La ricerca di dottorato indaga come i bambini elaborino strategie risolutive di fronte a situazioni numericamente problematiche, coinvolgenti il concetto di sottrazione, attraverso l’attivazione di modalità di apprendimento innovative secondo il modello del Design Experiment (Cobb & Yackel, 1996). Il quadro teorico integra prospettiva costruttivista e socio-culturale e definisce il concetto di sottrazione, dapprima come differenza e resto e poi all’interno di modelli di situazioni sottrattive (Nesher, Greeno & Riley, 1982; Hayloch & Cockburn, 2008) che sottendono diversi approcci al calcolo e alla strutturazione del processo risolutivo dell’operazione. La proposta didattica parte da un’attenta analisi ed osservazione del contesto delle pratiche didattiche delle insegnanti e vede la ricercatrice coinvolta in prima persona come insegnante-esperta. Il breve intervento didattico coinvolge due gruppi di bambini di 5 anni. In ogni incontro è possibile individuare tre momenti. In una prima fase l’insegnante-ricercatore fa emergere una situazione problematica attraverso un racconto (Zazkis & Liljedahl. 2005) e con l’implementazione di materiali ausiliari (Skoumpourdi, 2012). Ricercatore e bambini sono poi coinvolti in una discussione matematica (Bartolini Bussi & Boni, 1995) volta a trovare la soluzione numerica a quanto rilevato. Da ultimo ogni bambino è invitato a fornire la propria concettualizzazione tramite la rappresentazione grafica (Van Oers, 1997; Burton, 2002) e la successiva descrizione a parole del disegno all’esperto. L’analisi evidenzia come l’articolarsi della discussione matematica si sviluppi come un vero e proprio processo di comprensione matematica, in cui le ipotesi avanzate dai bambini, sia in termini di valori numerici che di strategie di calcolo, non si susseguono in maniera lineare, ma siano piuttosto inquadrabili all’interno di una teoria di apprendimento ricorsiva multiplanare (Pierie & Kieren, 1989) caratterizzata da frequenti momenti di ritorno a quanto già emerso in un’ottica di integrazione dei vari aspetti parzialmente compresi. La ricerca si basa su una metodologia prevalentemente qualitativa, che si avvale di videoriprese e si presenta come un’indagine esplorativa che si apre ad una contestualizzazione allargata dei fattori che intervengono sull'apprendimento e quindi ad un’interpretazione di tipo metodologico-didattico, che sostenga le insegnanti nella progettazione di contesti di insegnamento innovativi e che agiscono nella zona di sviluppo prossimo (Vygotskij, 1962), per lo sviluppo delle competenze numeriche fin dalle prime fasi della scolarizzazione.

La comprensione matematica come costruzione di racconti. Un design experiment per apprendere la sottrazione alla scuola dell'infanzia

MION, SILVIA
2016

Abstract

La ricerca di dottorato indaga come i bambini elaborino strategie risolutive di fronte a situazioni numericamente problematiche, coinvolgenti il concetto di sottrazione, attraverso l’attivazione di modalità di apprendimento innovative secondo il modello del Design Experiment (Cobb & Yackel, 1996). Il quadro teorico integra prospettiva costruttivista e socio-culturale e definisce il concetto di sottrazione, dapprima come differenza e resto e poi all’interno di modelli di situazioni sottrattive (Nesher, Greeno & Riley, 1982; Hayloch & Cockburn, 2008) che sottendono diversi approcci al calcolo e alla strutturazione del processo risolutivo dell’operazione. La proposta didattica parte da un’attenta analisi ed osservazione del contesto delle pratiche didattiche delle insegnanti e vede la ricercatrice coinvolta in prima persona come insegnante-esperta. Il breve intervento didattico coinvolge due gruppi di bambini di 5 anni. In ogni incontro è possibile individuare tre momenti. In una prima fase l’insegnante-ricercatore fa emergere una situazione problematica attraverso un racconto (Zazkis & Liljedahl. 2005) e con l’implementazione di materiali ausiliari (Skoumpourdi, 2012). Ricercatore e bambini sono poi coinvolti in una discussione matematica (Bartolini Bussi & Boni, 1995) volta a trovare la soluzione numerica a quanto rilevato. Da ultimo ogni bambino è invitato a fornire la propria concettualizzazione tramite la rappresentazione grafica (Van Oers, 1997; Burton, 2002) e la successiva descrizione a parole del disegno all’esperto. L’analisi evidenzia come l’articolarsi della discussione matematica si sviluppi come un vero e proprio processo di comprensione matematica, in cui le ipotesi avanzate dai bambini, sia in termini di valori numerici che di strategie di calcolo, non si susseguono in maniera lineare, ma siano piuttosto inquadrabili all’interno di una teoria di apprendimento ricorsiva multiplanare (Pierie & Kieren, 1989) caratterizzata da frequenti momenti di ritorno a quanto già emerso in un’ottica di integrazione dei vari aspetti parzialmente compresi. La ricerca si basa su una metodologia prevalentemente qualitativa, che si avvale di videoriprese e si presenta come un’indagine esplorativa che si apre ad una contestualizzazione allargata dei fattori che intervengono sull'apprendimento e quindi ad un’interpretazione di tipo metodologico-didattico, che sostenga le insegnanti nella progettazione di contesti di insegnamento innovativi e che agiscono nella zona di sviluppo prossimo (Vygotskij, 1962), per lo sviluppo delle competenze numeriche fin dalle prime fasi della scolarizzazione.
28-lug-2016
Italiano
didattica, matematica, scuola dell'infanzia, narrazione, design experiment / didactis, math, kindergarten, story telling, design experiment
SORZIO, PAOLO
SANTI, MARINA
Università degli studi di Padova
210
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
mion_silvia_tesi.pdf

accesso aperto

Dimensione 6.77 MB
Formato Adobe PDF
6.77 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/88533
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-88533