Fin dagli anni novanta, il settore del trasporto ferroviario è stato sottoposto, a livello europeo, a un processo di riforme di carattere strutturale e graduale liberalizzazione. In particolare, negli ultimi anni è stata posta una crescente attenzione verso le riforme di separazione verticale (il c.d. unbundling) tra l'attività di gestione dell'infrastruttura e la produzione dei servizi di trasporto, e quelle di natura orizzontale, con l'entrata di nuovi operatori sia nel trasporto merci, sia in quello passeggeri. Il principale obiettivo di questo lavoro è valutare l'impatto che tali riforme hanno avuto in chiave di efficienza. Attraverso un panel che comprende 21 sistemi ferroviari europei osservati nel periodo 2000-2010, con l'ausilio della Data Envelopment Analysis a due stadi (DEA), sono stati stimati i livelli di efficienza e, successivamente, gli effetti delle riforme sui livelli di inefficienza. L’analisi è stata caratterizzata da una particolare attenzione degli aspetti metodologici, volti anche al superamento di alcuni limiti propri della DEA. I maggiori guadagni di efficienza sembrano ottenersi completando le riforme di natura verticale con quelle di natura orizzontale, pertanto il sentiero delle riforme andrebbe disegnato in modo tale da intervenire contemporaneamente su entrambi i livelli. I benefici maggiori sembrano scaturire dall’adozione congiunta del modello di holding company e delle riforme orizzontali di apertura del mercato, ma anche i modelli di separazione verticale, opportunamente supportati a livello orizzontale da un maggior livello di concorrenza, possono portare analoghi benefici in termini di "pura" efficienza tecnica. La ricerca ha poi evidenziato come misure di regolazione pro-concorrenziale contribuiscano alla riduzione dell’inefficienza e come un'authority indipendente di settore, già nel “breve periodo”, contribuisca a ridurre l’inefficienza. Infine, l'analisi dei principali nodi concorrenziali ripercorsi attraverso gli interventi dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha evidenziato come il loro scioglimento e il completamento di un percorso di riforme richiedano la coesistenza, nel rispetto dei ruoli reciproci, di politiche per la concorrenza e di misure di regolazione pro-concorrenziale.
Un'analisi di efficienza del settore ferroviario europeo
ZAVATTINI, MATTEO
2017
Abstract
Fin dagli anni novanta, il settore del trasporto ferroviario è stato sottoposto, a livello europeo, a un processo di riforme di carattere strutturale e graduale liberalizzazione. In particolare, negli ultimi anni è stata posta una crescente attenzione verso le riforme di separazione verticale (il c.d. unbundling) tra l'attività di gestione dell'infrastruttura e la produzione dei servizi di trasporto, e quelle di natura orizzontale, con l'entrata di nuovi operatori sia nel trasporto merci, sia in quello passeggeri. Il principale obiettivo di questo lavoro è valutare l'impatto che tali riforme hanno avuto in chiave di efficienza. Attraverso un panel che comprende 21 sistemi ferroviari europei osservati nel periodo 2000-2010, con l'ausilio della Data Envelopment Analysis a due stadi (DEA), sono stati stimati i livelli di efficienza e, successivamente, gli effetti delle riforme sui livelli di inefficienza. L’analisi è stata caratterizzata da una particolare attenzione degli aspetti metodologici, volti anche al superamento di alcuni limiti propri della DEA. I maggiori guadagni di efficienza sembrano ottenersi completando le riforme di natura verticale con quelle di natura orizzontale, pertanto il sentiero delle riforme andrebbe disegnato in modo tale da intervenire contemporaneamente su entrambi i livelli. I benefici maggiori sembrano scaturire dall’adozione congiunta del modello di holding company e delle riforme orizzontali di apertura del mercato, ma anche i modelli di separazione verticale, opportunamente supportati a livello orizzontale da un maggior livello di concorrenza, possono portare analoghi benefici in termini di "pura" efficienza tecnica. La ricerca ha poi evidenziato come misure di regolazione pro-concorrenziale contribuiscano alla riduzione dell’inefficienza e come un'authority indipendente di settore, già nel “breve periodo”, contribuisca a ridurre l’inefficienza. Infine, l'analisi dei principali nodi concorrenziali ripercorsi attraverso gli interventi dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha evidenziato come il loro scioglimento e il completamento di un percorso di riforme richiedano la coesistenza, nel rispetto dei ruoli reciproci, di politiche per la concorrenza e di misure di regolazione pro-concorrenziale.File | Dimensione | Formato | |
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Tesi dottorato Zavattini
Open Access dal 04/12/2018
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/87983
URN:NBN:IT:UNIROMA1-87983