Sin dalla loro creazione i Centri Provinciali per l’Istruzione per Adulti hanno un ruolo centrale nell’integrazione linguistica e sociale dei cittadini stranieri. I CPIA sono fondamentali anche per la verifica dei requisiti linguistici per il rilascio del permesso di soggiorno e per l’organizzazione della Sessione di formazione civica e di informazione prevista dall’Accordo di integrazione. Infatti, in conseguenza all’introduzione dell’obbligo di conoscenza della lingua italiana per il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo (legge n. 94 del 15 luglio 2009), queste istituzioni sono state incaricate della produzione, somministrazione e correzione di specifici test di lingua (Masillo 2019). Ai notevoli cambiamenti di tipo qualitativo e quantitativo registrati nell’utenza (Ennas 2019), nel corso degli ultimi anni si sono aggiunte alcune criticità caratterizzanti le attività dedicate all’italiano L2 e in particolare i Percorsi di alfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana (d’ora in avanti Percorsi AALI). Nonostante le Linee guida di riferimento dei Percorsi AALI prevedano che questi corsi si articolino esclusivamente sui livelli A1 e A2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento, d’ora in avanti QCER (Consiglio d’Europa 2002), la sempre maggiore presenza di studenti analfabeti o debolmente scolarizzati ha determinato che i CPIA debbano lavorare su livelli in queste non contemplati. Infatti, l’utenza straniera dei CPIA costituisce un gruppo fortemente eterogeneo che include al suo interno diversi profili di apprendenti. I percorsi AALI sono chiamati a garantire una didattica «che rispetti caratteristiche personali, linguistiche e culturali di ogni apprendente [e che faccia] leva sui punti di forza e le conoscenze pregresse dell’adulto in formazione e, al contempo, [alleni] progressivamente le diverse abilità linguistiche e metalinguistiche mantenendo la centralità dello studente» (Brichese 2019: 31). Sullo sfondo di queste specificità, il presente studio si propone di mettere a fuoco gli interventi rivolti a quest’utenza eterogenea concentrandosi sulle politiche linguistiche e su quanto fatto dalla scuola. Partendo dai Centri Territoriali Permanenti (d’ora in avanti CTP), ossia i precursori dei CPIA, per arrivare alla più recente istituzione della classe di concorso di Lingua italiana per discenti di lingua straniera, meglio nota come A23, il lavoro ripercorre le principali tappe che hanno determinato lo sviluppo dell’attuale offerta formativa dell’italiano L2 per adulti nella scuola pubblica. Gli aspetti burocratici e normativi, i docenti, gli studenti, e soprattutto, le attività di accoglienza e valutazione in entrata, la didattica e la sua pianificazione, la certificazione e la valutazione finale sono i temi su cui ci si soffermerà. È tenendo presente la ricchezza di questi aspetti che è stato sviluppato il presente lavoro: una ricerca multidisciplinare che si propone di mettere a fuoco i punti di forza e di debolezza dei corsi di italiano L2 erogati nei CPIA e che vorrebbe offrire soluzioni ragionate ai diversi problemi rilevati. È per questo motivo che si è attinto alle più varie competenze specialistiche che hanno permesso di acquisire consapevolezza di come il tema trattato si caratterizza per una pluralità di fattori. Questa complessità, infatti, ha chiamato a raccolta i saperi provenienti dalle diverse scienze del linguaggio e ha spinto ad avvalersi di un’ottica sociologica per la comprensione delle scelte politiche degli ultimi decenni. Insieme ai più recenti lavori sulla storia dell’immigrazione straniera in Italia, gli studi di sociologia delle migrazioni hanno permesso di inquadrare le azioni sviluppate su questo fronte. Allo stesso modo gli studi sulla storia della scuola e dell’educazione linguistica, integrati con le più recenti acquisizioni della sociologia dell’istruzione, hanno messo in luce alcuni elementi cardine del sistema scolastico italiano. Sulla base di queste coordinate la ricerca si propone obiettivi insieme teorici ed empirici. Dal punto di vista teorico si ambisce a far interagire e dialogare la normativa riguardante l’integrazione delle persone straniere e la normativa scolastica (nello specifico quella riguardante l’insegnamento dell’italiano L2 ad adulti) con gli strumenti concettuali e le acquisizioni emerse dagli studi sull’acquisizione delle lingue e sull’apprendimento e la certificazione dell’italiano L2 in contesto migratorio. Infatti, nel corso degli ultimi decenni le scienze del linguaggio hanno sviluppato interessanti riflessioni e nozioni che aprono a nuove prospettive nell’insegnamento e nella valutazione delle lingue e che possono avere ricadute positive nelle pratiche didattiche e nella programmazione curricolare. Grazie al coinvolgimento diretto degli attori che operano in questo contesto (docenti e studenti), la parte empirica, invece, si propone di offrire una descrizione della quotidianità di queste realtà. Se a causa dell’emergenza sanitaria gli obiettivi e le fasi del progetto sono stati ripensati e rimodulati, nonostante la ridefinizione della parte empirica, il lavoro offre un quadro aggiornato dell’insegnamento dell’italiano L2 ad adulti nella scuola pubblica. È sullo sfondo dei cambiamenti imposti dalla pandemia di Covid-19 che si è deciso di dividere la tesi in due parti. Infatti, malgrado buona parte del primo anno del lavoro di ricerca abbia impegnato chi scrive nella lettura di un’ampia bibliografia, non si può ignorare come il lavoro svolto durante il cosiddetto primo lockdown (marzo-maggio 2020) abbia favorito lo sviluppo di una sensibilità più acuta e attenta. I primi mesi della pandemia, oltre alla rilevante quantità di tempo libero, a causa delle restrizioni che hanno limitato l’apertura delle librerie e l’accesso alle biblioteche, hanno facilitato il ricorso a testi, monografie e articoli consultabili e acquistabili online che hanno ampliato in modo inatteso la ricerca bibliografica. Grazie ai lavori sulla storia dell’educazione linguistica, allo studio più approfondito della storia della scuola, dell’istruzione degli adulti, dell’insegnamento dell’italiano LS e L2 e alle letture di sociologia dell’istruzione, è stato possibile valutare più attentamente la pluralità di fattori che determinano le specificità dei CPIA. Vista l’importanza che questa seconda ricerca bibliografica ha avuto per la comprensione delle specificità dell’italiano L2 ad adulti nella scuola italiana, si è deciso di dedicare i capitoli 1, 2 e 3 alla trattazione sintetica di alcuni temi trasversali a quello qui trattato. Infatti, comprendere le cause delle criticità è una condizione fondamentale per proporre un contributo originale e soluzioni ragionate. Quanto emerso da questa fase, inoltre, ha fatto apprezzare alcune risorse disponibili e rimaste inutilizzate a causa delle contraddizioni delle politiche linguistiche, educative e migratorie del nostro paese. Nello specifico, i capitoli 1, 2, e 3 trattano il sistema scolastico italiano (§1), l’italiano LS (§2), e la storia dell’educazione degli adulti in Italia (§3). La seconda parte, ossia quella più originale, si apre con un capitolo introduttivo (§4) che illustra le fasi della ricerca e gli strumenti impiegati. Nel capitolo sono descritte anche le modalità secondo cui si sarebbe dovuta svolgere l’osservazione sistematica della lezione (parte della ricerca non realizzata a causa della pandemia di Covid-19). Il capitolo 5, invece, offre una descrizione generale dei CPIA e accompagna verso una più precisa descrizione dei percorsi AALI. Il capitolo 6 descrive l’ordinamento, il corpo docente e l’utenza e predilige lo sguardo del ricercatore. Il capitolo 7 invece offre il punto di vista dei docenti ed è dedicato ad alcuni aspetti dell’accoglienza e valutazione in entrata, della didattica e degli esami finali e della certificazione. Il capitolo 8 documenta alcuni aspetti della didattica dei percorsi AALI e i bisogni degli studenti attraverso lo studio di un piccolo corpus di testi prodotti in questi corsi. Infine, il nono capitolo propone alcune soluzioni ragionate per le criticità osservate.
L’italiano L2 ad adulti. Tra politiche linguistiche e scuola: dai CTP alla A23.
DEIANA, IGOR
2022
Abstract
Sin dalla loro creazione i Centri Provinciali per l’Istruzione per Adulti hanno un ruolo centrale nell’integrazione linguistica e sociale dei cittadini stranieri. I CPIA sono fondamentali anche per la verifica dei requisiti linguistici per il rilascio del permesso di soggiorno e per l’organizzazione della Sessione di formazione civica e di informazione prevista dall’Accordo di integrazione. Infatti, in conseguenza all’introduzione dell’obbligo di conoscenza della lingua italiana per il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo (legge n. 94 del 15 luglio 2009), queste istituzioni sono state incaricate della produzione, somministrazione e correzione di specifici test di lingua (Masillo 2019). Ai notevoli cambiamenti di tipo qualitativo e quantitativo registrati nell’utenza (Ennas 2019), nel corso degli ultimi anni si sono aggiunte alcune criticità caratterizzanti le attività dedicate all’italiano L2 e in particolare i Percorsi di alfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana (d’ora in avanti Percorsi AALI). Nonostante le Linee guida di riferimento dei Percorsi AALI prevedano che questi corsi si articolino esclusivamente sui livelli A1 e A2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento, d’ora in avanti QCER (Consiglio d’Europa 2002), la sempre maggiore presenza di studenti analfabeti o debolmente scolarizzati ha determinato che i CPIA debbano lavorare su livelli in queste non contemplati. Infatti, l’utenza straniera dei CPIA costituisce un gruppo fortemente eterogeneo che include al suo interno diversi profili di apprendenti. I percorsi AALI sono chiamati a garantire una didattica «che rispetti caratteristiche personali, linguistiche e culturali di ogni apprendente [e che faccia] leva sui punti di forza e le conoscenze pregresse dell’adulto in formazione e, al contempo, [alleni] progressivamente le diverse abilità linguistiche e metalinguistiche mantenendo la centralità dello studente» (Brichese 2019: 31). Sullo sfondo di queste specificità, il presente studio si propone di mettere a fuoco gli interventi rivolti a quest’utenza eterogenea concentrandosi sulle politiche linguistiche e su quanto fatto dalla scuola. Partendo dai Centri Territoriali Permanenti (d’ora in avanti CTP), ossia i precursori dei CPIA, per arrivare alla più recente istituzione della classe di concorso di Lingua italiana per discenti di lingua straniera, meglio nota come A23, il lavoro ripercorre le principali tappe che hanno determinato lo sviluppo dell’attuale offerta formativa dell’italiano L2 per adulti nella scuola pubblica. Gli aspetti burocratici e normativi, i docenti, gli studenti, e soprattutto, le attività di accoglienza e valutazione in entrata, la didattica e la sua pianificazione, la certificazione e la valutazione finale sono i temi su cui ci si soffermerà. È tenendo presente la ricchezza di questi aspetti che è stato sviluppato il presente lavoro: una ricerca multidisciplinare che si propone di mettere a fuoco i punti di forza e di debolezza dei corsi di italiano L2 erogati nei CPIA e che vorrebbe offrire soluzioni ragionate ai diversi problemi rilevati. È per questo motivo che si è attinto alle più varie competenze specialistiche che hanno permesso di acquisire consapevolezza di come il tema trattato si caratterizza per una pluralità di fattori. Questa complessità, infatti, ha chiamato a raccolta i saperi provenienti dalle diverse scienze del linguaggio e ha spinto ad avvalersi di un’ottica sociologica per la comprensione delle scelte politiche degli ultimi decenni. Insieme ai più recenti lavori sulla storia dell’immigrazione straniera in Italia, gli studi di sociologia delle migrazioni hanno permesso di inquadrare le azioni sviluppate su questo fronte. Allo stesso modo gli studi sulla storia della scuola e dell’educazione linguistica, integrati con le più recenti acquisizioni della sociologia dell’istruzione, hanno messo in luce alcuni elementi cardine del sistema scolastico italiano. Sulla base di queste coordinate la ricerca si propone obiettivi insieme teorici ed empirici. Dal punto di vista teorico si ambisce a far interagire e dialogare la normativa riguardante l’integrazione delle persone straniere e la normativa scolastica (nello specifico quella riguardante l’insegnamento dell’italiano L2 ad adulti) con gli strumenti concettuali e le acquisizioni emerse dagli studi sull’acquisizione delle lingue e sull’apprendimento e la certificazione dell’italiano L2 in contesto migratorio. Infatti, nel corso degli ultimi decenni le scienze del linguaggio hanno sviluppato interessanti riflessioni e nozioni che aprono a nuove prospettive nell’insegnamento e nella valutazione delle lingue e che possono avere ricadute positive nelle pratiche didattiche e nella programmazione curricolare. Grazie al coinvolgimento diretto degli attori che operano in questo contesto (docenti e studenti), la parte empirica, invece, si propone di offrire una descrizione della quotidianità di queste realtà. Se a causa dell’emergenza sanitaria gli obiettivi e le fasi del progetto sono stati ripensati e rimodulati, nonostante la ridefinizione della parte empirica, il lavoro offre un quadro aggiornato dell’insegnamento dell’italiano L2 ad adulti nella scuola pubblica. È sullo sfondo dei cambiamenti imposti dalla pandemia di Covid-19 che si è deciso di dividere la tesi in due parti. Infatti, malgrado buona parte del primo anno del lavoro di ricerca abbia impegnato chi scrive nella lettura di un’ampia bibliografia, non si può ignorare come il lavoro svolto durante il cosiddetto primo lockdown (marzo-maggio 2020) abbia favorito lo sviluppo di una sensibilità più acuta e attenta. I primi mesi della pandemia, oltre alla rilevante quantità di tempo libero, a causa delle restrizioni che hanno limitato l’apertura delle librerie e l’accesso alle biblioteche, hanno facilitato il ricorso a testi, monografie e articoli consultabili e acquistabili online che hanno ampliato in modo inatteso la ricerca bibliografica. Grazie ai lavori sulla storia dell’educazione linguistica, allo studio più approfondito della storia della scuola, dell’istruzione degli adulti, dell’insegnamento dell’italiano LS e L2 e alle letture di sociologia dell’istruzione, è stato possibile valutare più attentamente la pluralità di fattori che determinano le specificità dei CPIA. Vista l’importanza che questa seconda ricerca bibliografica ha avuto per la comprensione delle specificità dell’italiano L2 ad adulti nella scuola italiana, si è deciso di dedicare i capitoli 1, 2 e 3 alla trattazione sintetica di alcuni temi trasversali a quello qui trattato. Infatti, comprendere le cause delle criticità è una condizione fondamentale per proporre un contributo originale e soluzioni ragionate. Quanto emerso da questa fase, inoltre, ha fatto apprezzare alcune risorse disponibili e rimaste inutilizzate a causa delle contraddizioni delle politiche linguistiche, educative e migratorie del nostro paese. Nello specifico, i capitoli 1, 2, e 3 trattano il sistema scolastico italiano (§1), l’italiano LS (§2), e la storia dell’educazione degli adulti in Italia (§3). La seconda parte, ossia quella più originale, si apre con un capitolo introduttivo (§4) che illustra le fasi della ricerca e gli strumenti impiegati. Nel capitolo sono descritte anche le modalità secondo cui si sarebbe dovuta svolgere l’osservazione sistematica della lezione (parte della ricerca non realizzata a causa della pandemia di Covid-19). Il capitolo 5, invece, offre una descrizione generale dei CPIA e accompagna verso una più precisa descrizione dei percorsi AALI. Il capitolo 6 descrive l’ordinamento, il corpo docente e l’utenza e predilige lo sguardo del ricercatore. Il capitolo 7 invece offre il punto di vista dei docenti ed è dedicato ad alcuni aspetti dell’accoglienza e valutazione in entrata, della didattica e degli esami finali e della certificazione. Il capitolo 8 documenta alcuni aspetti della didattica dei percorsi AALI e i bisogni degli studenti attraverso lo studio di un piccolo corpus di testi prodotti in questi corsi. Infine, il nono capitolo propone alcune soluzioni ragionate per le criticità osservate.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/88181
URN:NBN:IT:UNISTRAPG-88181