Questo lavoro intende studiare la persistenza della finzione narrativa in un'epoca in cui il romanzo, messo alle strette tanto dal crescente "recitar vivendo" (Siti) dei reality quanto dall'invadenza delle narrazioni di genere, sembra destinato alla sopravvivenza solo grazie alla denegazione della sua capacità inventiva. La ricerca mira a mettere a fuoco la perdurante efficacia degli artifici di finzione e a individuare un nucleo forte di opere ascrivibili al genere romanzo tradizionalmente inteso: dispositivi narratologici quali la mediazione narrativa in prima o in terza persona, il trattamento del tempo, lo statuto del personaggio, la voce e il punto di vista si dispongono anche nelle opere di questi anni a realizzare infiniti 'mondi possibili' in grado di parlare del nostro mondo. Titolo e sottotitolo intendono suggerire l'idea che il fingere - inteso nel duplice senso etimologico di plasmare e di rappresentare - e l'inventio - considerata come ricerca dei temi e degli esistenti da mettere in campo - siano ancora oggi per il genere romanzo rispettivamente elementi strutturanti, mediatori di referenti di realtà e frutto di scelte consapevoli di poetica autoriale. Suddivisa in tre parti, la tesi si compone di sei capitoli: dopo un inquadramento di carattere generale relativo al campo della cultura (Mappe del contemporaneo (1995-2016): periodizzazione e forme), viene indagato il problema teorico dello statuto di finzione alla luce delle principali acquisizioni narratologiche verificate su alcuni romanzi considerati emblematici delle più frequenti modalità finzionali (La finzione narrativa: teoria letteraria e strategie ricorrenti). La terza parte costituisce, infine, il cuore della ricerca, riguardando tanto le costanti tematiche ravvisabili nei romanzi dell'ultimo ventennio quanto l'analisi di sei opere d'invenzione rappresentative di quest'arco temporale proprio per l'incrocio tra temi e forme (Lo spazio dell'invenzione: romanzi italiani del nuovo millennio). Sono stati individuati sei testi pubblicati tra il 1997 e il 2014 che, per la loro forza tematica e formale, sembrano attestare la persistenza del genere romanzo e del fittizio realistico ben oltre i limiti della narrativa di genere: Ogni promessa di Andrea Bajani, La gemella H di Giorgio Falco, La ferocia di Nicola Lagioia, Violazione di Alessandra Sarchi, Il tempo materiale di Giorgio Vasta e, infine, Dei bambini non si sa niente di Simona Vinci. Dopo aver messo a punto i criteri e il metodo con cui prendere in esame queste opere, i romanzi sono stati comparati per coppie, a partire dalla loro contiguità tematica e da difformi, ma esemplari, strategie finzionali e scelte espressive.
Modi e forme dell'invenzione. Strategie finzionali e costanti tematiche nella narrativa dell'estremo contemporaneo (1995-2016)
MARSILIO, MORENA
2017
Abstract
Questo lavoro intende studiare la persistenza della finzione narrativa in un'epoca in cui il romanzo, messo alle strette tanto dal crescente "recitar vivendo" (Siti) dei reality quanto dall'invadenza delle narrazioni di genere, sembra destinato alla sopravvivenza solo grazie alla denegazione della sua capacità inventiva. La ricerca mira a mettere a fuoco la perdurante efficacia degli artifici di finzione e a individuare un nucleo forte di opere ascrivibili al genere romanzo tradizionalmente inteso: dispositivi narratologici quali la mediazione narrativa in prima o in terza persona, il trattamento del tempo, lo statuto del personaggio, la voce e il punto di vista si dispongono anche nelle opere di questi anni a realizzare infiniti 'mondi possibili' in grado di parlare del nostro mondo. Titolo e sottotitolo intendono suggerire l'idea che il fingere - inteso nel duplice senso etimologico di plasmare e di rappresentare - e l'inventio - considerata come ricerca dei temi e degli esistenti da mettere in campo - siano ancora oggi per il genere romanzo rispettivamente elementi strutturanti, mediatori di referenti di realtà e frutto di scelte consapevoli di poetica autoriale. Suddivisa in tre parti, la tesi si compone di sei capitoli: dopo un inquadramento di carattere generale relativo al campo della cultura (Mappe del contemporaneo (1995-2016): periodizzazione e forme), viene indagato il problema teorico dello statuto di finzione alla luce delle principali acquisizioni narratologiche verificate su alcuni romanzi considerati emblematici delle più frequenti modalità finzionali (La finzione narrativa: teoria letteraria e strategie ricorrenti). La terza parte costituisce, infine, il cuore della ricerca, riguardando tanto le costanti tematiche ravvisabili nei romanzi dell'ultimo ventennio quanto l'analisi di sei opere d'invenzione rappresentative di quest'arco temporale proprio per l'incrocio tra temi e forme (Lo spazio dell'invenzione: romanzi italiani del nuovo millennio). Sono stati individuati sei testi pubblicati tra il 1997 e il 2014 che, per la loro forza tematica e formale, sembrano attestare la persistenza del genere romanzo e del fittizio realistico ben oltre i limiti della narrativa di genere: Ogni promessa di Andrea Bajani, La gemella H di Giorgio Falco, La ferocia di Nicola Lagioia, Violazione di Alessandra Sarchi, Il tempo materiale di Giorgio Vasta e, infine, Dei bambini non si sa niente di Simona Vinci. Dopo aver messo a punto i criteri e il metodo con cui prendere in esame queste opere, i romanzi sono stati comparati per coppie, a partire dalla loro contiguità tematica e da difformi, ma esemplari, strategie finzionali e scelte espressive.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/89251
URN:NBN:IT:UNIPD-89251