30 min dalla raccolta ed i sieri sono stati anch'essi trasferiti in provette sterili di polipropilene e congelati a -70 ° C. Prima dello stoccaggio, le provette sono state opportunamente contrassegnate con un codice alfanumerico corrispondente all'identificazione della paziente. Successivamente, il fattore SCF è stato dosato quantitativamente mediante apposito kit, usando il test biochimico ELISA. Tutti gli ovociti recuperati sono stati decoronizzati e solo gli ovociti maturi inseminati mediante tecnica ICSI (Intra Cytoplasmatic Sperm Injection). Di tutte le pazienti sono stati raccolti dati clinici inerenti la riserva ovarica, l'andamento della risposta ovarica alla iper-stimolazione controllata ed la resa quantitativa e qualitativa del trattamento, in termini di ovociti ed embrioni. Sono stati raccolti dati inerenti il dosaggio sierico e follicolare di SCF di ogni paziente per entrambi i trattamenti. Endpoint primario è stato confrontare i due trattamenti in termini di risposta clinica e dosaggio biochimico di SCF follicolare e sierico. Endpoint secondario è stato confrontare i valori di SCF follicolare con quello sierico al fine di valutare se il valore sierico potesse rispecchiare quello follicolare. Endpoint terziario è stato correlare i valori sierici di SCF con l'esito clinico del trattamento al fine di valutare la potenzialità del suo utilizzo come parametro predittivo di risposta clinica alla stimolazione ormonale. Risultati Sulla base dei criteri di inclusione sono risultate eleggibili per lo studio 28 pazienti (56 trattamenti). Il confronto tra i due gruppi di trattamento in termini di risposta clinica ha mostrato differenze significative per quanto riguarda il 17β estradiolo al momento dell'induzione [p<0.05], lo spessore endometriale [p<0.001], il numero di follicoli < 16 mm [p<0.05], il numero totale di ovociti recuperati al prelievo ovocitario [p<0.05], gli ovociti in Metafase II [p<0.001] e la qualità degli embrioni [p<0.05], risultati significativamente superiore con l'aggiunta di rLH (trattamento B). Tuttavia l'analisi delle concentrazione sieriche e follicolari tra i due gruppi di trattamento non ha mostrato differenze statisticamente significative. (endpoint primario) Dalla correlazione tra i valori follicolari e sierici di SCF è emersa forte associazione lineare [p <0.001; r20.998] (endpoint secondario). Dal confronto tra i parametri clinici ed i valori di SCF è emersa significatività statistica tra il valore sierico di SCF ed il numero di ovociti maturi (MII). Nello specifico, per valori di SCF compresi tra 1200 e 1400 pg/mL è stata riscontrata una probabilità del 50% di recuperare 3 ovociti MII e per valori pari o superiori a 1400 pg/mL una probabilità del 95% di recuperare 1 ovocita MII. Infine per valori inferiori a 350 pg/mL, è stata riscontrata una probabilità del 95% di non recuperare nessun ovocita. (endpoint terziario) Conclusioni L'aggiunta di rLH nel protocollo di stimolazione ovarica controllato di pazienti "poor responders" ha mostrato significativi miglioramenti in termini di risposta clinica, sia quantitativa che qualitativa. Tuttavia tale miglioramento indotto dall'rLH sembra non influenzare il pathway di SCF (probabilmente influenzato solo da FSH). Il riscontro di valori sierici di SCF, comparabili a quelli follicolari, apre la possibilità di predire prima del pick up i valori follicolari di SCF. Essendo il valore follicolare di SCF predittivo del numero di ovociti MII reclutabili, lascia ipotizzare che nel prossimo futuro SCF potrebbe essere utilizzato come marker predittivo della risposta ovarica alla stimolazione suggerendo aggiustamenti nei dosaggi di rFSH o suggerendo l'inutilità di giungere al prelievo ovocitario.
Dosaggio sierico e follicolare di stem cells factor in pazienti poor responder sottoposte a trattamenti di procreazione assistita: evidenze e future applicazioni
ZICCHINA, CECILIA
2015
Abstract
Scopo Scopo dello studio è rilevare e quantificare il fattore di crescita Stem Cell Factor (SCF) nel liquido follicolare e nel siero di pazienti "poor responder" sottoposte a trattamenti di fertilizzazione in vitro (IVF) sia dopo trattamento convenzionale (rFSH) che dopo trattamento non-convenzionale (rFSH+rLH) al fine di comprendere il suo ruolo nella gametogenesi umana e le sue eventuali future applicazioni nella pratica clinica. Materiali e Metodi E' stato condotto uno studio osservazionale cross-matched di coorte in pazienti "poor responder" afferite presso il Centro di PMA della Clinica Ostetrica e Ginecologica di Padova - Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino - Università degli Studi di Padova nell'intervallo temporale compreso tra Gennaio 2012 e Dicembre 2014. Le pazienti eleggibili per lo studio (28) hanno ricevuto tutte 2 trattamenti di stimolazione ovarica e nello specifico: Trattamento A mediante protocollo lungo di stimolazione convenzionale con solo rFSH e Trattamento B mediante protocollo lungo di stimolazione con rFSH con l'aggiunta rLH. Al riscontro ecografico di almeno 3 follicoli di diametro medio ≥ di 16 mm (o di almeno 1 follicolo più grande di 18 mm), è stato somministrato rhCG 250 µg per l'induzione dell'ovulazione; il recupero ovocitario, sotto guida ecografica, è stato eseguito 36 ore dopo la somministrazione dell'hCG. Ad ogni paziente prima del pick up ovocitario è stato eseguito un prelievo di plasma e, successivamente nello stesso soggetto, al prelievo ovocitario, è stato recuperato un campione di liquido follicolare. I liquidi follicolari sono stati centrifugati a 250 g per 10 minuti e successivamente sono stati trasferiti in provette di polipropilene sterili e congelati a -70 ° C fino ad ulteriore analisi. Analogamente, i campioni di sangue sono stati centrifugati per 15 minuti a 1000 g entro 30 min dalla raccolta ed i sieri sono stati anch'essi trasferiti in provette sterili di polipropilene e congelati a -70 ° C. Prima dello stoccaggio, le provette sono state opportunamente contrassegnate con un codice alfanumerico corrispondente all'identificazione della paziente. Successivamente, il fattore SCF è stato dosato quantitativamente mediante apposito kit, usando il test biochimico ELISA. Tutti gli ovociti recuperati sono stati decoronizzati e solo gli ovociti maturi inseminati mediante tecnica ICSI (Intra Cytoplasmatic Sperm Injection). Di tutte le pazienti sono stati raccolti dati clinici inerenti la riserva ovarica, l'andamento della risposta ovarica alla iper-stimolazione controllata ed la resa quantitativa e qualitativa del trattamento, in termini di ovociti ed embrioni. Sono stati raccolti dati inerenti il dosaggio sierico e follicolare di SCF di ogni paziente per entrambi i trattamenti. Endpoint primario è stato confrontare i due trattamenti in termini di risposta clinica e dosaggio biochimico di SCF follicolare e sierico. Endpoint secondario è stato confrontare i valori di SCF follicolare con quello sierico al fine di valutare se il valore sierico potesse rispecchiare quello follicolare. Endpoint terziario è stato correlare i valori sierici di SCF con l'esito clinico del trattamento al fine di valutare la potenzialità del suo utilizzo come parametro predittivo di risposta clinica alla stimolazione ormonale. Risultati Sulla base dei criteri di inclusione sono risultate eleggibili per lo studio 28 pazienti (56 trattamenti). Il confronto tra i due gruppi di trattamento in termini di risposta clinica ha mostrato differenze significative per quanto riguarda il 17β estradiolo al momento dell'induzione [p<0.05], lo spessore endometriale [p<0.001], il numero di follicoli < 16 mm [p<0.05], il numero totale di ovociti recuperati al prelievo ovocitario [p<0.05], gli ovociti in Metafase II [p<0.001] e la qualità degli embrioni [p<0.05], risultati significativamente superiore con l'aggiunta di rLH (trattamento B). Tuttavia l'analisi delle concentrazione sieriche e follicolari tra i due gruppi di trattamento non ha mostrato differenze statisticamente significative. (endpoint primario) Dalla correlazione tra i valori follicolari e sierici di SCF è emersa forte associazione lineare [p <0.001; r20.998] (endpoint secondario). Dal confronto tra i parametri clinici ed i valori di SCF è emersa significatività statistica tra il valore sierico di SCF ed il numero di ovociti maturi (MII). Nello specifico, per valori di SCF compresi tra 1200 e 1400 pg/mL è stata riscontrata una probabilità del 50% di recuperare 3 ovociti MII e per valori pari o superiori a 1400 pg/mL una probabilità del 95% di recuperare 1 ovocita MII. Infine per valori inferiori a 350 pg/mL, è stata riscontrata una probabilità del 95% di non recuperare nessun ovocita. (endpoint terziario) Conclusioni L'aggiunta di rLH nel protocollo di stimolazione ovarica controllato di pazienti "poor responders" ha mostrato significativi miglioramenti in termini di risposta clinica, sia quantitativa che qualitativa. Tuttavia tale miglioramento indotto dall'rLH sembra non influenzare il pathway di SCF (probabilmente influenzato solo da FSH). Il riscontro di valori sierici di SCF, comparabili a quelli follicolari, apre la possibilità di predire prima del pick up i valori follicolari di SCF. Essendo il valore follicolare di SCF predittivo del numero di ovociti MII reclutabili, lascia ipotizzare che nel prossimo futuro SCF potrebbe essere utilizzato come marker predittivo della risposta ovarica alla stimolazione suggerendo aggiustamenti nei dosaggi di rFSH o suggerendo l'inutilità di giungere al prelievo ovocitario.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
zicchina_cecilia_tesi.pdf
accesso aperto
Dimensione
1.93 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.93 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/87981
URN:NBN:IT:UNIPD-87981