L’incisore Joseph Wagner nacque tra il 1704 e il 1707 a Bregenz, nell’odierna Austria. Dopo un primo periodo passato a Monaco di Baviera, dove conobbe il maestro e amico Jacopo Amigoni e durante il quale frequentò la corte dell’elettore Max Emanuel von Wittlesbach, nel 1729 si recò a Bologna per completare la sua formazione. Passati tre anni nella città felsinea, si trasferì a Londra, dove aprì una bottega di stampe in società con Amigoni, incidendo su rame i ritratti e gli altri dipinti che il pittore veneziano andava eseguendo per l’aristocrazia inglese e per importanti personaggi stranieri. Conclusasi l’esperienza d’oltremanica, nel 1739, l’austriaco decise di trasferirsi a Venezia, dove fondò, sempre in collaborazione con Amigoni, la Calcografia Wagner, che divenne in breve tempo il più importante centro di produzione e diffusione di stampe della Serenissima. Presso la bottega di Wagner si formarono e collaborarono i più talentosi artisti calcografi attivi nel diciottesimo secolo a Venezia, come Francesco Bartolozzi, Fabio Berardi, Giuliano Giampiccoli, Antonio Capellan e Giovanni Volpato. Dai torchi della bottega situata in Merceria San Zulian, uscirono centinaia di incisioni, nelle quali non solo si trovano rappresentate tutte le varie componenti della cultura figurativa lagunare del periodo con importanti aperture verso scuole pittoriche italiane e estere. L’alto livello tecnico che caratterizzava questa produzione portò il Senato veneziano a concedere a Wagner, nel 1750, un privilegio privativo su ogni stampa licenziata dalla sua calcografia. Oltre a dirigere il lavoro dei suoi collaboratori e a incidere in prima persona per il suo negozio, Wagner, diventato sin da subito un personaggio di spicco dell’ambiente artistico veneziano, fu chiamato a collaborare ad alcune delle più celebri imprese calcografiche del secolo come Delle Antiche Statue Greche e Romane, le Vedute delle ville e d'altri luoghi della Toscana, Le Pitture di Pellegrino Tibaldi e Niccolò Abati, il Museum Florentinum e il Recueil d'estampes d'apres les plus celebres tableaux de la Galerie Royale de Dresde, a testimonianza di come egli venisse considerato uno degli incisori più abili attivi in circolazione. Wagner si spense nella sua casa a san Zulian nel 1786, lasciando in eredità la calcografia alfiglio Angelo, che continuò a dirigerla fino alla definitiva chiusura, avvenuta nel 1835.

Joseph Wagner incisore e imprenditore nell'Europa del settecento

LO GIUDICE, CHIARA
2017

Abstract

L’incisore Joseph Wagner nacque tra il 1704 e il 1707 a Bregenz, nell’odierna Austria. Dopo un primo periodo passato a Monaco di Baviera, dove conobbe il maestro e amico Jacopo Amigoni e durante il quale frequentò la corte dell’elettore Max Emanuel von Wittlesbach, nel 1729 si recò a Bologna per completare la sua formazione. Passati tre anni nella città felsinea, si trasferì a Londra, dove aprì una bottega di stampe in società con Amigoni, incidendo su rame i ritratti e gli altri dipinti che il pittore veneziano andava eseguendo per l’aristocrazia inglese e per importanti personaggi stranieri. Conclusasi l’esperienza d’oltremanica, nel 1739, l’austriaco decise di trasferirsi a Venezia, dove fondò, sempre in collaborazione con Amigoni, la Calcografia Wagner, che divenne in breve tempo il più importante centro di produzione e diffusione di stampe della Serenissima. Presso la bottega di Wagner si formarono e collaborarono i più talentosi artisti calcografi attivi nel diciottesimo secolo a Venezia, come Francesco Bartolozzi, Fabio Berardi, Giuliano Giampiccoli, Antonio Capellan e Giovanni Volpato. Dai torchi della bottega situata in Merceria San Zulian, uscirono centinaia di incisioni, nelle quali non solo si trovano rappresentate tutte le varie componenti della cultura figurativa lagunare del periodo con importanti aperture verso scuole pittoriche italiane e estere. L’alto livello tecnico che caratterizzava questa produzione portò il Senato veneziano a concedere a Wagner, nel 1750, un privilegio privativo su ogni stampa licenziata dalla sua calcografia. Oltre a dirigere il lavoro dei suoi collaboratori e a incidere in prima persona per il suo negozio, Wagner, diventato sin da subito un personaggio di spicco dell’ambiente artistico veneziano, fu chiamato a collaborare ad alcune delle più celebri imprese calcografiche del secolo come Delle Antiche Statue Greche e Romane, le Vedute delle ville e d'altri luoghi della Toscana, Le Pitture di Pellegrino Tibaldi e Niccolò Abati, il Museum Florentinum e il Recueil d'estampes d'apres les plus celebres tableaux de la Galerie Royale de Dresde, a testimonianza di come egli venisse considerato uno degli incisori più abili attivi in circolazione. Wagner si spense nella sua casa a san Zulian nel 1786, lasciando in eredità la calcografia alfiglio Angelo, che continuò a dirigerla fino alla definitiva chiusura, avvenuta nel 1835.
30-gen-2017
Italiano
Joseph Wagner Jacopo Amigoni, incisione, engraving, Venezia, Venice, Francesco Bartolozzi, Fabio Berardi, Angelo Wagner
TOMEZZOLI, ANDREA
ROMANI, VITTORIA
Università degli studi di Padova
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Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-88685