La ricerca alla base di questa tesi di dottorato è stata condotta nell'ambito del progetto "QualiPiem" - Strumenti innovativi per la selezione della qualità della carne nella razza bovina Piemontese. Obiettivo principale è stato valutare la possibilità di migliorare la qualità della carne nei bovini di razza Piemontese, ponendo particolare attenzione agli aspetti applicativi oltre che a quelli conoscitivi. Lo studio ha previsto la comprensione delle basi genetiche dei caratteri di qualità della carne, la messa a punto di strumenti innovativi per il rilievo dei fenotipi, potenzialmente applicabili su larga scala a livello operativo, e l'impiego di informazioni genomiche per la selezione. Operativamente, il progetto ha previsto il campionamento di 1,327 vitelloni registrati nel Libro Genealogico italiano della razza Piemontese. Gli animali sono stati ingrassati in 115 allevamenti e macellati nella stessa struttura commerciale tra aprile 2015 e febbraio 2017. Le informazioni sui sistemi di ingrasso adottati negli allevamenti sono state raccolte attraverso indagini in campo basate sul colloquio con gli allevatori e analizzate per studiare l'effetto del sistema di allevamento sull'efficienza produttiva e sulla qualità della carne. Dopo la macellazione, sono stati raccolti i seguenti fenotipi: peso della carcassa a caldo, conformazione della carcassa, età al macello ed accrescimento giornaliero in carcassa. Ventiquattro ore dopo la macellazione, sono stati raccolti campioni individuali del muscolo Longissimus thoracis tra la quinta e la sesta vertebra toracica. I campioni sono stati quindi scansionati per effettuare la misura dell'area del muscolo. Inoltre, su ciascun campione di carne, direttamente al macello, sono stati raccolti 5 spettri in riflettanza con due spettrometri portatili: un ASD LabSpec 2500 (range dello spettro tra 350 e 1,830 nm, con acquisizione ogni nm) ed un JDSU (range dello spettro tra 905 e 1,649 nm, con acquisizione ogni 6 nm). Le equazioni di calibrazione sono state sviluppate con metodologie bayesiane e la capacità predittiva della spettroscopia è stata valutata confrontando le prestazioni dei due spettrometri. La valutazione della qualità della carne è stata eseguita con le tradizionali metodologie di analisi in laboratorio 7 giorni dopo la macellazione ed ha incluso il pH, il colore (L *, a *, b *, h *, C *), le perdite di sgocciolamento, le perdite di liquidi in cottura e la tenerezza. Sono state studiate le relazioni fenotipiche e genetiche tra i caratteri di efficienza produttiva e quelli di qualità della carne. Inoltre, si è provveduto ad indagare le relazioni genetiche tra i tratti di qualità della carne misurati in laboratorio e le loro predizioni ottenute con la spettrometria nel vicino-infrarosso. Tutti gli animali campionati sono stati genotipizzati utilizzando il supporto “GeneSeek Genomic Profiler Bovine LD” (GGP Bovine LD) contenente 30.111 SNP. E' stato eseguito uno studio combinando Genome-wide Association e Pathway Analysis per identificare le regioni genomiche e i processi biologici che contribuiscono a spiegare la variabilità dei caratteri di qualità della carne. Le componenti di varianza e gli effetti degli SNP sono stati stimati congiuntamente con la metodologia SNP-BLUP. Sono state stimate le ereditabilità genomiche e predetti gli indici genomici, valutando quindi la possibilità di implementare la selezione genomica per migliorare la qualità della carne nella razza Piemontese. I risultati ottenuti hanno evidenziato la presenza di sei principali tipologie di ingrasso nel contesto della razza piemontese, ognuna caratterizzata da specifiche tecniche gestionali. I caratteri produttivi sono risultati profondamente influenzati dal sistema di produzione, mentre è emerso un effetto minimo sulla qualità della carne, limitato al colore. L'effetto limitato del sistema di produzione ha dimostrato che la variabilità dei caratteri di qualità della carne dipende principalmente da fattori animale-specifici e che i miglioramenti possono essere apportati agendo a livello dei singoli animali, guardando con particolare attenzione all'aspetto genetico. E' importante, quindi, che i caratteri di qualità abbiano riportato valori di ereditabilità non trascurabili, lasciandone presupporre un possibile miglioramento attraverso la selezione. Tuttavia, l'inserimento di tali caratteri tra gli obiettivi di selezione dipende dalla disponibilità di fenotipi raccolti all'interno di un processo di registrazione routinario. Da un punto di vista fenotipico, i caratteri del colore e le perdite di sgocciolamento sono stati predetti in modo soddisfacente con con entrambi gli spettrometri utilizzati in questo studio. La capacità predittiva della spettrometria del vicino infrarosso per il pH, le perdite di cottura e la tenerezza è risultata meno favorevole. Tuttavia, i fenotipi predetti a partire dai dati spettrali sono risultati ereditabili e le elevate correlazioni genetiche tra questi ed i fenotipi osservati potrebbero consentire di utilizzare la spettroscopia a fini selettivi. Per quanto riguarda l'architettura genetica dei caratteri indagati, il presente studio ha evidenziato che oltre alla miostatina sono presenti diversi geni che contribuiscono a spiegare quote della variabilità esistente, soprattutto per quanto riguarda l'accrescimento in carcassa. Inoltre, è stata messa in evidenza un'associazione tra pathway metabolici inerenti all'attività di trasporto cellulare (ossigeno, calcio, ioni e catione) ed i caratteri di qualità della carne relativi al colore. L'utilizzo delle informazioni genomiche, congiunto alle parentele pedigree, ha prodotto stime di ereditabilità maggiori rispetto a quelle tradizionali per le perdite di sgocciolamento ed il colore della carne, mentre per gli altri caratteri non sono state evidenziate differenze di rilievo. Gli indici genomici che ne sono conseguiti hanno mostrato una capacità predittiva soddisfacente, permettendo di considerare la selezione genomica come un possibile strumento per migliorare i caratteri di qualità della carne nella razza Piemontese.

Innovative tools for phenotypic characterization and genetic improvement of meat quality in piemontese breed

SAVOIA, SIMONE
2018

Abstract

La ricerca alla base di questa tesi di dottorato è stata condotta nell'ambito del progetto "QualiPiem" - Strumenti innovativi per la selezione della qualità della carne nella razza bovina Piemontese. Obiettivo principale è stato valutare la possibilità di migliorare la qualità della carne nei bovini di razza Piemontese, ponendo particolare attenzione agli aspetti applicativi oltre che a quelli conoscitivi. Lo studio ha previsto la comprensione delle basi genetiche dei caratteri di qualità della carne, la messa a punto di strumenti innovativi per il rilievo dei fenotipi, potenzialmente applicabili su larga scala a livello operativo, e l'impiego di informazioni genomiche per la selezione. Operativamente, il progetto ha previsto il campionamento di 1,327 vitelloni registrati nel Libro Genealogico italiano della razza Piemontese. Gli animali sono stati ingrassati in 115 allevamenti e macellati nella stessa struttura commerciale tra aprile 2015 e febbraio 2017. Le informazioni sui sistemi di ingrasso adottati negli allevamenti sono state raccolte attraverso indagini in campo basate sul colloquio con gli allevatori e analizzate per studiare l'effetto del sistema di allevamento sull'efficienza produttiva e sulla qualità della carne. Dopo la macellazione, sono stati raccolti i seguenti fenotipi: peso della carcassa a caldo, conformazione della carcassa, età al macello ed accrescimento giornaliero in carcassa. Ventiquattro ore dopo la macellazione, sono stati raccolti campioni individuali del muscolo Longissimus thoracis tra la quinta e la sesta vertebra toracica. I campioni sono stati quindi scansionati per effettuare la misura dell'area del muscolo. Inoltre, su ciascun campione di carne, direttamente al macello, sono stati raccolti 5 spettri in riflettanza con due spettrometri portatili: un ASD LabSpec 2500 (range dello spettro tra 350 e 1,830 nm, con acquisizione ogni nm) ed un JDSU (range dello spettro tra 905 e 1,649 nm, con acquisizione ogni 6 nm). Le equazioni di calibrazione sono state sviluppate con metodologie bayesiane e la capacità predittiva della spettroscopia è stata valutata confrontando le prestazioni dei due spettrometri. La valutazione della qualità della carne è stata eseguita con le tradizionali metodologie di analisi in laboratorio 7 giorni dopo la macellazione ed ha incluso il pH, il colore (L *, a *, b *, h *, C *), le perdite di sgocciolamento, le perdite di liquidi in cottura e la tenerezza. Sono state studiate le relazioni fenotipiche e genetiche tra i caratteri di efficienza produttiva e quelli di qualità della carne. Inoltre, si è provveduto ad indagare le relazioni genetiche tra i tratti di qualità della carne misurati in laboratorio e le loro predizioni ottenute con la spettrometria nel vicino-infrarosso. Tutti gli animali campionati sono stati genotipizzati utilizzando il supporto “GeneSeek Genomic Profiler Bovine LD” (GGP Bovine LD) contenente 30.111 SNP. E' stato eseguito uno studio combinando Genome-wide Association e Pathway Analysis per identificare le regioni genomiche e i processi biologici che contribuiscono a spiegare la variabilità dei caratteri di qualità della carne. Le componenti di varianza e gli effetti degli SNP sono stati stimati congiuntamente con la metodologia SNP-BLUP. Sono state stimate le ereditabilità genomiche e predetti gli indici genomici, valutando quindi la possibilità di implementare la selezione genomica per migliorare la qualità della carne nella razza Piemontese. I risultati ottenuti hanno evidenziato la presenza di sei principali tipologie di ingrasso nel contesto della razza piemontese, ognuna caratterizzata da specifiche tecniche gestionali. I caratteri produttivi sono risultati profondamente influenzati dal sistema di produzione, mentre è emerso un effetto minimo sulla qualità della carne, limitato al colore. L'effetto limitato del sistema di produzione ha dimostrato che la variabilità dei caratteri di qualità della carne dipende principalmente da fattori animale-specifici e che i miglioramenti possono essere apportati agendo a livello dei singoli animali, guardando con particolare attenzione all'aspetto genetico. E' importante, quindi, che i caratteri di qualità abbiano riportato valori di ereditabilità non trascurabili, lasciandone presupporre un possibile miglioramento attraverso la selezione. Tuttavia, l'inserimento di tali caratteri tra gli obiettivi di selezione dipende dalla disponibilità di fenotipi raccolti all'interno di un processo di registrazione routinario. Da un punto di vista fenotipico, i caratteri del colore e le perdite di sgocciolamento sono stati predetti in modo soddisfacente con con entrambi gli spettrometri utilizzati in questo studio. La capacità predittiva della spettrometria del vicino infrarosso per il pH, le perdite di cottura e la tenerezza è risultata meno favorevole. Tuttavia, i fenotipi predetti a partire dai dati spettrali sono risultati ereditabili e le elevate correlazioni genetiche tra questi ed i fenotipi osservati potrebbero consentire di utilizzare la spettroscopia a fini selettivi. Per quanto riguarda l'architettura genetica dei caratteri indagati, il presente studio ha evidenziato che oltre alla miostatina sono presenti diversi geni che contribuiscono a spiegare quote della variabilità esistente, soprattutto per quanto riguarda l'accrescimento in carcassa. Inoltre, è stata messa in evidenza un'associazione tra pathway metabolici inerenti all'attività di trasporto cellulare (ossigeno, calcio, ioni e catione) ed i caratteri di qualità della carne relativi al colore. L'utilizzo delle informazioni genomiche, congiunto alle parentele pedigree, ha prodotto stime di ereditabilità maggiori rispetto a quelle tradizionali per le perdite di sgocciolamento ed il colore della carne, mentre per gli altri caratteri non sono state evidenziate differenze di rilievo. Gli indici genomici che ne sono conseguiti hanno mostrato una capacità predittiva soddisfacente, permettendo di considerare la selezione genomica come un possibile strumento per migliorare i caratteri di qualità della carne nella razza Piemontese.
29-nov-2018
Inglese
meat quality; carcass traits; genetic parameters; spectroscopy; gwas; genomic;
BITTANTE, GIOVANNI
SCHIAVON, STEFANO
Università degli studi di Padova
216
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/88473
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-88473